Saipem ancora in rialzo dopo l'ultimo contratto con Eni
pubblicato:Interpump, BNP Paribas incoraggia i corsi, ma sul grafico un altro segnale ribassista

Segno positivo per Saipem in avvio di ottava. Il titolo ha guadagnato l'1,74% dopo essersi aggiudicato da Eni una commessa da 520 milioni di euro nel Regno Unito, per il progetto Liverpool Bay CCS: il progetto prevede la conversione di un impianto tradizionale di compressione e trattamento del gas a Point of Ayr, nel Nord del Galles, in una innovativa stazione di compressione elettrica di CO2 che consentirà lo stoccaggio permanente di CO2 in giacimenti offshore esausti nella baia di Liverpool.
Tale progetto servirà il polo industriale HyNet, situato in uno dei distretti industriali a più alto consumo energetico del Regno Unito.
Saipem ha chiuso il primo trimestre 2025 con ricavi in crescita a 3,518 miliardi di euro (3,047 un anno fa) ma sotto i 3,55 del consensus Bloomberg ed EBITDA adjusted a 351 milioni (da 268) contro i 349 del consensus.
L'utile netto è salito a 77 milioni dai 57 di un anno fa. Confermata la guidance 2025.
Saipem, quadro grafico ancora difficile
Il titolo Saipem ha recuperato terreno dai minimi toccati il 7 aprile a 1,5895 euro, facendo registrare un rialzo attorno al 30%, ma il quadro grafico, seppur in miglioramento, resta ancora difficile. In area 2,10 verrebbe chiuso il gap ribassista di inizio aprile, prossimo target, ma anche ostacolo, sulla strada del titolo, che poco più in alto dovrà poi vedersela con la linea che scende dai top di inizio anno, attualmente a 2,17 circa.
Solo oltre questo ultimo livello il rialzo inizierebbe ad acquisire spessore anche nel medio lungo periodo ed i prezzi potrebbero ambire al ritorno in area 2,35.
Sotto 2,10 invece, rischio di nuovi cali verso 1,90, supporto successivo a 1,83, poi rischio concreto di un ritorno sui citati bottom in area 1,60.
Interpump,
Seduta al rialzo ieri per Interpump. Il titolo ha guadagnato il 2,85% a 30,3 euro dopo avere oscillato tra 30,14 e 30,76 euro. Gli analisti di BNP Paribas Exane hanno recentemente migliorato la raccomandazione su Interpump Group da "Neutral" a "Outperform", fissando un nuovo prezzo obiettivo a 37 euro. Sebbene questo target sia inferiore al precedente di 43 euro, riflette un aggiustamento delle stime sugli utili per azione (EPS) in un contesto di rallentamento ciclico e guidance del 2025 al di sotto delle attese.
Tuttavia, gli analisti evidenziano un potenziale di rialzo significativo legato a future operazioni di fusione e acquisizione (M&A), che potrebbero fungere da catalizzatore per una rivalutazione del titolo.
Secondo Michele Baldelli, analista di BNP Paribas Exane, nonostante la recente sottoperformance del titolo rispetto agli indici principali e le sfide legate al rallentamento ciclico e a una guidance del 2025 deludente, il profilo rischio/rendimento di Interpump appare ora favorevole.
Si stima una potenziale perdita del 30% in uno scenario negativo, ma un upside fino al 90% in caso di successo delle strategie M&A. Inoltre, la prevista espansione della capacità produttiva nel segmento delle pompe ad altissima pressione e la crescita attesa nel settore agricolo (oltre il 20% entro il 2026) supportano una prospettiva di crescita a lungo termine per l'azienda.
In sintesi, BNP Paribas Exane ritiene che, nonostante le sfide attuali, Interpump abbia solide fondamenta e opportunità strategiche che giustificano una visione positiva sul titolo.
Interpump Group ha fornito una guidance per l'esercizio 2025 che riflette un approccio prudente, in linea con le difficoltà affrontate nel 2024.
Interpump Guidance 2025 – Principali indicazioni
Ricavi: attesi in un intervallo compreso tra -5% e +1% su base organica rispetto al 2024, indicando una possibile stabilizzazione dopo il calo del 7,2% registrato nel 2024.
Redditività: l'obiettivo è mantenere o migliorare i livelli di margine EBITDA del 2024, che si attestavano al 22,0%.
Cash Flow: previsto in linea o in miglioramento rispetto al 2024, grazie a una gestione finanziaria disciplinata e a un focus sull'efficienza operativa.
Contesto operativo
Nel 2024, Interpump ha registrato una flessione dei ricavi del 7,2%, con un calo del 13,9% nella divisione Hydraulic, mentre la divisione Water-Jetting ha mostrato una crescita del 10,8%. Per il 2025, si prevede una continuazione della forza nella divisione Water-Jetting e una stabilizzazione nella divisione Hydraulic.
Prospettive degli analisti
Secondo le stime di sette analisti, i ricavi per il 2025 sono previsti a circa €2,09 miliardi, in linea con il 2024, mentre l'utile per azione (EPS) è atteso in calo del 3,2% a €2,06.
Nonostante le sfide, alcuni analisti vedono un profilo rischio/rendimento positivo per Interpump, grazie al potenziale legato a future operazioni di fusione e acquisizione (M&A).
In sintesi, Interpump affronta il 2025 con una strategia focalizzata sulla stabilizzazione dei ricavi, il mantenimento della redditività e la generazione di cassa, pur rimanendo vigile sulle opportunità di crescita attraverso M&A.
Interpump, candela "gravestone doji" sul grafico
Il titolo Interpump ieri ha disegnato una candela "gravestone doji", potenzialmente ribassista, con massimo a 30,76 euro coincidente con il 23,6% di ritracciamento del ribasso dal top di febbraio a 47,38 euro.
La rottura di area 30,76 sarebbe introduttiva al test del gradino successivo della scala dei ritracciamenti di Fibonacci, quello del 38,2%, coincidente a 33,86 con il lato alto del gap ribassista del 31 marzo.
La violazione a 30 euro della media mobile esponenziale a 20 giorni potrebbe anticipare la ripresa dell'uptrend, con primo supporto a 27,50 e successivo sul minimo del 9 aprile a 25,48 euro.