Mercati azionari: restano i rischi. Da temere un nuovo 2008?
pubblicato:I mercati azionari hanno ritrovato il sorriso nelle ultime giornate, ma la crisi delle banche resta. Quanto c'è da preoccuparsi?
Anche in quest'ultima seduta della settimana prevalgono gli acquisti sulle Borse europee che si muovono ancora in positivo sulla scia della buona chiusura di Wall Street ieri.
Mercati azionari: tornato il sereno. E ora?
Nelle ultime giornate è tornata la calma sui mercati azionari, complice anche l'assenza di nuove sgradite notizie dal settore bancario.
Tanto basta per favorire un ritorno della propensione al rischio, per quanto l'attenzione resti alta sulla crisi del mercato finanziario partita dagli Stati Uniti e propagatasi in misura indiretta anche in Europa, si pensi al caso Credit Suisse e alla recenti tensioni che hanno colpito anche Deutsche Bank.
Crisi sistemica? La view di Mizuho
Nelle ultime settimane, quanto accaduto a Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank negli Stati Uniti, ha agitato il fantasma della crisi vissuta nel 2008 che aveva portato al crack di Lehman Brothers.
Su questo versante però giungono rassicurazioni da più parti, visto che diversi analisti credono che la crisi attuale non sia sistemica.
La pensano così gli esperti di Mizuho, che definiscono preoccupante la crisi dei mercati finanziari negli Stati Uniti e in Europa, ma ritengono improbabile che la stessa possa colpire l'intero sistema.
L'idea è che si tratti di una stretta creditizia e non già di un credit crunch, visto che ci si aspetta un aumento del costo del debito e un lieve calo dell'offerta di credito.
Occhio ai rischi, ma non è un nuovo 2008
Lontani in ogni caso dal pensare che si tratti di un nuovo 2008, come spiegato da Chris Iggo, Cio Core Investments di Aza IM, il quale non fa mistero del fatto che ci siano dei rischi.
Nuovi problemi si potrebbero avere nel caso in cui gli investitori dovessero disinvestire le attività bancarie e dovessero confermarsi le preoccupazioni per i depositi.
C'è anche il pericolo di vedere perdite su crediti, ma a detta di Chris Iggo la situazione attuale non è paragonabile a quella del 2008.
Analogie e differenze con la crisi del 2008
Non mancano in ogni caso alcune analogie con quanto accaduto 15 anni fa, tanto che gli esperti di Oxford Economics pensano che le stesse non possano essere del tutto ignorate.
Al contempo però credono che ci siano delle differenze importanti, tali per cui è improbabile che si ripeta una crisi come quella del 2008.
Da notare, infatti, che i prezzi delle case stanno calando dopo l'impennata seguita alla pandemia e anche i tassi dei mutui stanno cambiando direzione di marcia dopo i livelli record raggiunti nei mesi scorsi.
A ciò si aggiunga che la posizione finanziaria delle famiglie ora è più robusta, senza dimenticare la resilienza del mercato del lavoro.