Anche Snam punta sul dividendo, ma nel piano c'è di più
pubblicato:La cedola crescerà di un altro 4% nel 2025.
Investimenti per 12,4 miliardi di investimenti in gas naturale liquefatto, idrogeno, biometano e altro ancora. Ecco le cifre
Acquisti su Snam nel giorno del nuovo piano industriale al 2029, l’azione guadagna lo 0,79% e si porta a 4,35 euro dopo un allungo a 4,387 appena in avvio di seduta. L’azione ha staccato un lunedì un acconto sul dividendo 2024 da 11,62 centesimi (il 2,64% dei prezzi di venerdì) che si è visto sul grafico fino al recupero odierno proprio in area 4,38. Non era scontato, anzi l’avvio della seduta di oggi in gap up è stato comunque un segnale di forza, probabilmente incoraggiato anche dai nuovi numeri del piano. D’altronde la media mobile esponenziale a 200 sedute in transito proprio per i 4,4 euro potrebbe dimostrarsi nel breve un ostacolo coriaceo e le azioni Snam sono saldamente inserite in un trend ribassista che dura dal maggio del 2022.
Snam presenta il nuovo piano
Le telecamere oggi sono però puntate sul nuovo piano al 2029, nelle more dell’acquisizione degli asset di Edison Stoccaggio che dovrebbe essere conclusa nel primo trimestre 2025.
Il primo dato è sempre quello degli investimenti in questo caso: ben 12,4 miliardi di euro per una infrastruttura paneuropea e multimolecola.
Si tratta di Capex, investimenti in conto capitale che dovrebbero salire a 13,4 miliardi se si considerano anche i finanziamenti pubblici (circa 1 miliardo appunto). Dove vanno?
Il 41% va in investimenti allineati alla tassonomia europea e il 58% sarà in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). Circa 10,9 miliardi andranno nel potenziamento delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e del gas naturale liquefatto (GNL), altri 1,5 miliardi andranno allo sviluppo dei business della transizione energetica. Ancora più in dettaglio 8 miliardi andranno ai progetti legati al trasporto, fra questi il completamento della Linea Adriatica, il maggiore progetto di trasporto del gas con i suoi quasi 700 chilometri, degli ultimi 10 anni.
Prevede la costruzione, oltre alle tratte Massafra-Biccari e Biccari-Campochiaro già complete, di una centrale di compressione vicino Sulmona e di tre metanodotti autonomi per 425 chilometri in totale. L’obiettivo è aumentare di 10 miliardi di metri cubi l’anno la capacità di trasporto del gas tra Sud e Nord e di aumentare l’export verso l’Austria da 9 a 14 miliardi di metri cubi l’anno.
I lavori sulle infrastrutture di Snam prevedono anche la sostituzione di circa 850 chilometri di condotte con standard pronti per l’idrogeno e la realizzazione di 3 stazioni di compressione dual-fuel e di progetti di collegamento degli impianti di biometano.
Altri 800 milioni circa andranno all’attivazione della FSRU di Ravenna, ossia la nave da quasi 300 metri BW Singapore che Snam ha comprato nel 2022 e che sarà in grado di immagazzinare 170 mila metri cubi di gas liquefatto e di rigassificarlo, per una capacità complessiva di circa 5 miliardi di metri cubi l’anno.
Snam, un ruolo sempre più strategico per la sicurezza nazionale e l'industria
Salta subito all’occhio che in gioco sono gli interessi strategici dell’Italia, la sua sicurezza energetica in un contesto geopolitico globale in rapida evoluzione e pieno di incertezze, anche sul fronte dei prezzi del gas.
Con i prezzi del gas naturale e specificamente del TTF olandese che volano nuovamente nell’area dei 50 euro a MWh la questione energetica si è riaccesa, lo testimonia anche l’ultimo allarme di Confindustria. La competizione ormai strutturale con l’Asia sull’approvvigionamento del gas, gli eventi come la carenza di energia da rinnovabili periodica o inattesa, lo stop definitivo al gas russo dall’Ucraina, la contemporanea strutturale crescita della domanda di energia rendono la stabilità delle forniture un imperativo geopolitico, una sfida nella quale Snam da tempo ritaglia un ruolo europeo.
