Investimenti: quanto incide la tassazione sui proventi?
pubblicato:Ogni investimento viene fatto con l’obiettivo di ottenere un profitto: questa, almeno, è sempre l’intenzione iniziale. Nel momento in cui si porta a casa un rendimento positivo, questo viene tassato. Sappiamo quindi valutare, in anticipo, come muoverci, al fine di non trovarci di fronte ad una performance inferiore al previsto?
Investimenti e fisco: cosa viene tassato
Quando viene effettuato un qualsiasi investimento, il risparmiatore deve avere bene impresso nella mente il fatto che, qualsiasi tipologia di guadagno portata a casa, verrà tassata dal fisco.
Quindi, nel momento in cui si vanno a considerare i profitti, non bisogna solamente prendere in esame le cedole o i dividendi che sono stati riscossi ma anche l’eventuale capital gain.
Che cosa si intende con questa terminologia?
Il capital gain non è altro che il guadagno in conto capitale.
Vediamo due pratici esempi.
Se io acquisto un titolo obbligazionario a 100 e lo vendo a 110, quel plusvalore di “10”, viene tassato perché, per me, rappresenta un profitto.
Allo stesso modo, se compro una azione a 1000 e la vendo a 1500, quella differenza pari a 500 viene tassata in quanto, per me, è un profitto.
Ecco perché, soprattutto chi opera in qualità di trader, deve sempre essere lucido e sul pezzo in modo da individuare il prezzo al quale vuole rivendere un determinato titolo per ottenere il guadagno prefissato (tale prezzo deve quindi considerare anche l’imposta pagata allo stato).
Investimenti: la tassazione sui guadagni
Occorre subito evidenziare come, non tutti i proventi vengano tassati allo stesso modo e come, nel corso del tempo, salvo rare eccezioni, l’aliquota fiscale applicata sia aumentata in modo esponenziale.
Un tempo, nemmeno tanto lontano (la fine del secolo scorso), vi era una aliquota fiscale unica per ciò che concerne i profitti realizzati tramite la compravendita di azioni ed obbligazioni: tale aliquota era pari al 12,50%.
Poi, nel corso del tempo, vi sono state modifiche che hanno, da un lato, confermato tale aliquota in relazione ai proventi derivanti dai Titoli di Stato mentre, per ciò che concerne altre tipologie di guadagni, la tassazione applicata è arrivata ad essere pari all’attuale 26%.
Ciò significa che, se io compro un titolo a 1000 e lo rivendo a 1.100, su quei 100 euro di guadagno, ben 26 andranno al fisco facendo diminuire il mio profitto netto a 76 (anziché 100).
Nel caso di strumenti finanziari di diritto italiano (tipo fondi comuni di investimento, ad esempio), è direttamente la società di gestione che provvede al calcolo della tassazione relativa ai guadagni ottenuti (compensando le eventuali perdite).
Investimenti e tassazione: e se vado in perdita?
Non sempre, purtroppo, gli investimenti hanno un lieto fine.
Per svariate ragioni, anziché portare a casa un buon guadagno, si può incorrere in perdite più o meno rilevanti che, nei casi peggiori, possono addirittura condurre all’azzeramento dell’intero capitale investito.
Che succede in questi casi?
Ovviamente, non essendoci alcun guadagno, non ci sarà nessuna tassazione.
Per ciò che concerne le perdite, invece, occorre intanto evidenziare come queste debbano essere effettive e non virtuali.
La perdita effettiva si ha nel momento in cui, ad esempio, un titolo acquistato a 100 viene venduto a 50. La differenza, ovvero 50, è a tutti gli effetti una minusvalenza.
Tale perdita, detta minusvalenza, può essere recuperata e compensata con utili futuri nei quattro anni successivi.
Di norma, si consiglia di scegliere il regime amministrato in modo da derogare all’intermediario tutti i calcoli in tal senso.