Fisco, meno tempo per pagare i debiti: tutte le sanzioni
pubblicato:Dimezzato il tempo per pagare i debiti con il Fisco: da settembre i contribuenti dovranno mettere mano al portafoglio per regolarizzare i conti con l’Agenzia delle Entrate. I debitori insolventi rischiano pesanti sanzioni: quali?
La macchina del Fisco non dà più tregua: al termine delle vacanze moltissimi contribuenti dovranno mettere mano al portafoglio per regolarizzare i pagamenti dei debiti con l’Agenzia delle Entrate.
Dal mese di settembre, infatti, viene dimezzato il tempo utile per il pagamento dei debiti (la cosiddetta “tregua” causa Covid): ciò significa che ci sarà meno tempo per pagare. Non solo: da settembre sono in arrivo 5 milioni di atti, oltre a un calendario fiscale particolarmente fitto di appuntamenti.
Vediamo cosa rischiano i cittadini insolventi e quali sono le sanzioni per i contribuenti che non salderanno i propri debiti con il Fisco entro i termini.
Fisco, meno tempo per pagare i debiti: cosa cambia da settembre
A settembre Il Fisco riprende la propria attività a pieno ritmo: sono in arrivo 5 milioni di atti dall’Agenzia delle Entrate e ci sarà meno tempo per regolarizzare i pagamenti. Si stima una platea di almeno 16 milioni di italiani, ovvero un quarto della popolazione italiana considerando anche i neonati e i minorenni che hanno sempre posticipato a settembre l’appuntamento con l’Agenzia delle Entrate.
Ma a partire dal 5 settembre si dimezzano i tempi utili per regolarizzare i pagamenti: oltre alle novità introdotte dal decreto aiuti in tema di cartelle esattoriali, da settembre si torna alla normalità.
I contribuenti avranno a disposizione 30 giorni – anziché i 60 previsti nel periodo di pandemia – per regolarizzare la propria posizione, in seguito alla notifica della prima comunicazione o di quella definitiva.
Una nuova, ennesima, stangata per tutte le famiglie che si trovano in una posizione debitoria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Il direttore della stessa, Ernesto Maria Ruffini, ha stimato un gettito compreso tra 130-140 milioni, con 240 milioni di crediti da riscuote.
Fisco, quali sono le sanzioni per chi non paga
Ma cosa rischiano gli italiani che non regolarizzeranno i pagamenti con il Fisco entro i termini stabiliti? Ci sono delle sanzioni da applicare ai contribuenti insolventi: vediamole nel dettaglio.
Ribadiamo che il nuovo termine per saldare i pagamenti con il Fisco è sceso a 30 giorni: ciò significa che, decorsi i termini, scatta la sanzione: quest’ultima è determinata in base all’arco temporale del ritardo nella regolarizzazione del pagamento.
La sanzione per omesso pagamento o per ritardo nel saldo dei debiti è pari al 30% e viene dimezzata solo in caso di pagamento entro i 90 giorni dalla naturale scadenza.
Se il debito viene saldato entro i 15 giorni successivi alla scadenza, la sanzione applicata è pari all’1% per ogni giorno di ritardo; mentre superati i 90 giorni dopo la scadenza vengono applicati interessi e sanzioni a tutto tondo.
Fisco, cosa rischiano i contribuenti che non pagano i debiti?
Ignorare la notifica di cartelle esattoriali e omettere il pagamento dei debiti per oltre 90 giorni non è assolutamente la scelta migliore da fare per i contribuenti: quali sono le conseguenze e cosa si rischia?
In tali situazioni, l’Agenzia delle Entrate provvedere a mettere in atto il procedimento ordinario di riscossione del debito, con relativi interessi e sanzioni applicate per il ritardo nel pagamento.
Potrebbero poi essere avviate delle procedure cautelare a tutela del credito: tra queste, il fermo amministrativo dei veicoli intestati al contribuente debitore; e l’ipoteca su uno o più beni immobili (per i debiti superiore a 20.000 euro).