C’è una slide nella presentazione di oggi che presenta il mix energetico europeo del 2024: 30% rinnovabili, 24% nucleare, 15% gas, 13% idroelettrico e 10% carbone…
La flessibilità è già nelle cose. E sarà essenziale per sopravvivere.
In questo contesto si inseriscono la infrastruttura a idrogeno, la condotta del SoutH2 Corridor in cui Snam investirà 400 milioni di euro, anche se l’inizio delle operazioni è previsto dopo il 2030. Ci sono anche 350 milioni (270 al netto dei finanziamenti pubblici) per il biometano, che invece lavoreranno da subito alla riconversione di impianti e all’aumento della capacità attuale italiana da 40 a 78 MW entro il 2027.
Hydrogen Backbone e Biometano fanno parte dei business nella transizione energetica che però si concentreranno soprattutto sui 900 milioni di euro (500 mln al netto dei finanziamenti pubblici) che saranno impiegati per la decarbonizzazione dei settori industriali energivori, quelli che in questi giorni chiedono aiuto contro aumenti del costo dell’elettricità anche del 50%. L’idea è trasportare la CO2 e immagazzinarla in un apposito sito gestito a Ravenna con Eni, ci stanno circa 500 milioni di tonnellate e le iniezioni sono già iniziate qualche mese fa.
Ma torniamo ai soldi.
Snam, i target finanziari e il ricco dividendo
Il primo neretto appuntato dall’azionista di Snam - tipicamente un cassettista o comunque un investitore di lungo periodo – riguarda il dividendo. È stato confermato il dividendo 2024 da € 0,2905, al netto dell’acconto appena pagato significa altri 17,43 centesimi, ossia il 4% circa rispetto ai corsi attuali.
Un’ottima cedola ancora una volta e il gruppo ha annunciato oggi che intende migliorare ancora la politica dei dividendi che cresceranno ogni anno del 4% (prima era previsto un aumento annuale del 3%) tra il 2025 e il 2029, con una payout ratio massima dell’80% Si possono fare dei calcoli immediati perché il gruppo ha posto l’obiettivo di un utile netto adjusted (sul quale vengono calcolati i dividendi) di 1,35 miliardi di euro nel 2025. Il dividendo l’anno prossimo sarà quindi compreso tra 30,212 centesimi (quello di quest’anno più il 4%) e circa 32,13 centesimi (il tetto del payout all’80% dell’utile adjusted atteso). Sui corsi attuali significherebbe un dividend yield tra il 6,94 e il 7,38% circa assolutamente interessante (ma naturalmente nel frattempo l’azione potrebbe recuperare terreno e ridurre il rendimento relativo della cedola).
Certo i dividendi contribuiranno, con gli investimenti, alla crescita dell’indebitamento finanziario netto che nel 2027 è previsto a 21,2 miliardi di euro contro i 16,5 miliardi attesi per l’esercizio 2024 e i 18,6 miliardi attesi a fine 2025, ma al contempo crescerà nel piano – questo il programma – anche l’ebitda adjusted, da 2,75 miliardi a 2,85 miliardi tra 2024 e 2025, quindi a 3,51 miliardi di euro in termini di ebitda di gruppo nel 2029.
In calce la nuova guidance. I dati del bilancio 2024 di Snam saranno approvati il 19 marzo 2025 e presentati al mercati. Nel frattempo occorrerà comunque monitorare il titolo.
Snam i target per il 2024 e il 2025
Guidance per l’esercizio 2024 | Guidance per l’esercizio 2025 | |
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Investimenti | 3,0 miliardi di euro | 2,9 miliardi di euro |
RAB tariffaria | 23,8 miliardi di euro | 25,8 miliardi di euro9 |
EBITDA adjusted | >2,75 miliardi di euro | ~2,85 miliardi di euro |
Utile netto adjusted | ~1,23 miliardi di euro | ~1,35 miliardi di euro |
Indebitamento netto | ~16,5 miliardi di euro | ~18,6 miliardi di euro |