Manovra 2023, salta l’aumento sulle pensioni minime: come cambia l’assegno?
pubblicato:Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha annunciato che non ci sarà l'aumento delle pensioni minime a 600 euro nella Manovra 2023, ma non si escludono ulteriori interventi "nel corso della Legislatura".
Spuntano altre novità nella stesura e modifica della Legge di Bilancio 2023, in attesa della sua approvazione definitiva entro la fine dell'anno: dopo aver annunciato un possibile aumento sulle pensioni minime fino a 600 euro, il Governo fa marcia indietro.
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, infatti, ha smorzato gli animi dei cittadini, dichiarando che non ci sono risorse sufficienti per coprire l'aumento delle pensioni minime fino a 600 euro, come proposta da Forza Italia.
Tuttavia, ha dichiarato Durigon, non si esclude un nuovo aumento “entro la fine della legislatura”.
Ecco come cambiano le pensioni minime nel 2023, quali sono gli aumenti e cosa prevede la Manovra 2023.
Pensioni minime 2023, salta l'aumento a 600 euro: cosa cambia?
Una proposta di Forza Italia in merito alle pensioni minime aveva previsto un possibile aumento fino alla soglia di 600 euro al mese: notizia che aveva destato scalpore tra i cittadini che sono titolari del trattamento minimo. Tuttavia, l'aumento a 600 euro non ci sarà dal 1° gennaio 2023, come anticipato dal sottosegretario Durigon.
Le risorse a disposizione sono troppo limitate per coprire questo aumento, e dunque le pensioni minime non arriveranno a 600 euro. O per lo meno, non dal 1° gennaio 2023.
Infatti, il Mef ha previsto un limite di spesa di appena 400 milioni di euro, risorse insufficienti per aumentare i trattamenti minimi fino alla soglia proposta da Forza Italia.
Nella Manovra 2023, però, è prevista una rivalutazione delle pensioni a 6 fasce e dunque l'aumento delle pensioni minime ci sarà e sarà pari al 120%.
Pensioni minime, come cambia l'assegno dal 1° gennaio 2023
Dunque cosa prevede la Manovra in tema di pensioni minime e come cambia l'assegno dal 1° gennaio 2023?
Verrà confermata - quasi con certezza - la rivalutazione delle pensioni, che prevede un aumento dell'assegno pari al 120% rispetto all'aliquota fissata dal Mef (7,3%): le pensioni minime, di importo inferiore a 525,38 euro, godranno di un incremento dell'1,5%.
Facendo un rapido calcolo: applicando la perequazione del 7,3% i trattamenti minimi godono di un aumento pari a 38,35 euro raggiungendo la soglia di 563,73 euro. Sommando poi l'1,5% in più, si raggiungono 572,18 euro al mese.
L'assegno minimo, quindi, a partire dal 1° gennaio 2023, varrà 572,18 euro al mese per 13 mensilità: una soglia ancora lontana dai 600 euro proposti da Forza Italia.
Pensioni minime, di quanto aumenteranno nel 2024?
Se per il prossimo anno l'aumento a 600 euro per le pensioni minime è ormai un lontano ricordo, possiamo ipotizzare quali saranno gli aumenti sugli assegni minimi applicati dal 1° gennaio 2024.
Infatti, Durigon ha anticipato che l'aumento a 600 euro è saltato in Manovra, ma non si esclude un intervento sulle pensioni minime entro la fine della legislatura.
Già sappiamo, per esempio, che dal 1° gennaio 2024 gli assegni minimi potranno godere di un aumento pari al 2,7% (sul netto aumento 2023), al quale si aggiungerà il tasso di rivalutazione annuale (ancora impossibile da prevedere).
Anche qualora il tasso di perequazione annuale risultasse nullo (ipotesi alquanto impossibile), il solo aumento del 2,7% porterebbe l'assegno minimo a 563,73 euro a 578,73 euro (+15 euro).
Ma per fare i calcolo è ancora troppo presto: l'importante è sapere che la soglia delle pensioni minime a 600 euro potrebbe avvicinarsi sempre di più.