Chiara Turano
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Mutui, cosa succede dopo il taglio dei tassi della Bce? Ecco cosa cambia

di Chiara Turano pubblicato:
4 min

Nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Bce. Tale riduzione avrà ripercussioni sulla rata dei mutui sia fissi che variabili. Ecco cosa succederà.

Mutui, cosa succede dopo il taglio dei tassi della Bce? Ecco cosa cambia

Nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea: la BCE abbatte i tassi di  25 punti base per la seconda volta nel 2024.

Una decisione che ha come obiettivo principale il sostegno dell’economia. Dopo anni di aumenti adesso si punta ad invertire la tendenza riducendo il costo del credito per alleviare la pressione su famiglie e imprese, favorendo così investimenti e consumi.

Ecco che inevitabilmente tale decisione si ripercuote sui tassi di interesse dei mutui. Il taglio avrà ripercussioni sulle famiglie già ma anche su chi è alla ricerca di un prestito per comprare ad esempio una casa.

Scopriamo insieme l’effetto del taglio della Bce sui mutui fissi e variabili.

Mutui fissi o variabili? Ecco cosa cambia dopo il taglio della Bce

Doppio taglio dei tassi di interesse in questo 2024. L’ultima mossa della Bce ha l’obiettivo di stimolare la crescita economica dopo un periodo di inflazione galoppante ma la decisione di tagliare i tassi, secondo la  presidente della BCE è stata presa anche per mitigare gli effetti negativi degli alti costi finanziari su imprese e famiglie.

I tagli nel dettaglio, hanno interessato:

  • il tasso sui depositi passato dal 3,75% al 3,50%;

  • il tasso sui rifinanziamenti principali, passato dal 4,25% al 3,65%;

  • il tasso sui prestiti marginali calato dal 4,50% al 3,90%.

Tali tassi saranno resi effettivi a partire dal 18 settembre 2024 ed intanto tutti si domandano che effetti si avranno sui mutui.

Secondo le prime analisi, i tassi sui mutui sono già diminuiti: in media sono passati al 3,44% rispetto al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,2%.

In base gli  analisti, il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce di 25 punti base si rifletterebbe sulle rate mensili dei mutui sia fisso che variabile.

Nel dettaglio la rata mensile di un mutuo variabile di 150.000 euro con durata di 20 anni passerebbe da 932 euro a 912 euro: un risparmio di circa 20 euro mensili e tale risparmio salirebbe a 40 euro mensile nel caso di un taglio dei saggi europei di 50 punti base.

Se si considera invece un mutuo a tasso fisso con stessa durata e stesso importo il costo mensile sarà di 798 euro, 134 in meno rispetto ad un mutuo variabile.

Mutui, tasso fisso o variabile? Ecco quale conviene di più

Dopo l’ultimo taglio dei tassi della Bce, si amplia il divario tra i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabili.

La maggior convenienza del mutuo a tasso fisso rispetto a quello variabile è ancora più evidente dopo l’ultimo taglio.

Con un mutuo trentennale con importo pari a 150.000 euro, la rata attuale del variabile si attesta a 741 euro.

Questa scenderebbe a 719 euro con un taglio dei tassi dello 0,25%.

Invece ragionando sugli stessi importi e durata il costo di un mutuo a tasso fisso si attesta oggi a 590 euro al mese con una differenza di ben 151 euro rispetto al variabile.

Ipoteticamente per allineare i due mutui la Bce dovrebbe procedere ad un taglio di 185 punti base.

Auto o elettrodomestici a rate? Ecco cosa succede ai tassi

Ma cosa succede se si decide di acquistare un auto interamente a rate?

Ipotizzando un investimento di 25.000 euro interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale passerà con la riduzione dei tassi  da 48.961 euro di fine 2023, a 37.868 euro, con un risparmio complessivo di 11.283 euro. Si tratta di un abbattimento dei costi di -23% rispetto ai tassi di fine 2023.

Se si ragiona sull’acquisto di un elettrodomestico totalmente a rate per un importo di 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, il costo totale passerà da 1.106 euro di fine 2023, a 945 euro con un risparmio complessivo di 161 euro.

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