Fed, meno rischi per l'economia, avanti a colpi di 25 bp
pubblicato:Buoni gli ultimi dati macro, non c'è fretta di abbassare i tassi
Powell interviene e cambia lo scenario
Nuova giravolta nelle attese per le prossime mosse della Federal Reserve. Gli ultimi dati macro e soprattutto le parole di ieri di Jerome Powell impongono una rivalutazione dello scenario di politica monetaria. Il presidente della banca centrale americana intervenendo al convegno annuale della National Association for Business Economics a Nashville ha frenato le attese del mercato su un altro maxi-taglio da 50 bp ai tassi dei Fed funds nella riunione del 7 novembre dopo quello che il 18 settembre ha dato il via alla fase accomodante.
Viene meno uno dei rischi per l'economia
Powell ha sottolineato che la massiccia revisione al rialzo del GDI (Gross Domestic Income, una misura della performance dell'economia alternativa al PIL) ha rimosso "uno dei rischi al ribasso per l'economia e suggerito che la spesa può continuare su livelli robusti". La fiducia nella solidità della crescita economica e nei consumi ha guadagnato terreno, pertanto non c'è necessità di tagliare i tassi rapidamente. Powell ha quindi confermato che lo scenario base per i tassi è quello emerso dalle proiezioni economiche aggiornate pubblicate a settembre in occasione della riunione del FOMC, ovvero due tagli da 0,25% per un totale di 0,50%.
Il mercato si adegua ma non troppo
Il mercato si è immediatamente adeguato spostando al ribasso le attese sui tagli dei tassi. Il CME FedWatch Tool che una settimana fa dava a quasi il 60% le probabilità di una mossa da -50 bp (rispetto al livello attuale pari a 475-500) nella riunione del 7 novembre attualmente le colloca al 37%. Ma attenzione: Powell è stato chiaro ma evidentemente operatori e investitori ancora non sono del tutto convinti che il rischio di rallentamento dell'economia USA sia scongiurato. Per la riunione di dicembre le chance di un taglio da 25 bp (come indicato da Powell) salgono dal 20% circa al 35% ma quelle di -50 restano stabili (e maggioritarie) poco sotto al 50%.