Germania, la bilancia commerciale cresce a maggio, ma attenzione all'interscambio

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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I volumi calano, ossia il saldo positivo deriva dal fatto che l'import cala più dell'export. Ecco i rapporti commerciali con USA, Cina e UK. E l'Italia? Tutto sommato va bene, grazie anche alla questione energia

Germania, la bilancia commerciale cresce a maggio,  ma attenzione all'interscambio

Destatis, l’Istat made in Germany, ha pubblicato stamane i dati della bilancia commerciale tedesca di maggio, un’indicazione fondamentale per l’economia europea in generale e italiana in particolare, visto che Berlino non è soltanto la capitale della prima potenza manifatturiera europea, ma anche quella di un mercato che assorbe buona parte delle produzioni italiane. Come visto la politica commerciale, nonostante le grandi manovre sul reshoring, è il motore principale dell’attuale ripresa economica europea e la Germania da sola nel 2023 ha coperto più di un quinto di tutto il Pil europeo a parità di potere di acquisto.

Germania, dal saldo commerciale spunti di crescita del Pil

Nelle previsioni di primavera della Commissione Europea una frase torna in mente alla luce dei dati odierni della Germania. “A causa di una domanda domestica stagnante le importazioni si sono contratte più delle esportazioni spingendo il contribuito della domanda netta estera al Pil reale a un notevole rialzo dello 0,7%”.

Beh i dati tedeschi di oggi sono in linea con questo quadro.

A maggio le esportazioni tedesche si sono contratte del 3,6% sul dato di aprile a 131,6 mld, ma le importazioni sono calate del 6,6% a 106,7 miliardi (dati destagionalizzati). Quindi il saldo della bilancia commerciale (export-import) contribuisce positivamente al Pil tedesco per 24,9 miliardi di euro. Un dato che batte le attese del mercato (19,9 mld) e la rilevazione precedente 22,2 miliardi.

Tutto bene allora? Per niente perché come visto la differenza positiva è il risultato di scambi in calo sia sul fronte dell’import che dell’export. Con un’accelerazione al ribasso per giunta perché l’export di maggio è in calo dell’1,5% rispetto al dato del maggio 2023 e l’import ha perso l’8,72% rispetto al dato di un anno prima.

Commercio: per la Germania però l'interscambio è in calo, ecco cosa significa

La parolina magica è interscambio. Se infatti con il saldo della bilancia commerciale (export-import) si trova la componente fondamentale del Pil che si aggiunge a consumi e investimenti, il volume degli scambi commerciali di un’economia con il resto del mondo ha un indicatore fondamentale anche nell’interscambio (export+import) che somma le merci e i servizi sia in entrata che in uscita.

Ora se il saldo tedesco è cresciuto nell’ultimo anno, l’interscambio è invece calato a 238,3 miliardi di euro a maggio su minimi che nell’ultimo anno sono battuti soltanto dai 232,3 miliardi dello scorso novembre.

Ma chiaramente è anche la qualità di questi flussi a dare significato alle serie. E qui si scoprono cose interessanti. Per esempio il crollo degli scambi con la Russia, appena 3,2 miliardi di euro di esportazioni da gennaio a maggio di quest’anno con un crollo del 25,4% sul corrispondente periodo del 2023.

Su oltre 670 miliardi di euro esportati dalla Germania nei primi 5 mesi di quest’anno l’Europa allargata la fa da padrone con 368,3 miliardi di euro di cui 255,9 miliardi diretti nell’Eurozona.
Dall’Eurozona nello stesso periodo la Germania importa per 295 miliardi (di cui 195,6 dall’Eurozona). I Paesi terzi (Russia compresa) assorbono ben 302,4 miliardi di euro di esportazioni tedesche in 5 mesi, molto di più dei 259,2 miliardi che da loro la Germania importa.

La Germania e i rapporti commerciali con Stati Uniti, Cina e Regno Unito in questa fase

Nello specifico di maggio si conferma quella flessione dell’export vista all’inizio. Gli Stati Uniti sono la principale destinazione dell’export tedesco, 13,8 miliardi di euro nel mese su un totale di export extra-UE di 59,4 miliardi soltanto nel mese di maggio.

E’ un calo del 2,9% sul mese precedente, ma nulla a che fare con la Cina che come meta dell’export teutonico ha registrato un calo del 10,2% mese su mese a 7,6 miliardi, un crollo in pratica. Ha fatto persino peggio in termini di esportazioni il Regno Unito: 6,5 miliardi con un calo dell’11,7% Più complesse le contemporanee dinamiche dell’import. Dalla Cina a maggio la Germania ha importato merci per 13 miliardi di euro (+1,7%). Dagli Stati Uniti le importazioni sono cresciute del 4,6% a 7,9 miliardi di euro. Dal Regno Unito l’import è calato del 9,3% addirittura a 2,7 miliardi.

Da un altro punto di vista quindi la bilancia commerciale della Germania a maggio è positiva con gli Stati Uniti per 5,9 miliardi, mentre è negativa con la Cina per 5,4 miliardi ed è positiva per 3,8 miliardi con il Regno Unito. Niente di sorprendente se quindi Berlino importa dalla Cina e vende negli States e in UK, ma sicuramente il calo dell’export a doppia cifra verso la Repubblica Popolare ha contribuito in maniera importante al trend.

Il saldo commerciale della Germania nei primi cinque mesi è positivo per 73,3 miliardi di euro con l’Europa e per 43,2 miliardi con il resto del Mondo, ma come visto esistono importanti eccezioni, come appunto la Cina. Di certo, dietro la crescita dell’apporto della bilancia commerciale al Pil tedesco in questo mese di maggio e per tutta la prima parte dell’anno si cela però come visto l’insidia di un calo dell’interscambio che potrebbe creare in futuro problemi se confermasse questa tendenza al calo degli scambi che già si è confermata dall’inizio del 2023 almeno.

Commercio: l'Italia mostra saldi e interscambio in crescita, con un peso importante dell'energia

E l'Italia? L'Italia per una volta fa meglio. Nel senso che i dati che abbiamo finora, fino ad aprile, indicano un saldo positivo tra gennaio e aprile 2024 per quasi 17,6 miliardi di euro, trascinato essenzialmente dall'export extra-europeo che bilancia ampiamente il saldo commerciale negativo nell'Europa a 27 di 3,1 miliardi.

La dinamica è più sana in quanto in questo caso non abbiamo due flessioni a velocità diverse che generano un saldo positivo, ma due crescite delle quali quella dell'export (+1,9% nel trimestre febbraio-aprile 2024 sul trimestre precedente) supera quella dell'import (+0,7%). In altre parole, oltre al balzo del saldo commerciale dagli 1,5 miliardi di euro del gennaio-aprile 2024 ai 17,6 miliardi dei primi quattro mesi di quest'anno, si registra un aumento dell'interscambio.

Ma al riguardo va specificato che il +0,7% congiunturale dell'import si contrappone a un -7,5% tendenziale ossia non del trimestre sul precedente, ma dei quattro mesi sui corrispondenti quattro mesi del 2024. Essenziale in questo ambito un dato che la dice lunga: il -31,4% dell'energia, ossia il crollo dei costi di acquisto dell'energia dai livelli dell'anno scorso che ha dato indubbiamente una forte spinta a tutta l'economia.

Si tratta di un settore in cui il saldo commerciale di periodo è di 15,57 miliardi di euro che viene però bilanciato poi dai saldi positivi di tutte le altre componenti dal beni di consumo agli strumentali. Ma questo è già argomento per un altro ordine di ragionamenti.