Opzione Uomo, il piano Meloni per andare in pensione a 58 anni

di Miriam Ferrari pubblicato:
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In pensione con Opzione Uomo, la nuova alternativa che Giorgia Meloni ha proposto per lasciare il lavoro a 58 anni di età e 35 anni di contributi. Ecco come funziona, chi può sfruttare questa finestra e quali sono le alternative per la pensione nel 2023.

Opzione Uomo, il piano Meloni per andare in pensione a 58 anni

Si avvicina la scadenza del 31 dicembre 2022 e con essa sfuma anche la possibilità di accedere alla pensione anticipata con le tre opzioni ad oggi disponibili: Ape Social, Opzione Donna e Quota 102.

Mentre l’ipotesi di una proroga di Opzione Donna sembra farsi strada, il nuovo Governo guidato dal centrodestra potrebbe introdurre delle alternative pensionistiche. Giorgia Meloni, per esempio, punta su Opzione Uomo (detta anche Opzione tutti) una nuova finestra di uscita – del tutto simile a quella femminile – estesa anche agli uomini: lasciare il lavoro a 58-59 anni di età e con 35 anni di contributi.

Come funziona e a chi spetta la pensione anticipata con Opzione Uomo? Ecco le ipotesi di uscita dal mondo del lavoro e come cambieranno le pensioni con Giorgia Meloni.

In pensione con Opzione Uomo: come funziona la proposta di Giorgia Meloni

L’idea di Giorgia Meloni è quella di estendere la finestra pensionistica anticipata prevista per le donne (ovvero Opzione Donna) anche agli uomini: di qui nasce l’alternativa alla Legge Fornero, Opzione Uomo.

Considerando che ci sono tre alternative di pensione anticipata in scadenza fine anno, è importante valutare nuove alternative per l’uscita dal mondo del lavoro.

Opzione Uomo è un’alternativa discussa sin dalla campagna elettorale: si tratta di uno dei punti cardine della riforma delle pensioni proposta da Giorgia Meloni. A fianco di questa finestra, infatti, vi sarebbe la proroga di Opzione Donna e Ape Social per i lavori usuranti e gravosi.

Con Opzione Uomo si potrebbe lasciare il mondo del lavoro con 58-59 anni di età e con 35 anni di contributi, così come previsto per l’alternativa femminile. Il problema, però, sarebbe il taglio di circa un terzo dell’assegno, dal 13% al 31%; oltre al fatto di abbandonare completamente il sistema misto per un calcolo interamente effettuato sul sistema contributivo.

Opzione Uomo, Opzione tutti o Quota 41? Le ipotesi

Mentre la Lega chiede il passaggio a Quota 41, Giorgia Meloni ritiene maggiormente conveniente – anche dal punto di vista economico per i conti statali –  la proroga dell’Ape Social e la resa strutturale di Opzione Donna. La proroga di Quota 102, invece, non porterebbe alcun beneficio.

Con l’obiettivo di evitare lo scalone della Legge Fornero, ovvero la pensione a 67 anni, si cercano anche nuove alternative.

Spunta così “Opzione tutti”, o Opzione Uomo che dir si voglia, una finestra di uscita dal mondo del lavoro alla quale tutti i lavoratori potrebbero accedere con i medesimi requisiti ad oggi previsti per la finestra di uscita delle lavoratrici dipendenti oppure autonome.

L’alternativa, più costosa per i conti statali e forse meno conveniente, sarebbe Quota 41 proposta dalla Lega: vediamo come funziona.

Quota 41: come funziona la proposta della Lega

Con Quota 41 tutti i lavoratori di qualsiasi età potrebbero aver accesso alla pensione anticipata, soddisfando un unico requisito: aver versato almeno 41 anni di contributi.

Questa alternativa rispetto a Opzione Uomo o Opzione tutti è decisamente più onerosa per i conti statali, oltre al fatto che dal prossimo anno le rivalutazioni potrebbero far aumentare nettamente la spesa per le pensioni.

Urge un confronto urgente tra i partiti per definire quali saranno le prossime finestre di uscita per la pensione nel 2023.

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