Cos’è la regola del minuto e perché funziona per mettere in ordine la casa velocemente

di Emanuela Lombardi pubblicato:
4 min

Grazie alla regola del minuto è possibile riordinare la casa velocemente ma anche combattere la stanchezza psicologica, con semplici gesti da compiere in 60 secondi.

Cos’è la regola del minuto e perché funziona per mettere in ordine la casa velocemente

Un cruccio per tutti coloro che ogni giorno sono alle prese con le pulizie e l’organizzazione della casa. E, in particolare, diventa un vero incubo per chi lavora e, prima di cena, non sa da dove cominciare per riordinare.

Ecco che la regola del minuto promette di aiutare nel mettere in ordine la casa velocemente, basandosi su alcune azioni molto semplici da svolgere nel quotidiano.

Ecco di cosa si tratta e perché in tanti la stanno apprezzando.

Cos’è la regola del minuto

C’è chi si sveglia all’alba per mettere in ordine la casa velocemente (mentre gli altri dormono) e chi invece sacrifica interi fine settimana.

Ma per fortuna, tra l’annullarsi completamente per le pulizie di casa e il rischio di divorziare per il troppo disordine e la sporcizia, c’è una via d’uscita.

La regola giapponese del minuto si basa sulla semplice (ma spesso snobbata) buona abitudine di non procrastinare.

Lo facciamo, ad esempio, fino a far accumulare decine di maglie e camicie da stirare o i piatti nel lavello o il bucato sporco nelle varie ceste.

D’altronde, al solo pensiero di dover dedicare anche un’ora ad attività del genere, spesso accade di voltarsi dall’altra parte e lasciarsi le incombenze alle spalle.

Ma grazie alla regola del minuto, cambia anche il tipo di approccio mentale al “problema”. In parole semplici, se è una cosa che si può fare in soli 60 secondi, allora si deve fare. Non fosse altro che lavare le tazze della colazione o stirare la camicia prima di andare al lavoro.

Ecco come stirare una camicia in un paio di minuti, grazie a questo tutorial di Laurastar.

Come funziona la regola giapponese del minuto

Il punto è tutto lì: evitare che la to do list delle faccende domestiche raggiunga proporzioni poi scoraggianti da gestire (e che ci fanno sentire sopraffatte ad ogni occhiata).

Il riferimento ovviamente non è alle attività che tutti siamo tenuti a svolgere nel quotidiano e che in questa sede diamo per scontate (preparare il pranzo magari con il metodo del Meal Prep, avviare la lavatrice o la lavastoviglie, passare l’aspirapolvere e via di seguito).

Il nuovo approccio mentale di ragionare “col cronometro” ossia “posso farlo in un minuto” risolve, nel corso della settimana, l’accumulo delle faccende domestiche da svolgere tutte nel weekend o per un’ora di fila la sera.

Ad esempio. Al mattino, posso piegare il pigiama e metterlo a posto, invece di lasciarlo in giro. Una macchia sul pavimento si toglie in pochi secondi mentre se si lascia lì, si accumula con le altre e alla fine bisogna lavare tutta la stanza.

Molto spesso è più una questione di pigrizia o stanchezza mentale che non di effettiva mancanza di tempo, non lasciare accumulare la mole di faccende domestiche che ogni giorno ci attendono.

Cos’è la regola del minuto e perché funziona per mettere in ordine la casa velocemente

Il metodo Kaizen ovvero la regola del minuto contro la stanchezza psicologica

L’ideatore di questa vera e propria filosofia di vita Masaaki Imai promette di aver trovato la soluzione per combattere la stanchezza psicologica.

È quella che ci assale ad esempio a fine giornata, quando abbiamo terminato il lavoro ma, entrando in casa, troviamo pronte altre mille incombenze a cui far fronte.

Pensare di dover trascorrere un’ora o più solo per riordinare la casa, non solo ci sfibra mentalmente ma peggiora l’umore, ci fa sentire nervosi e quindi in colpa con il resto della famiglia nonché impotenti e insoddisfatti.

Ragionare invece “minuto per minuto” aiuta ad affrontare il dovere in maniera più leggera e col sorriso.

“Ci metto un minuto” è un approccio più in linea con la cultura orientale, secondo la quale a piccoli passi si possono scalare le montagne. E non con quella occidentale invece, che prevede il raggiungimento di risultati solo a patto di enormi e faticosi sacrifici.