Resto al Sud 2.0: come funziona il nuovo programma aggiornato e quali incentivi prevede
pubblicato:Resto al Sud 2.0, come funziona il nuovo programma aggiornato? Quali incentivi prevede e come fare domanda? Scoprilo qui.
Il Decreto Coesione ha introdotti diverse novità per il mondo del lavoro, e tra queste c’è Resto al Sud 2.0.
In molti sapranno che il programma per favorire la nascita e lo sviluppo di attività economiche nel Sud Italia è attivo ormai da anni. Tuttavia, grazie al nuovo decreto, le agevolazioni previste sono state aggiornate: per questo si parla di un programma versione “2.0”.
L’accesso agli incentivi verrà gestito anche stavolta da Invitalia: ecco tutto ciò che c’è da sapere e come funziona il nuovo Resto al Sud 2.0.
Resto al Sud 2.0: come funziona il nuovo programma aggiornato e quali incentivi prevede
Se per le Regioni del Nord e del Centro Italia è stato creato un apposito nuovo programma, denominato Autoimpiego Centro e Nord Italia, il Decreto Coesione ha confermato per il Mezzogiorno Resto al Sud 2.0.
Anche la nuova versione dell’agevolazione è pensata per favorire la nascita di nuove imprese nel Sud del nostro Paese. Ma con alcune novità rispetto alla precedente versione.
L’agevolazione prevede, per le attività avviate nel Sud del Paese o nelle Regioni che, nel 2009 o nel 2016, sono state colpite da terremoti, due alternative:
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un voucher per l’acquisto di beni e servizi necessari per la creazione dell’attività. Il voucher ha importo massimo pari a 40.000 euro, ma può salire a 50.000 euro nel caso in cui gli strumenti acquistati siano sostenibili;
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un contributo a fondo perduto, per la copertura del 75% delle spese necessarie per la creazione dell’attività, con valore massimo di spesa fissato a 120.000 euro. Per spese superiori, ma che comunque devono rientrare entro i 200.000 euro, è invece concesso un contributo a fondo perduto pari al 70% della spesa sostenuta.
Quali sono i requisiti per accedere al Resto al Sud 2.0?
Ovviamente, per accedere al programma Resto al Sud 2.0 sarà necessario il rispetto di alcuni requisiti specifici.
Innanzitutto, il progetto mira ad incentivare l’occupazione giovanile: per questo, possono inoltrare richiesta solamente coloro che non hanno ancora compiuto 35 anni.
I giovani richiedenti, inoltre, devono essere disoccupati/inoccupati o, in alternativa, risultare destinatari del Programma GOL o in condizione di vulnerabilità sociale.
Anche i beneficiari di NASpI o Supporto Formazione e Lavoro possono accedere a Resto al Sud 2.0, con la possibilità di cumulare le agevolazioni.
Sono ammesse le attività d’impresa e in libera professione, sia realizzate in forma individuale con partita IVA, sia in forma societaria e collettiva.
Come accedere al programma e ottenere voucher e contributi
Secondo quanto stabilito dal Decreto Coesione, per finanziare la misura è stato previsto un fondo pari a 49,5 milioni per l’anno corrente. Il fondo verrà rifinanziato nel 2025 con 445,5 milioni.
Per l’accesso a Resto al Sud 2.0 e per scoprire come le domande andranno presentate, dovremo però attendere ancora qualche settimana. Le istruzioni verranno fornite grazie ad apposito decreto, che dovrebbe arrivare entro la data del prossimo 6 giugno 2024.
È comunque probabile che le modalità di accesso siano del tutto analoghe a quelle prevista dalla precedente versione di Resto al Sud.
Andrà quindi presentato un business plan, utilizzando la piattaforma ufficiale Invitalia.