Musk all'attacco all'estero, in difesa in patria

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Indiscrezioni e parziali smentite sul contratto del governo con Starlink, avviata indagine preliminare negli USA sulla guida da remoto delle Tesla

Musk all'attacco all'estero, in difesa in patria

Elon Musk protagonista, come del resto spesso gli capita negli ultimi tempi. L'imprenditore nato in Sudafrica, cittadino canadese naturalizzato statunitense, è al centro delle discussioni da quando Bloomberg ha rivelato che il governo italiano è in trattative avanzate per concludere un accordo quinquennale da circa un miliardo e mezzo di euro per avvalersi dei servizi del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Il gruppo, controllato dalla SpaceX di Musk, gestisce una costellazione di satelliti dedicati alle telecomunicazioni.

Secondo le indiscrezioni (il governo ha smentito che le trattative siano state uno dei motivi della visita a sorpresa della premier Meloni a Trump nel fine settimana) Roma vorrebbe utilizzare Starlink per comunicazioni istituzionali sicure e per connettere le aree difficilmente raggiungibili dalla fibra. L'Unione Europea sta sviluppando la propria costellazione di satelliti per telecomunicazioni IRIS² ma dovrebbe essere operativa non prima del 2030, una tempistica coerente con la durata del contratto con Starlink.

Indagine NHTSA, guida da remoto Tesla sotto la lente

Un Musk molto intraprendente all'estero quindi ma che deve guardarsi dai problemi negli USA della sua creatura principale. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA, l'autorità competente per la sicurezza stradale USA) oggi ha annunciato di aver aperto un'indagine preliminare su 2,6 milioni di auto Tesla (-2,8% al NASDAQ) dopo che sono state riferite quattro collisioni collegate alla guida da remoto.

La funzione Actually Smart Summon permette ai proprietari del veicolo di guidarlo utilizzando uno smartphone per, ad esempio, farsi raggiungere in un parcheggio quando si hanno molte buste della spesa, oppure farla arrivare a un'altra destinazione.

La NHTSA asserisce che le auto non sono riuscite a identificare pali e altri veicoli, offrendo agli utenti troppo poco tempo di reazione per impedire manualmente l'incidente. L'indagine potrebbe portare a un approfondimento di tipo ingegneristico ed eventualmente a un richiamo dei veicoli interessati.

Argomenti

Tesla