Saipem, forti vendite sul titolo, ecco cosa è successo
pubblicato:Un incidente in Australia scatena le vendite sul titolo, ma la società ridimensiona l'accaduto. Impatto anche da una decisione di stanotte di Saudi Aramco sulla produzione

Avvio di seduta tempestosa per Saipem che durante i primi scambi di oggi segna un affondo in Borsa finendo sospesa più di una volta per eccesso di volatilità. Il titolo registra un minimo a 1,3505 euro e segna in queste ore un ribasso teorico del 10,68%.
Impetuosi i volumi, con oltre 146 milioni di azioni scambiate in un’ora, più del triplo della media giornaliera dell’ultimo mese. Il tutto avviene durante i primi scambi praticamente in assenza di notizie.
Saipem, emerge la notizia dell'incidente
La prima ipotesi che emerge, riportata da alcuni siti internet australiani tra i quali il Sidney Morning Herald, fa riferimento a un incidente effettivamente avvenuto in Australia dove il vascello di Saipem Castorone ha danneggiato una condotta durante le manovre aprendo una falla.
La società italiana ha minimizzato la portata dell’incidente e sottolineato che non ci sono state vittime, né feriti.
L’incidente al progetto a gas del giacimento di Scarborough a largo della costa di Pilbara in Australia ha un peso sulle vendite di oggi, ma Saipem ha anche sottolineato l’impatto sul mercato della decisione di Saudi Aramco annunciata stanotte di bloccare l’aumento della capacità produttiva a 12 milioni di barili al giorno contro il previsto incremento a 13 milioni di barili al giorno.
Saipem, le vendite si concentrano sul titolo
Saipem ha spostato l’attenzione dal caso Scarborough al caso Saudi Aramco, ma la situazione sicuramente ha delle peculiarità. Intanto perché non si registrano reazioni altrettanto violente su altri titoli del settore oil in Europa.
Almeno durante le prime contrattazioni le vendite si concentrano sul titolo Saipem e se anche in queste ore si registrano ribassi anche su Eni (-0,24%) e Tenaris (-1,33%) altri titoli del settore in Europa sono addirittura intonati positivamente come TotalEnergies (+0,57%), Repsol (+0,69%) e Galp (+0,07%). In nessuno di questi casi comunque si è registrata una fiammata dei volumi lontanamente paragonabile a quella di Saipem
Cosa sappiamo di Saipem e Scarborough
Nel gennaio 2022 Saipem ha comunicato al mercato due contratti da 1,1 miliardi di dollari n Australia e in Guyana. In particolare quello australiano riguarda la joint venture Scarborough operata da Woodside.
Il giacimento di gas di Scarborough si trova nel bacino di Carnarvon, al largo dell'Australia occidentale. Il comunicato del 2022 il ruolo che spetta a Saipem
“I lavori affidati a Saipem riguardano il rivestimento, il trasporto e l'installazione del gasdotto, ad una profondità massima di 1.400 metri, inclusa la fabbricazione e l'installazione delle strutture in linea e del terminale della condotta in acque profonde 950 metri. L’inizio delle operazioni offshore è previsto per la metà del 2023 e i lavori saranno eseguiti principalmente dalla nave Castorone”.
Lo Scarborough Energy project prevede capex per 15,8 miliardi di dollari tra il 2019 e il 2051 e ben 19 miliardi di dollari in imposte pagate all’Australia durante la vita del progetto. Il giacimento ha risorse stimate per 7,3 trilioni di piedi cubi di gas e potrebbe essere collegato come infrastrutture anche ai giacimenti più piccoli di Thebe e Jupiter. La Scarborough Joint Venture è composta da Woodside Energy Scarborough Pty Ltd (73,5%) e BHP Petroleum (Australia) Pty Ltd (26,5%).
La nota appena diffusa da Saipem conferma l’incidente che ha coinvolto il Castorone di Saipem, un vascello di 330 metri per la posa delle condotte, ma specifica che non ci sono stati feriti e che i danni saranno presto riparati. La nave non ha subito danni gravi.
Il titolo Saipem però ha sicuramente subito una forte ondata di vendite.
Saipem: il quadro grafico
L'analisi del grafico di Saipem mette in evidenza il movimento laterale in essere dall'estate. Il titolo rischia la violazione del supporto a 1,35-1,37 euro, testato questa mattina, operazione che preannuncerebbe il ritorno a 1,2750, minimo del 26 ottobre e supporto determinante nel medio periodo.
L'eventuale rottura di questo riferimento favorirebbe ulteriori approfondimenti in direzione di area 1,14, bottom allineati di marzo e giugno, sostegni decisivi per scongiurare la prospettiva di inversione di tendenza del rally originato dal minimo storico del settembre 2022 a 0,57.
Concreti segnali di forza solo con il superamento di 1,55-1,57, prologo a un attacco al massimo dello scorso settembre a 1,6550: in caso di successo riattivazione del rally verso il primo target a 1,9210.