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Pensioni 2025 e Quota 41 per dipendenti pubblici, come funziona

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

Possibile Quota 41 per i dipendenti pubblici nel 2025? Ecco la nuova proposta: come funziona, requisiti e chi potrà accedere.

Pensioni 2025 e Quota 41 per dipendenti pubblici, come funziona

Non c’è ancora nulla di stabilito in merito alle pensioni 2025. Se, nelle scorse settimane, si parlava di una possibile Quota 41 per tutti con assegno ridotto, ad oggi si prevede la possibilità di destinare la Quota 41 ai dipendenti pubblici. In sostanza, se la proposta dovesse passare, solamente chi lavora nella Pubblica Amministrazione potrà accedere al pensionamento in anticipo, con 41 anni di contributi versati.

Pensioni 2025 e Quota 41 per dipendenti pubblici, come funziona

Manca l’accordo comune per poter definire il volto delle pensioni 2025. La possibilità di estendere la Quota 41 a tutti i lavoratori sembra ormai lontana, per via degli elevatissimi costi che lo Stato dovrebbe sostenere per una misura del genere.

E anche il meccanismo delle Quote rischia di non venire confermato, con Quota 103, Opzione Donne e Ape Sociale in via di abolizione. Tuttavia, la Quota 41 potrebbe non sparire del tutto, ed essere confermata solamente per determinati lavoratori: quelli impiegati nella Pubblica Amministrazione.

Secondo la nuova proposta al vaglio del Governo, questa forma di accesso alla pensione in anticipo potrebbe essere estesa ai lavoratori della PA, che potrebbero quindi ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contribuzione nel 2025.

Il tutto, tenendo conto solamente dell’anzianità contributiva e senza considerare l’età anagrafica dell’aspirante pensionato.

A differenza di una possibile Quota 41 per tutti, questa nuova proposta potrebbe essere più contenuta e sostenibile. Andrebbe infatti ad interessare un totale di circa 30.000 dipendenti statali.

Quota 41 per i dipendenti pubblici: requisiti da rispettare

Se questa opzione venisse confermata, infatti, tale sarebbe il numero di dipendenti statali in grado di rispettare i requisiti richiesti per accedere alla Quota.

I requisiti di Quota 41 per i dipendenti pubblici sono infatti davvero pochi: basta aver cumulato almeno 41 anni di contribuzione regolare. Tali contributi andranno calcolati esclusivamente con metodo contributivo.

Inoltre, ovviamente, dato che si tratta di una possibilità che verrà estesa solamente a chi lavora nella Pubblica Amministrazione, altro requisito da rispettare riguarda l’aver firmato un contratto di lavoro alle dipendenze della PA.

Non ci saranno altri requisiti da rispettare: per l’accesso a Quota 41 l’età anagrafica, come già detto, non conta.

Quanto si perde?

È chiaro che poter uscire dal lavoro in anticipo, senza tener conto dell’età anagrafica, comporterà dei costi per l’ex lavoratore.

Proprio come la Quota 41 per tutti potrebbe portare alla riduzione dell’assegno, secondo quanto disposto dalla più recente proposta in merito, anche una possibile Quota 41 per i dipendenti pubblici comporterebbe degli elevati costi. Ma quanto si perde, con esattezza?

Come detto, i 41 anni di contribuzione vanno calcolati esclusivamente con metodo contributivo.

Se l’opzione verrà alla fine confermata, andare in pensione con Quota 41 costerà ai dipendenti pubblici circa il 20%. In sostanza, la pensione spettante potrebbe essere decurtata di cifre che potrebbero raggiungere il 20% del cedolino pensione che si riceverebbe andando in pensione senza anticipi.

In ogni caso, ribadiamo che attualmente siamo ancora soltanto nel campo delle ipotesi: l’opzione non è ancora confermata, e dovremo attendere ancora qualche settimana per scoprire se si concretizzerà o meno.

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