Dividendi, un 2024 da record: crescita del 6,6% a 1,75 trilioni di dollari
pubblicato:L’ultimo report di Janus Henderson conferma un balzo anche dei dividendi italiani (+18,5%) ed europei (+5,6%)

Il 2024 ha segnato un nuovo primato per la distribuzione di dividendi nel mondo con l’aiuto dei grandi gruppi americani – con diversi titoli tecnologici che hanno consolidato il nuovo approccio alla remunerazione dei soci anche tramite cedole – e performance di tutto rispetto anche in Europa e in Italia.
Lo certifica l’ultimo report di Janus Henderson, società che gestisce 379 miliardi di dollari di asset da sempre attenta alla dinamica delle remunerazioni e autrice del Janus Henderson Global Dividend Index, un riferimento in questo ambito.
L’anno scorso i dividendi mondiali hanno raggiunto un record di 1,75 trilioni di dollari, con una crescita del 6,6%. Se anche si considerasse il rafforzamento del dollaro e i minori dividendi speciali una tantum, si arriverebbe comunque a una crescita nominale del 5,5% di tutto rispetto.
Alcuni grandi big mondiali hanno un peso specifico di tutto rilievo nell’ammontare complessivo dei dividendi, infatti Meta e Alphabet negli Stati Uniti e Alibaba in Cina da soli hanno distribuito cedole per 15,1 miliardi di dollari che da sole hanno coperto un quinto della crescita globale dei dividendi (l’1,3%).
Dividendi, l’Italia brilla
Quasi la metà dei dividendi mondiali non viene però dalla tecnologia, ma dai titoli finanziari, specialmente le banche che hanno accresciuto complessivamente del 12,5% le cedole.
Lo sa bene l’Italia, la cui Borsa – come noto – registra un peso importante dei titoli bancari. Nel Bel Paese lo scorso anno i dividendi hanno toccato la cifra record di 30,8 miliardi di dollari (28,7 miliardi di euro) con un balzo del 18,5% di assoluta eccellenza.
Anche Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson sottolinea questo risultato e pone l’accento sul contributo di Unicredit e Intesa Sanpaolo alla crescita dei dividendi 2024, una crescita media italiana del 10% da “primato globale”.
Né l’Europa è rimasta a guardare: nel 2024 ha registrato una crescita dei dividendi del 5,6% (la crescita nominale del 2,4% è stata inferiore per il minor numero di dividendi speciali) e l’88% delle società europee ha aumentato o mantenuto i dividendi, con una crescita tipica del 12%
Non solo le banche hanno accresciuto però i dividendi nel 2024, se i pagamenti di Meta e Alphabet hanno raddoppiato le cedole del settore media, anche telecomunicazioni, edilizia, assicurazioni e beni di consumo durevoli hanno registrato una crescita a doppia cifra dei dividendi.
Microsoft è la società che paga più dividendi in assoluto
Microsoft, riporta ancora il report di Janus Henderson, è per il secondo anno di seguito il maggior pagatore di dividendi del mondo e di gran lunga. Lo segue solo a distanza Exxon che si avvantaggia dell’acquisizione di Pioneer Resources (un’operazione storica da 60 miliardi di dollari).
Ci siamo incuriositi e così siamo andati a vedere. Microsoft nella prima metà del 2024 (la seconda metà del suo esercizio che chiude a fine giugno) ha pagato agli azionisti 11,147 miliardi di dollari che sommati agli 11,891 miliardi pagati nel resto dell’anno fanno oltre 23 miliardi di dollari di dividendi. Senza considerare i buyback da quasi 15 miliardi di dollari. Cifre astronomiche.
Ma la stragrande maggioranza delle società ha aumentato o mantenuto i dividendi invariati, circa l’88% e l’aumento medio (tipico) è stato del 6,7%
Dividendi, anche il 2025 è atteso in crescita, nonostante diverse incertezze
Jane Shoemake, Client Portfolio Manager del team Global Equity Income di Janus Henderson, ha sottolineato che l’ultimo anno ha avuto delle particolarità: “Alcune delle aziende più importanti al mondo, in particolare quelle con radici nel settore tecnologico statunitense, stanno iniziando a pagare dividendi per la prima volta, confondendo coloro che avevano detto che questo gruppo di società avrebbe evitato questa via di restituzione del capitale agli azionisti”.
Anche per l’anno prossimo Janus Hendersen è ottimista: i dividendi dovrebbero aumentare ancora del 5% su base nominale e raggiungere aggiornare i record a 1.830 miliardi di dollari.
Tipicamente infatti l’high-tech statunitense remunerava i soci con l’apprezzamento del titolo e i buyback, ma non con le cedole. Per il 2025 lo scenario mantiene però anche delle forti incertezze dovute al rischio dazi e guerre commerciali oltreché all’elevato indebitamento di molte grandi economie.
Nonostante queste incertezze però il consensus riportato da Janus Henderson prevede ancora per quest’anno un aumento degli utili di oltre il 10%, una stima forse troppo ottimistica per il gestore, viste le incertezze geopolitiche che mantiene però una view positiva sulla crescita dei dividendi anche quest’anno.