Riforma pensioni 2023: le proposte sull’uscita anticipata
pubblicato:In vista della nuova campagna elettorale che si terrà nei prossimi mesi al fine di nominare la nuova squadra dell’esecutivo, sono in arrivo delle grandi novità per quanto riguarda la riforma delle pensioni per il prossimo anno 2023. A questo proposito, per capire come potrebbe cambiare l’assegno previdenziale e soprattutto l’accesso al trattamento previdenziale, è necessario prendere in considerazione quali sono le varie proposte avanzate da parte dei vari sindacati e partiti politici previsti per il prossimo anno.
In vista della nuova campagna elettorale che si terrà nei prossimi mesi al fine di nominare la nuova squadra dell’esecutivo, sono in arrivo delle grandi novità per quanto riguarda la riforma delle pensioni per il prossimo anno 2023.
A questo proposito, per capire come potrebbe cambiare l’assegno previdenziale e soprattutto l’accesso al trattamento previdenziale, è necessario prendere in considerazione quali sono le varie proposte avanzate da parte dei vari partiti politici previsti per il prossimo anno.
Dunque, in questo contesto, all’interno del seguente articolo, saranno ripercorse le varie proposte che sono state elaborate dai diversi partiti in vista delle prossime elezioni ufficiali, per quanto riguarda il tema della riforma delle pensioni. In questo senso, saranno poi sottolineati i vari scopi e gli obiettivi per cui saranno formulate le varie proposte in vista di una riforma delle pensioni per l’anno 2023.
Quali sono le novità sulla riforma pensioni 2023
La riforma delle pensioni che si sta andando a delineare in vista dell’anno nuovo 2023 si pone come fondamentale obiettivo di andare a garantire ed assicurare la flessibilità di uscita dal mondo del lavoro. In tal senso, dunque, l’obiettivo essenziale è quello di riuscire a mantenere in vigore l’opzione agevolata destinata alle donne lavoratrici che risiedono nel territorio nazionale da un lato, e ai lavoratori che rientrano nella categoria di persone svantaggiato, ovvero che presentano handicap e disabilità.
Dunque, la riforma pensione che dovrebbe essere elaborata per il prossimo anno, andrà a colmare il problema della pensione di vecchiaia che di fatto risulta essere fortemente limitante per i tantissimi lavoratori che purtroppo non riescono a raggiungere tutti i requisiti richiesti per poter usufruire di questa modalità di accesso al trattamento previdenziale.
Riforma pensioni 2023: quali sono le varie proposte di partito?
Attualmente è possibile evidenziare alcune ipotesi che potrebbero andare a costituire la riforma del sistema previdenziale, e che andrebbero di fatto a modificare l’accesso ai trattamenti della pensione a partire dal primo gennaio 2023.
In questo senso, prendendo in considerazione le varie proposte che sono state avanzate da parte non soltanto dei vari partiti e del Governo ma anche dei sindacati dei lavoratori, i quali combattono da sempre al fine di trovare delle soluzioni di flessibilità più adatte all’attuale situazione del mondo del lavoro.
Tra le varie proposte in merito alla riforma pensione, troviamo: una pensione anticipata con la formula della Quota 41, una pensione con anticipo della quota contributiva, ed infine, una pensione a 64 anni con un ricalcolo contributivo.
Nello specifico, per quanto riguarda la prima possibilità di accesso alla pensione, con la Quota 41 di fatto potrebbero avere l’opportunità di ottenere il trattamento previdenziale quei cittadini che hanno raggiunto un’età contributiva pari a 41 anni, senza alcun calcolo dell’assegno. Secondo quanto proposto dai sindacati, infatti, la Quota 41 dovrebbe dare la possibilità a tutti di andare in pensione, senza alcun limite di età anagrafica.
Tra le proposte che erano state avanzate, invece, dal precedente Governo Draghi vi è quella della pensione accessibile all’età di 64 anni attraverso un ricalcolo contributivo, in cui viene quindi prevista la rinuncia alla quota maturata mediante il sistema retributivo.
Infine, l’ultima delle proposte legate alla riforma pensioni prevede l’accesso alla pensione con una sola quota contributiva della pensione, dove nel momento in cui si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, il pensionato acquisirebbe automaticamente anche la quota retributiva della pensione che ha maturato.