Unipol, il dividendo balza a 85 centesimi
pubblicato:Il dividend yield è del 6,2% nonostante la corsa del titolo nel 2024 e negli ultimi mesi. La cedola è quindi ancora una volta il pezzo forte della giornata dopo i risultati. Nel 2024 utili stabili per Unipol, che quindi raddoppia il dividendo aumentandone la quota sui risultati (payout ratio). Bper su BP Sondrio? Procedete, in questo contesto è necessario

Unipol aggiorna i massimi dal maggio 2010 a questa parte a 14,06 euro. Il rialzo del 2,49% a 13,97 euro dopo i citati massimi è una buona performance a fronte dei risultati preliminari pubblicati a mercato chiuso che incoraggiano le quotazioni della compagnia guidata da Carlo Cimbri.
D’altronde il gruppo Unipol, giova ricordarlo, è stato il migliore di Piazza Affari nel 2024, tra i grandi e nell’ultimo anno ha registrato un balzo del 137% e soltanto negli ultimi 3 mesi ha guadagnato il 19,67% anche per il suo forte coinvolgimento nel risiko bancario italiano.
Unipol, ancora una volta è il dividendo il piatto forte, 85 centesimi (dividend yield del 6,2%)
Ancora una volta una società finanziaria italiana batte gli obiettivi del piano industriale e chiude un ottimo 2024, restituendo subito valore agli azionisti, quindi alzando gli obiettivi su cedole e target finanziari.
Ma è un'altra volta il dividendo il piatto forte della giornata: la cedola di Unipol viene più che raddoppiata dai 38 centesimi del 2023 agli 85 centesimi a valere sui risultati 2024: significa un balzo della distribuzione da 273 a 609 milioni di euro.
Il dividend yield della nuova cedola di Unipol si pone al 6,2% sui prezzi del 12 febbraio, nonostante il citato rally.
Piatto ricco insomma e cedola alta, come ci si aspetta da un’assicurazione. Peraltro in un anno è cresciuta l’attenzione per i soci con un pay-out ratio, la quota utili destinata alla cedola, che balza dal 47% al 77% (basandosi sul risultato netto rettificato per gli interessi del bond ibrido perpetuo RT1 da 500 milioni di nominale). Sul risultato reported il pay-out ratio passa dal 33 al 58%
Occorre quindi raccontare i numeri, l’industria che c’è dietro questo risultato.
Unipol, ma il conto economico non è così brillante
Il gruppo Unipol ha chiuso il 2024 con un risultato dei servizi assicurativi di 841 milioni (contro i 407 milioni di euro del 2023) mentre il risultato finanziario netto segna una flessione da 1,148 miliardi di euro a 829 milioni.
L’utile ante imposte, che incorpora anche spese di gestione, accantonamenti e rivalutazione o impairment di attività, flette da 1,56 a 1,31 miliardi.
L’utile consolidato della capogruppo alla fine rimane lì: 1,074 miliardi di euro contro gli 1,101 miliardi del 2023. Aiutano un calo delle imposte del 15% a 197 milioni e una quota terzi falciata da 230 a 45 milioni.
È quindi la destinazione di una maggiore quota degli utili agli azionisti tramite cedola, il maggiore payout ratio, che permette questa generosa distribuzione.
Va comunque detto che si registra un bel balzo dei servizi assicurativi e che il Solvency ratio consolidato è al 213%, mentre il Solvency ratio del gruppo assicurativo è al 263% (in questo caso si trattano le quote in BPER e BP Sondrio come strumenti di capitale privi di natura strategica, anziché come partecipazioni in enti creditizi, quindi si consolidano pro-quota i fondi propri e i requisiti patrimoniali detenuti).
Unipol, come vanno danni e vita
La raccolta diretta assicurativa di Unipol cresce del 4,6% a 15,62 miliardi.
In particolare il comparto danni balza del 7,7% a 8,52 miliardi, con l’Auto che fa 4,37 miliardi (+9,2%). Il combined ratio è al 93,6% I brand sono Unipol, Linear, UniSalute, Arca Assicurazioni.
Quanto al vita la dinamica è meno vivace: +0,6% a 6,446 miliardi di raccolta. Circa 3,6 miliardi vengono da Unipol e 2,8 miliardi da Arca Vita.
Il risultato ante imposte delle collegate bancarie (che espone pro-quota i risultati consolidati di Bper e Popolare di Sondrio) cresce da 330 a 393 milioni di euro. Un affare. A fine periodo Unipol ha un patrimonio da 9,63 miliardi e si aspetta anche per questo 2025 un positivo andamento del risultato consolidato del gruppo.
Unipol: Bper su Pop Sondrio? Avanti così, servono dimensioni in questo contesto
Come noto la partita calda della recente offerta di scambio di Bper sulla Popolare di Sondrio, partecipate rispettivamente al 19,774% Bper (24,55% di posizione aggregata se si conta uno share swap sul 4,748% con scadenza al 25 febbraio 2028) e al 19,72% Popolare di Sondrio, è uno dei temi caldi del risiko di queste settimane e, soprattutto dopo la frenata della banca valtellinese sulla proposta, Unipol non poteva dire la sua sull’operazione. Le prime valutazioni preliminari della compagnia guidata da Carlo Cimbri sono positive. Condivide il razionale strategico e industriale dell’operazione, sottolinea le radici comuni e il legame della pluriennale condivisione delle società prodotto in ambiti che spaziano dal risparmio gestito, al leasing, alle assicurazioni.
Unipol anzi fa un passo in più: “Tenuto anche conto dell’accelerazione del processo di consolidamento del settore bancario italiano attualmente in corso, quali azionisti significativi e partner bancassicurativi di entrambi gli istituti, l’Organo Amministrativo ha sottolineato l’importanza, sia per BPER che per BPSO di intraprendere - auspicabilmente con spirito costruttivo da entrambe le parti - un processo aggregativo che consentirà di rafforzare le dimensioni e il posizionamento competitivo nonché di favorire le evoluzioni delle stesse, con positivi riflessi anche sulle attività industriali in comune con il Gruppo Unipol, valorizzando al contempo i tradizionali legami con i territori di riferimento, segno distintivo della storia di entrambi gli istituti”.
Come a dire che la crescita dimensionale e competitiva è divenuta un must in questo risiko bancario italiano ancora alle prime battute, ma già molto articolato.
Non ci si aspettava da Unipol nulla di meno in proposito, ma a Sondrio probabilmente storcono ancora il naso.