Superbonus 110% e Bonus casa, cosa farà il governo Meloni? Ecco cosa cambia
pubblicato:Superbonus 110% e Bonus casa al capolinea? Il probabile arrivo di Giorgia Meloni al Governo potrebbe mettere a dura prova la sopravvivenza dei Bonus ristrutturazione casa. Il Superbonus 110% sarà modificato da cima a fondo, ma senza danneggiare ulteriormente le imprese. Ecco cosa ci aspetta.
Superbonus 110% vicino all’addio? La vittoria del centrodestra siglata nelle elezioni dello scorso 25 settembre 2022 lascia con il fiato sospeso imprese e italiani sul futuro dei Bonus casa in generale, ma soprattutto del Superbonus 110%.
Di certo, con l’insediamento del Governo Meloni ci sarà un cambio di passo senza precedenti.
In questi giorni di trepidante attesa, mentre la leader di Fratelli d’Italia è a lavoro per mettere insieme la nuova squadra di governo, gli italiani iniziano a chiedersi quali sono i cambiamenti in programmati dal nuovo esecutivo di centrodestra.
Mentre si attende il via libera alle consultazioni e “l’investitura” a capo del Governo di Giorgia Meloni, cosa che avverrà con molta probabilità tranne ripensamenti dell’ultimo momento, iniziano a circolare sul web le prime indiscrezioni sul futuro delle misure al momento attive.
Il Reddito di Cittadinanza rischia definitivamente l’addio e il sistema delle pensioni subirà sicuramente una rivoluzione, ma ai box finiranno (con ogni certezza) anche i Bonus ristrutturazione casa e il tanto discusso Superbonus 110%, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.
Come si orienterà il Governo Meloni sul suo destino? Ecco tutte le ultime novità sul futuro dei Bonus ristrutturazione casa.
Superbonus 110% e Bonus casa, cosa farà il governo Meloni? Ecco cosa cambia
Quelle che aleggiano nell’aria non sono solo voci di corridoio. Il centrodestra ha messo nero su bianco nel proprio programma una rivisitazione accurata dei Bonus casa.
L’intenzione del nuovo Governo è quella di procedere ad un riordino delle agevolazioni concesse sui lavori di sicurezza, efficientamento energetico degli edifici pubblici o privati e di riqualificazione.
Il riferimento celato riguarda molto probabilmente una modifica, da parte del futuro Governo Meloni, al Superbonus 110%: la misura tanto contestata dal centrodestra tutto, difesa invece a spada tratta dal Movimento 5 Stelle.
Naturalmente, le ipotesi di cambiamento non metteranno in pericolo i benefici arrecati dalla misura, soprattutto per quanto concerne i lavori già intrapresi, ma gettano le basi per un cambiamento importante dell’assetto organizzativo dei diversi Bonus casa, Superbonus 110% compreso.
Ma nello specifico cosa potrebbe cambiare?
Superbonus 110% e Bonus casa, il Governo Meloni punta su un unico Bonus al 65%
Stando alle più recenti indiscrezioni, il futuro Governo Meloni ha già le idee ben chiare su quali saranno gli interventi da attuare per correggere il tiro sui Bonus casa in generale, dando precedenza al Superbonus 110%.
In verità, su come intervenire sul massimo Bonus casa prorogato dall’ex Governo Draghi fino al 2025, il centrodestra si è già espresso da tempo.
La necessità di semplificare tutti i Bonus ristrutturazione casa porterebbe il nuovo Governo ad adeguamento della percentuale di detrazione fiscale di tutti i Bonus casa al 65%, Superbonus 110% incluso, allo scopo di rendere il rilascio delle agevolazioni sulle spese sostenute per realizzare i lavori di ristrutturazione meno complesse dal punto di vista burocratico.
Allo stato attuale, ad esempio, chi si avvale dell’opzione di cessione del credito di Poste è costretto ad aspettare almeno 3 mesi prima che la pratica sia liquidata. Ad allungare i tempi è la mole di documenti da consegnare e i controlli obbligatori sulla stessa da parte dell’ente.
Le cose non migliorano nel caso di cessione ad un istituto bancario.
Per questo motivo, il passaggio a un Superbonus 65% per tutti sarebbe la via preferita dall’attuale Governo di centrodestra.
L’unico problema potrebbe riguardare i tempi di recupero della detrazione fiscale sui lavori coperti dal Superbonus 110% e dagli altri Bonus casa: per i primi recuperabile in 5 o 4 quote annuali di uguale importo, per i secondi in 10 rate annuali dello stesso importo.