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Auto, brutta seduta anche se per l’Italia è stato un ottimo giugno

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

Nel mese gli incentivi scaldano la domanda, ma restano le incertezze e oggi le vendite prevalgono sul comparto automobilistico, a partire da Stellantis e Michelin

Auto, brutta seduta anche se per l’Italia è stato un ottimo giugno

Giugno in rimonta per l’auto italiana. Le immatricolazioni hanno fatto un balzo del 15% sul giugno 2023, 160.046 auto immatricolate nel mese secondo il Ministero delle Infrastrutture.
Fiat segna +29,9% a 16.918 nuove auto vendute, con una quota di mercato del 10,57% distanziata dal 7,56% di Toyota e dal 6,92% di Volkswagen.

Auto, un bel giugno grazie agli incentivi

Centro Studi Promoter lo interpreta senza incertezze: “E’ finalmente arrivato l’effetto incentivi per il mercato dell’auto”.
Si risolleva anche il tendenziale con un +5,3% nel periodo gennaio-giugno.

A scaldare il mercato sono proprio le immatricolazioni di auto elettriche che approfittano degli incentivi statali. Gli ordini presso i concessionari nella lunga attesa dei sussidi erano partiti da gennaio, così il 3 giugno c’è stato un esaurimento immediato del plafond.

Centro Studi Promoter ricorda però anche che “a distanza di un mese è ancora disponibile il 23% dello stanziamento per le auto ibride e il 45% dello stanziamento per le auto tradizionali con emissioni da 61 a 135 grammi di CO2 al chilometro per un totale di 247 milioni”.

I numeri del mese confermano un boom di volumi nel mese per ibride (+38,7% a 62.476 veicoli) ed elettriche (+118% a 13.415 unità).

Ma non si dissolvono del tutto le ombre per i prossimi mesi e sembra che i concessionari in gran parte registrino un livello di ordini basso per il resto dell’anno.

In altre parole a giugno c’è stato un rimbalzo incentivato dopo il -6,6% del mercato italiano di maggio, come ricorda Roberto Vavassori, presidente di Anfia, l’associazione di filiera dell’automotive italiano.

In Italia le posizioni dei modelli di maggior successo si confermano: l’auto più venduta è la Panda seguita dalla Dacia Sandero e dalla C3 della Citroen/DS.

Auto, una brutta seduta per Stellantis (e non solo)

I mercati guardano però da un'altra parta e continuano a perdere terreno le quattro ruote europee.
L’indice di settore Euro STOXX Automobiles & Parts perde in queste ore l’1,99%, una brutta performance in un contesto di ribassi dopo lo strano avvio di settimana positivo di ieri.

Per il settore automotive è almeno dallo scorso aprile che prevalgono le vendite, per l’indice europeo significa un calo dell’11,8% circa in poco meno di tre mesi.

Il comparto italiano ha fatto anche peggio, dal 25 marzo a oggi il Ftse Italia Automobili e Parti di ricambio ha perso più del 20%

Stellantis in tre mesi ha perso il 30% contro il 21% di Volkswagen e il 13% di Mercedes.

A questi multipli la casa guidata da Carlos Tavares appare a molti osservatori molto sottovalutata: Reuters riporta di un P/E ordinario degli ultimi 12 mesi di 3,1x e di un P/E forward di 3,5x Gli investitori di più lungo periodo registrano comunque un +15,8% nell’ultimo anno.

La maggior parte degli analisti pone infatti il prezzo obiettivo ben al di sopra delle quotazioni a 17,93 euro di queste ore. Bernstein qualche giorno fa ha messo un target price a 23,5 euro, UBS e Goldman Sachs la vedono a 26 euro ed Equity a 22 euro.
La seduta di oggi è comunque di fiero ribasso con un -3,73% che si fa notare e riporta sotto i 18 euro i corsi.

Movimenti pericolosi cui potrebbero contribuire le preoccupazioni sul mercato degli Stati Uniti, dove il cyber attack al software CDK dei concessionari probabilmente rallenterà le vendite del secondo trimestre.

Auto, ancora tensioni, mentre Renault si muove in controtendenza

Le difficoltà del settore automobilistico sono note: la retromarcia dell’elettrico in Occidente, le difficoltà industriali e regolatorie, gli investimenti e la concorrenza cinese.

In Europa siamo ancora del 31% sotto i livelli del prepandemia in termini di volumi e intanto urgono investimenti a fronte dell’assalto montante dalla Repubblica Popolare, mentre i dazi europei modificano il quadro.

Il mercato nel suo complesso conferma però in queste ore un certo malumore. Oltre ai citati ribassi di Stellantis, si notano i cali di Volkswagen (-0,99), BMW (-2,02%) e Mercedes(-0,84%).

In forte calo anche Pirelli (-2,1%) mentre affonda Michelin (-4,07%), che in una call avrebbe segnalato il rischio di vendite ancora inferiori alla guidance (-2%-0%) quest'anno. Male anche Continental (-1,4%).

Corre invece in controtendenza Renault con un +1,12% La sua divisione per la mobilità elettrica Ampere ha annunciato l’integrazione della tecnologia per le batterie LFP (litio-ferro-fosfato) che si aggiungerà alle NCM (nichel-cobalto-manganese). In pratica, con il supporto dei fornitori LG Energy Soluition e CATL, la casa francese sta mettendo in piedi una filiera della batteria in Europa, un nodo chiave per il settore e l’industria continentale.

Alla notizia si aggiunge l’alleanza con LG Energy Soluition per lo sviluppo della tecnologia Cell-to-Pack che contribuisce a dare elasticità alla produzione e a ridurre i costi delle batterie.

Con queste due innovazioni Ampere punta a ridurre del 20% il costo delle batterie dei suoi veicoli già dal 2026.
Le produzioni hanno il cuore in diversi siti della Francia, ma con il supporto di CATL in Ungheria e di LGES in Polonia. Il COO di Ampere Josep Maria Recasens ha confermato l’obiettivo di ridurre del 40% i costi della nuova generazione di veicoli.

Il mercato apprezza e con gli acquisti di oggi conferma che l’attenzione è proprio lì.