Passo indietro per Musk in Twitter ma Tesla crolla al Nasdaq

di Raffaele Rovati pubblicato:
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Musk verso passo indietro in Twitter ma Tesla crolla ancora. Il 2022 sarà il peggiore anno di sempre al Nasdaq ma per gli analisti il social network non è il solo problema.

Passo indietro per Musk in Twitter ma Tesla crolla al Nasdaq

Dopo la votazione da parte degli utenti Elon Musk è pronto a fare un passo indietro in Twitter ma le pressioni su Tesla non si allentano. Martedì il titolo ha chiuso con l'ennesimo crollo dell'8,05% al Nasdaq.

Elon Musk farà un passo indietro in Twitter ma Tesla crolla ancora

Si tratta della peggiore performance del Nasdaq Composite ma anche dell'S&P 500. Da inizio 2022 Tesla ha perso oltre il 65% (contro il poco più di 20% dell'S&P 500): un anno da dimenticare.

Se la tendenza non subirà un'inversione dicembre sarà il peggiore mese di sempre a Wall Street per Tesla, il quarto sarà il trimestre più negativo mai registrato e il 2022 l'anno peggiore dall'Ipo del 2010.

Grazie a Twitter per Tesla 2022 peggiore anno di sempre al Nasdaq

Mi dimetterò da chief executive non appena troverò qualcuno abbastanza folle da accettare il lavoro!", ha scritto Musk in un tweet. Domenica aveva proposto agli utenti di Twitter il quesito se dovesse o meno lasciare il timone del social network.

Musk aveva aggiunto che avrebbe accettato il responso. A sondaggio concluso avevano votato in 17,5 milioni, con oltre il 57% che si era espresso in favore delle dimissioni.

Passo indietro su Twitter ma per gli analisti Tesla ha anche altri problemi

Gli analisti di Oppenheimer lunedì avevano declassato il titolo Tesla, affermando che gli impegni extra di Musk (Twitter ma non solo) sono diventati difficili da separare dalla valutazione di Tesla stessa.

Dan Ives, analista di Wedbush, ha notato quanto Musk usi le azioni Tesla come "il suo bancomat personale", riferendosi alle vendite di quote miliardarie per finanziare la costosa operazione su Twitter.

Per Musk se Tesla crolla la causa è nel rialzo del costo del denaro

Intanto Musk continua a spiegare il crollo di Tesla: prima per la crescita del rendimento dei Treasury, poi al ritorno degli interessi sui depositi bancari (grazie al rialzo del costo del denaro).

Tendenze che, sostiene Musk, spingerebbero gli investitori ad abbandonare i mercati azionari. La realtà è che Tesla non ha solo un problema Musk o un problema Twitter ma ha anche incertezze sul suo outlook.

Tesla crolla e il supporto "emotivo" degli investitori è in picchiata

Martedì gli analisti di Evercore Chris McNally, Doug Dutton e Isaac Avla hanno tagliato il target price di Tesla da 300 a 200 dollari (138,70 dollari l'ultima chiusura) spiegando che i punti di forza dell'azienda sono già apprezzati dagli investitori ma è il supporto "emotivo" a essere in picchiata.

Dal punto di vista della marginalità Tesla è al sicuro ma ora ci sarà il test sulla domanda di vetture fino al 2025. In Cina la crescita si è fermata. E la retorica sempre più spostata a destra di Musk rischia di fare disamorare i sostenitori più fedeli del marchio Usa, che sono i liberal.