Mercato libero, prezzo fisso o variabile? Ecco cosa conviene
pubblicato:Mercato libero, conviene maggiormente un contratto a prezzo fisso o meglio quello a prezzo variabile? Ecco cosa scegliere per risparmiare.
Dopo il passaggio obbligato al mercato libero, in molti se lo sono domandati: meglio il prezzo fisso o variabile? Gli operatori, sia per la luce che per il gas, prevedono infatti di optare per un contratto a prezzo fisso, che per quello a prezzo variabile.
Viene dunque spontaneo domandarsi quale dei due tipi di contratto conviene scegliere. La riposta non è semplice, perché la scelta dipende sia dalla fornitura (ci sono infatti differenze tra l’energia elettrica e il gas), sia dalla zona di residenza. Per rispondere in maniera adeguata alla domanda, faremo riferimento ad un una recente indagine a cura di Assoutenti.
Mercato libero, prezzo fisso o variabile? Ecco cosa conviene
L’indagine è stata realizzata tenendo conto delle informazioni a disposizione di tutti sul portale di ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Secondo quanto rilevato dalla ricerca condotta da Assoutenti, per capire cosa conviene tra contratto a prezzo fisso e a prezzo variabile, bisogna innanzitutto valutare il tipo di fornitura.
In linea generale, infatti, ad oggi conviene il contratto a prezzo fisso per quanto concerne la fornitura del gas.
Quando però parliamo di mercato libero dell’energia elettrica, la situazione cambia drasticamente. Per la luce, infatti, è il prezzo variabile che risulta più conveniente.
Contratti a prezzo fisso o variabile? I dati relativi al gas
Come anticipato, comunque, ci sono delle nette differenze a seconda del luogo di residenza. Il contratto a prezzo fisso o variabile, infatti, può costare maggiormente alle famiglie in base alla provincia dove queste risiedono.
Per quanto concerne il gas, l’indagine Arera svela che, con un contratto a prezzo fisso e consumo annuo di 1.100 metri cubi, si possono spendere ogni anno poco meno di 1.200 euro a Milano, fino a ben 1.350 euro per chi vive a Roma.
Considerando i contratti a prezzo variabile del gas, invece, si va da poco più di 1.200 euro a Napoli, fino a 1.370 euro in diverse province, tra cui Catanzaro e Palermo.
A Roma, invece, il contratto a prezzo variabile sfiora i 1.380 euro annui.
In sostanza, il contratto a prezzo fisso di solito è più conveniente: fa eccezione solamente Napoli, in cui il variabile conviene maggiormente.
La situazione del mercato libero dell’energia
La ricerca Assoutenti ha inoltre svelato che, per quanto concerne l’energia elettrica, vale esattamente l’opposto.
Il passaggio al mercato libero risulta più conveniente per chi ha scelto un contratto a prezzo variabile rispetto a quello fisso.
In dettaglio, i contratti a prezzo fisso costano dal 9 all’11% in più ogni anno rispetto ai contratti a prezzo variabile.
Indipendentemente dalle offerte e dalla tipologia di contratto scelto, comunque, un dato è purtroppo certo. Il passaggio al mercato libero sta comportando dei costi aggiuntivi per gli utenti.
Le tariffe del mercato libero sono infatti più care, e non solo rispetto a quelle degli utenti che attualmente rientrano nella Maggior Tutela. Anche chi attualmente fruisce del Servizio a Tutele Graduali, ad oggi, paga meno rispetto a coloro che hanno scelto il passaggio al mercato libero.