Eni batte le attese nel primo trimestre ma taglia stime 2025

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Il gruppo rivede al ribasso alcune cifre dell'attuale esercizio per tenere conto degli effetti dei rischi macro e dei dazi

Eni batte le attese nel primo trimestre ma taglia stime 2025

Risultati trimestrali superiori alle attese per Eni ma le prospettive per la parte restante dell'anno diventano complicate. Stamattina il gruppo degli idrocarburi ha comunicato i dati dei primi tre mesi del 2025: i ricavi della gestione caratteristica si sono attestati a 22,565 miliardi di euro, in calo dai 22,936 dello stesso periodo dell'anno scorso, l'utile operativo adjusted è sceso a 3,681 miliardi (-11%) ma sopra i 3,26 del consensus, l'utile netto adjusted a 1,412 miliardi (-11%), anch'esso significativamente superiore agli 1,15 del consensus.

La produzione di idrocarburi è scesa a 1,647 milioni di boe/g da 1,741, sotto il consensus a 1,66. Nel complesso risultati in calo ma migliori rispetto alle attese del mercato.

Revisione piani e azioni di mitigazione

Il management ha però rivisto piani e obiettivi finanziari 2025 in risposta ai "rischi macroeconomici e alle incertezze sui dazi commerciali" che sono emersi nelle ultime settimane. Il nuovo scenario prevede il petrolio a 65 dollari al barile contro i 75 inseriti nell'aggiornamento del piano al 2028 di fine febbraio e una conseguente riduzione degli investimenti lordi al di sotto di 8,5 miliardi di euro 9 miliardi quest'anno, con investimenti al netto delle dismissioni attesi inferiori a 6 miliardi da 6,5-7,0 miliardi.

Il CFFO (Cash Flow from Operations, flusso di cassa operativo) è ora previsto a 11 miliardi di euro, ben al di sotto dei 13 precedentemente stimati ma, secondo il management, superiore a "quanto implicherebbe la variazione dei parametri di scenario". Il gruppo è fiducioso nel fatto che le "azioni di mitigazione relative agli investimenti, portafoglio, costi e altre iniziative di cassa sono previste compensare oltre 2 miliardi di effetti negativi" del nuovo scenario.

Peggiorate stime su indebitamento, dividendo e buyback confermati

Lieve peggioramento anche per quanto riguarda le attese sulla struttura finanziaria, con rapporto d’indebitamento atteso nell’intervallo 0,15-0,2, contro lo 0,15 indicato a febbraio. Il management conferma, in attesa dell'approvazione da parte dell'assemblea del 14 maggio, il dividendo a 1,05 euro (+5% a/a) per azione, con quarta tranche pari a 0,25 euro in pagamento il 21 maggio, e l’avvio del programma di riacquisto di azioni da 1,5 miliardi.

Argomenti

PetrolioEni