Apple in rally non cancella l'annus horribilis delle Big Tech
pubblicato:Apple va in rally ma non cancella l'annus horribilis delle Big Tech. I ricavi record registrati grazie ai Mac si accompagnano al calo della domanda di iPhone. Anche in Cina.
Apple ha chiuso venerdì con un rally del 7,65% ma la performance di Cupertino certo non salva le Big Tech da un'ottava assolutamente da dimenticare e ancora meno cancella l'annus horribilis che il 2022 è stato per i colossi tecnologici. Complessivamente hanno bruciato 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione a Wall Street.
Alphabet (Google) e Meta Platforms (Facebook) erano crollate rispettivamente del 9,14% e del 24,56% dopo la presentazione delle loro trimestrali. Microsoft aveva perso il 7,72% dopo i suoi conti e in chiusura della settimana aveva segnato una contrazione del 6,80% anche Amazon.com dopo avere fornito una guidance debole sulle vendite di Natale e confermato proprio in scia alla rivale Redmond il rallentamento nella crescita del cloud.
Apple va in rally ma non cancella l'annus horribilis delle Big Tech
Il rally di Apple è arrivato insieme a quello di Intel (10,66% il suo rimbalzo), volata in vetta al Dow Jones Industrial Average proprio davanti a Cupertino grazie a una trimestrale tutt'altro che positiva ma comunque superiore alle aspettative. Il colosso dei chip non può che confermare la frenata del settore It (dopo la sbornia della pandemia di coronavirus quando la domanda di elettronica era stata dopata da lockdown, telelavoro e didattica a distanza) e anticipa una ristrutturazione miliardaria.
Da parte sua Apple è riuscita a crescere più del previsto ma anche il suo trimestre non è all'insegna della sostenibilità bensì di un mercato scombussolato, nel bene e nel male, dalle troppe crisi (quella del Covid-19 e quella della supply chain), dal ritorno dell'inflazione, dalla fine dell'allentamento monetario.
Il 2022 è stato annus horribilis per le Big Tech. Anche per Apple
Nel quarto trimestre del suo esercizio Apple ha registrato un moderato rialzo dei profitti netti da 20,6 miliardi, pari a 1,24 dollari per azione, a 20,7 miliardi, e 1,29 dollari, contro gli 1,27 dollari del consensus di FactSet. Nei tre mesi allo scorso 24 settembre i ricavi sono saliti dell'8% annuo a 90,1 miliardi di dollari, anche in questo caso sopra agli 88,7 miliardi stimati dagli analisti.
Le vendite dei soli iPhone sono aumentate da 38,9 a 42,6 miliardi di dollari, sotto ai 43,0 miliardi del consensus di FactSet. Tuttavia la principale nota positiva del trimestre è arrivata dai computer.
I ricavi dei Mac si sono infatti attestati al record storico di 11,5 miliardi, contro i 9,2 miliardi del pari periodo del precedente anno fiscale e ampiamente sopra ai 9,3 miliardi attesi. Risultati che tuttavia non fanno che confermare l'abilità strategica della società del compianto Steve Jobs non il suo essere al di sopra della crisi che ha colpito le altre Big Tech.
Apple in rally grazie al record di ricavi dei Mac ma l'iPhone frena
Le consegne di iPhone non vanno bene come sperato, e secondo Bloomberg nelle ultime settimane si è palesata una chiara tendenza negativa nelle vendite dello smartphone in Cina, e il successo dei Mac è un "finto" successo. Era stata l'agenzia di ricerca Idc a mostrare come Apple fosse stata nel terzo trimestre l'unico tra i maggiori produttori di computer a registrare una crescita (anzi, un rimbalzo, del 40,2% annuo).
Come nota Barron's, però, la performance è figlia di quella, negativa, del precedente trimestre, quando Apple non era stata in grado di stare dietro alle consegne soprattutto a causa dei nuovi blocchi produttivi e logistici legati al Covid-19 in Cina. Oltre tutto anche la domanda inferiore alle attese per gli iPhone ha permesso a Cupertino di gestire meglio la supply chain, superando la carenza di chip a vantaggio proprio dei Mac.
E le prospettive, ora, sono tutt'altro che rosee. Apple prevede infatti nell'attuale trimestre, cruciale visto che comprende le festività, un declino dei ricavi nonostante il periodo avrà una settimana in più rispetto al solito (14 contro 13). Ad ammetterlo è stato il chief financial officer Luca Maestri che ha dichiarato di attendersi che le vendite di Mac "diminuiranno sostanzialmente su base annua".