Eni batte le attese nel primo trimestre ma taglia stime 2025
pubblicato:Il gruppo rivede al ribasso alcune cifre dell'attuale esercizio per tenere conto degli effetti dei rischi macro e dei dazi

Risultati trimestrali superiori alle attese per Eni ma le prospettive per la parte restante dell'anno diventano complicate. Stamattina il gruppo degli idrocarburi ha comunicato i dati dei primi tre mesi del 2025: i ricavi della gestione caratteristica si sono attestati a 22,565 miliardi di euro, in calo dai 22,936 dello stesso periodo dell'anno scorso, l'utile operativo adjusted è sceso a 3,681 miliardi (-11%) ma sopra i 3,26 del consensus, l'utile netto adjusted a 1,412 miliardi (-11%), anch'esso significativamente superiore agli 1,15 del consensus.
La produzione di idrocarburi è scesa a 1,647 milioni di boe/g da 1,741, sotto il consensus a 1,66. Nel complesso risultati in calo ma migliori rispetto alle attese del mercato.
Revisione piani e azioni di mitigazione
Il management ha però rivisto piani e obiettivi finanziari 2025 in risposta ai "rischi macroeconomici e alle incertezze sui dazi commerciali" che sono emersi nelle ultime settimane. Il nuovo scenario prevede il petrolio a 65 dollari al barile contro i 75 inseriti nell'aggiornamento del piano al 2028 di fine febbraio e una conseguente riduzione degli investimenti lordi al di sotto di 8,5 miliardi di euro 9 miliardi quest'anno, con investimenti al netto delle dismissioni attesi inferiori a 6 miliardi da 6,5-7,0 miliardi.
Il CFFO (Cash Flow from Operations, flusso di cassa operativo) è ora previsto a 11 miliardi di euro, ben al di sotto dei 13 precedentemente stimati ma, secondo il management, superiore a "quanto implicherebbe la variazione dei parametri di scenario". Il gruppo è fiducioso nel fatto che le "azioni di mitigazione relative agli investimenti, portafoglio, costi e altre iniziative di cassa sono previste compensare oltre 2 miliardi di effetti negativi" del nuovo scenario.
Peggiorate stime su indebitamento, dividendo e buyback confermati
Lieve peggioramento anche per quanto riguarda le attese sulla struttura finanziaria, con rapporto d’indebitamento atteso nell’intervallo 0,15-0,2, contro lo 0,15 indicato a febbraio. Il management conferma, in attesa dell'approvazione da parte dell'assemblea del 14 maggio, il dividendo a 1,05 euro (+5% a/a) per azione, con quarta tranche pari a 0,25 euro in pagamento il 21 maggio, e l’avvio del programma di riacquisto di azioni da 1,5 miliardi.