Il FMI rivede al ribasso le prospettive dell'Italia mentre si profilano sfide economiche e valutazioni delle agenzie di rating
pubblicato:Valutazioni delle agenzie di rating e pressione politica sul bilancio italiano: incertezza sul futuro
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le prospettive economiche dell'Italia
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le prospettive economiche dell'Italia, citando una frenata globale che ha pesato sull'industria e sugli investimenti edilizi nel paese.
Per l'anno in corso, il FMI prevede una crescita dell'0,7%, riducendo le previsioni di luglio di 0,4 punti percentuali.
Anche per il 2024, l'Italia dovrebbe crescere dell'0,7%, con una revisione al ribasso dello 0,2%.
Questi dati contrastano con le previsioni più ottimistiche della Nadef, che prevede una crescita dell'0,8% nel 2023 e dell'1,2% nel 2024. L'economia italiana è già in stallo, e la seconda metà dell'anno si prospetta poco brillante.
L'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha gettato ombre sull'attuazione del PNRR
L'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha gettato ombre sull'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sulla strategia di privatizzazioni, che mira a ottenere proventi equivalenti all'1% del PIL nei prossimi tre anni.
Gli investimenti effettuati finora sono stati modesti, e il mancato successo delle privatizzazioni potrebbe portare a un aumento del rapporto debito-PIL.
Nel biennio 2025-26, che non è oggetto di validazione, il quadro macroeconomico programmatico della NADEF appare accettabile, seppure al limite in quanto la crescita del PIL reale coincide con l’estremo superiore delle attese del panel (fig. 1).
C'è anche il rischio di una procedura per disavanzo eccessivo da parte della Commissione europea nella primavera dell'anno prossimo.
Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato la necessità di prudenza realistica
Inoltre, le tensioni geopolitiche e i conflitti in corso nel Medio Oriente aggiungono ulteriore instabilità a un quadro economico già complicato.
Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato la necessità di prudenza realistica nelle prospettive economiche del paese.
Giorgetti ha anche annunciato che nella legge di bilancio ci sarà un pacchetto di norme sulla natalità e fondi per il rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione, in particolare nel settore sanitario.
Sulla tassa sugli extraprofitti delle banche, Giorgetti ha difeso la misura, sostenendo che incoraggerà le banche a concedere prestiti alle imprese.
Le privatizzazioni rimangono un obiettivo ambizioso del governo.
Riguardo alla stabilizzazione dei saldi di bilancio, Giorgetti ha dichiarato che sarà necessario riflettere ulteriormente se la situazione economica dovesse peggiorare.
Le recenti stime della Nadef, che indicano un notevole rilassamento nella politica di bilancio del governo italiano
Le recenti stime della Nadef, che indicano un notevole rilassamento nella politica di bilancio del governo italiano, sono state analizzate dall'agenzia Fitch.
Questa revisione prevede un deficit al 5,2% del PIL nel 2023 e al 4,2% nel 2024, avvicinandosi agli obiettivi del governo dopo le revisioni di maggio.
Inoltre, Fitch prevede un calo più contenuto del debito pubblico, che dovrebbe scendere al 140,3% del PIL nel 2023, meno di quanto previsto a maggio. Il debito si stabilizzerà al 140% del PIL nel 2025.
Fitch sottolinea che il deficit per il 2023 è influenzato dal costo del Superbonus
Fitch sottolinea che il deficit per il 2023 è influenzato dal costo del Superbonus, e il più ampio obiettivo del 2024 include un pacchetto fiscale netto di 0,7 punti percentuali, con tagli fiscali principalmente sul lavoro.
Gli obiettivi di disavanzo per gli anni successivi sono stati allentati fino al 2,9% nel 2026, e la previsione di una graduale riduzione del rapporto debito/PIL al 139,6% nel 2026 incorpora anche i proventi delle privatizzazioni pari all'1% del PIL, considerati ambiziosi dagli analisti.
Nonostante il governo italiano abbia ricevuto sostegno pubblico e abbia una maggioranza parlamentare stabile, affronta una notevole pressione politica per realizzare i suoi impegni elettorali, il che può influire sul consolidamento fiscale e sulle riforme per ridurre i rischi fiscali.
Fitch ha anche rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL italiano, con un'incertezza chiave legata all'assorbimento delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Fitch ha infatti rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell'Italia a settembre, prospettando una crescita del PIL dell'0,9% nel 2023, dell'1,0% nel 2024 e dell'1,3% nel 2025.
Questi dati sono inferiori alle stime più ottimistiche della Nadef, che prevede una crescita dell'0,8% nel 2023 e dell'1,2% nel 2024.
La valutazione delle agenzie di rating è sempre un momento di particolare interesse per i mercati finanziari
La valutazione delle agenzie di rating è sempre un momento di particolare interesse per i mercati finanziari, e in Italia, Moody's è seguita con particolare attenzione.
Un giudizio negativo da parte di queste agenzie potrebbe aumentare il rischio percepito sui titoli di debito pubblico italiani, portando a un aumento dei tassi di interesse richiesti dai compratori.
Questo renderebbe il finanziamento del debito pubblico italiano più costoso.
In passato, Moody's è stata severa nella sua valutazione dell'Italia
In passato, Moody's è stata severa nella sua valutazione dell'Italia, collocando i suoi titoli pubblici appena sopra il livello di "titoli spazzatura".
Se questa valutazione dovesse ulteriormente peggiorare, potrebbe costringere molti fondi di investimento a vendere i titoli italiani in loro possesso, poiché il debito scenderebbe al di sotto del livello di sicurezza richiesto dai loro regolamenti statutari.
Quindi, le prossime valutazioni da parte delle agenzie di rating avranno sicuramente un impatto significativo sulle prospettive finanziarie dell'Italia, e i mercati saranno in attesa di vedere come queste agenzie giudicheranno la situazione delle finanze pubbliche italiane.