Cosa fare se ti controlla la Polizia di Stato e non vuoi finire nei guai
pubblicato:Sono in molti a chiedersi come comportarsi nel momento in cui la Polizia di Stato li dovesse fermare. Ecco alcune regole per non finire nei guai.
Quando la Polizia di Stato ferma qualcuno lungo la strada, come bisogna reagire? Come è necessario comportarsi per non finire nei guai? La prima risposta che possiamo dare è la seguente: non scappare. Fermarsi all’alt del poliziotto e rispondere alle domande che vengono effettuate.
I motivi per i quali i Carabinieri o la Polizia di Stato fermano un’automobile per la strada sono molteplici: delle ispezioni, dei controlli o delle perquisizioni. Nella maggior parte delle occasioni la domanda che potrebbe venire posta è: “favorisca patente e libretto”. Quali sono le altre richieste che possono essere poste? E soprattutto come bisogna comportarsi per non finire nei guai? Scopriamolo insieme.
Nome e cognome: quando è necessario presentarsi
La maggior parte delle volte la Polizia di Stato ferma un automobilista alla guida. In questo caso, dopo aver consegnato la patente, non è obbligatorio comunicare nome e cognome. Sono dati che l’agente può ricavare dal documento.
Rifiutarsi di dare le proprie generalità, dopo essere stato identificato con un documento, non è reato: a confermalo è la stessa Cassazione. Questo ragionamento, però, non vale per il passeggero, il quale, non tenuto a fornire la patente o qualsiasi altro documento d’identità, dovrà comunicare le proprie generalità.
Altra regola importante: non si è obbligati a scendere dalla propria auto. La Polizia di Stato, sempre che non ci sia un pericolo grave o la necessità di una perquisizione, non può imporre di lasciare la vettura. In altre parole è possibile consegnare il libretto e la patente standotene comodamente seduto.
Il poliziotto in borghese
Quando ad intimare lo stop è un poliziotto in borghese, l’automobilista è tenuto a fermarsi. È tenuto, però, a fornire le proprie generalità solo e soltanto dopo che è stato mostrato il distintivo. In caso contrario non è possibile sapere a quale titolo vengano chiesti i documenti.
Nel caso in cui non dovesse venire mostrato il distintivo, si è autorizzati ad ingranare la marcia e a ripartire. Se il soggetto non si identifica come agente di polizia, non ha alcuna autorità per fermare i veicoli.
Cambiare direzione quando c’è la Polizia di Stato
Nel momento in cui vedi la Polizia di Stato ferma ai margini della strada è sempre possibile tornare indietro, facendo marcia indietro o retromarcia. Questo non è un comportamento incriminabile. Attenzione, però, a cosa prevede il Codice della Strada: nel caso in cui vietasse un’inversione ad U su quella strada, il rischio è quello di prendere una multa.
Decidere di non fermarsi davanti alla paletta rossa della Polizia di Stato non configura il reato di resistenza a pubblico ufficiale, sempre che non si decida di scappare creando pericolo per gli altri utenti della strada o per la stessa pattuglia che ti sta vorrebbe fermare.
Non fermarsi all’alt, però, determina la violazione dell’articolo 192 del Codice della Strada, che impone proprio questo obbligo. Il rischio è quello di vedersi elevata una multa che può variare da un minimo di 80 ad un massimo di 318 euro.
Le ricevute da esibire
La Polizia di Stato, la Guardia di Finanza o i Carabinieri non possono chiedere la ricevuta del bollo auto. Le verifiche di questo tipo spettano unicamente alle autorità fiscali, come la Regione o l’Agenzia delle Entrate.
Non pagare il bollo auto, a differenza di quanto avviene con l’Rc Auto obbligatoria, non impedisce di circolare con la vettura. Questo divieto ci sarebbe solo e soltanto se il proprietario risultasse già raggiunto da una notifica di cartella esattoriale.
Se da un lato non è più obbligatorio esporre il contrassegno dell’assicurazione, il conducente ha comunque l’obbligo di portarsi sempre dietro il certificato di assicurazione, che deve essere rilasciato nel momento in cui si rinnova la polizza.
La carta d’identità
Quando si guida si è tenuti a portarsi dietro unicamente la patente, non vige alcun obbligo per quanto riguarda la carta d’identità. Ricordiamo, infatti, che la patente costituisce a tutti gli effetti un documento con un valore legale, che serve per identificare il titolare.
La Polizia di Stato non può chiedere la carta d’identità o il passaporto per il riconoscimento.
Cosa può fare la Polizia di Stato
Gli agenti hanno la possibilità di frugare all’interno dell’automobile e nello zaino che vedono sul sedile posteriore. Possono chiedere di aprire il portabagagli, nel caso in cui ci sia il sospetto che ci possa essere della droga al suo interno. Possono effettuare il controllo del veicolo per accertarsi che sia in regola.
Anche senza il mandato di un giudice, la Polizia di Stato può perquisire, ma ne deve dare notizia entro 48 ore al Procuratore della Repubblica, il quale, nel caso dovessero ricorrere i presupposti, potrà procedere con la convalida delle operazioni entro 48 ore.
Polizia di Stato - Domande frequenti
Cosa si rischia a fare inversione ad U se si vede una pattuglia della stradale?
Se il Codice della Strada lo permette, non si rischia nulla. Non è obbligatorio, infatti, dirigersi verso la Polizia di Stato.
Cosa succede se non ci si ferma all'alt?
Si rischia una sanzione che può oscillare tra gli 80 ed i 318 euro.