Investire in borsa: perché seguire le mode è un errore
pubblicato:Succede anche agli investitori più esperti di lasciarsi tentare dal titolo del momento. Spesso, la frenesia dettata dal non voler perdere l’occasione, porta a fare scelte non del tutto ponderate e quindi, potenzialmente foriere di conseguenze anche molto negative. Seguire le mode non è mai un buon metodo di approccio.
Borse: i titoli caldi
I titoli cosiddetti “caldi” sono quelli che, in un determinato periodo (dalla fiammata giornaliera a qualche seduta consecutiva a durate più consistenti) fanno registrare oscillazioni elevate in termini di prezzo e volatilità.
Le motivazioni possono essere diverse: dalla scalata alla società per ottenerne il controllo alle voci su possibili acquisizioni o partnership, dalle prospettive brillanti in seguito all’aggiudicazione di una commessa importante ai rumors su possibili scenari futuri e via dicendo.
Per chi fa trading, ma anche per chi segue con un certo interesse i listini azionari, vedere un titolo che presenta movimenti ascendenti impetuosi, può far venire l’acquolina in bocca.
Si pensa immediatamente al guadagno facile, all’operazione mordi e fuggi che si chiude con un buon profitto in un amen.
Spesso capita anche di sentir parlare l’amico che ci racconta come si stia arricchendo grazie al titolo alfa piuttosto che beta.
La curiosità spinge quindi ad andare a vedere come si sta muovendo quel titolo e magari a piazzare un ordine d’acquisto pensando ad una operazione semplice ed elementare.
Azioni: attenti alle mode
Solitamente si suole dire che, quando la massaia decide di acquistare un titolo azionario, significa che è arrivato il momento di salutare quell’azione e dirottare il proprio interesse su altre società.
Ovviamente si tratta di una estremizzazione del concetto che, però, serve a rendere perfettamente l’idea di quanto possa rivelarsi negativo entrare in borsa o su un singolo titolo solo per seguire la moda, la tendenza del momento.
Basta ricordare quanto è accaduto all’inizio degli anni 2000, quando si susseguivano in borsa gli sbarchi di società che aggiungevano la desinenza “net” al loro nome per attrarre investitori calamitati dall’interesse e dai lauti guadagni delle aziende che operavano nel settore tecnologia ed internet.
La pacchia è durata fino a quando non è scoppiata la bolla: molti sono rimasti fregati. Certo, si è trattato di una tendenza durata per un periodo di tempo sicuramente non così breve nel quale chi ha agito con scaltrezza ed intelligenza è riuscito a fare ottimi affari.
Azioni: come scegliere quelle giuste
Come scegliere quindi le azioni giuste?
La domanda è sicuramente interessante, ma la risposta è decisamente complessa, anche perché nessuno ha la sfera di cristallo per capire quali saranno i titoli che andranno meglio nei prossimi mesi.
In realtà, ci sono alcuni consigli che si possono seguire a livello di comportamenti da mettere in atto.
Si deve sempre partire dall’analisi del titolo, della società, del settore in cui opera, della situazione nel presente e in prospettiva futura. Informarsi, cercare notizie e quanti più dati possibili, è sicuramente un buon punto di partenza.
Nella scelta di un titolo, poi, si deve partire dal presupposto operativo: ci si pone come trader o cassettisti? Ovvero, si punta sul mordi e fuggi o sulla crescita del valore nel tempo? A seconda della posizione, i presupposti cambiano decisamente.
Altri elementi da valutare con attenzioni sono i volumi scambiati, la volatilità del titolo, i minimi e i massimi fatti registrare, l’analisi tecnica per avere un ulteriore supporto indicativo che permetta di comprendere quale possa essere l’orientamento delle quotazioni di quella azione.
Insomma: meglio cercare solide realtà piuttosto che correre dietro ai sogni.