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Enel, risultati solidi, il mercato spera nel rialzo della cedola

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Calano i ricavi come da attese, ma l'utile ordinario balza del 20% e c'è una sforbiciata del debito. Il piano Cattaneo su efficienza, cessioni e partnership procede e la cassa potrebbe consentire un dividendo ancora più generoso

Enel, risultati solidi, il mercato spera nel rialzo della cedola

Enel guadagna ancora e conferma con i dati del primo semestre pubblicati oggi il solido trend generale del settore. Le tendenze somigliano infatti a quelle del primo trimestre e dei recenti dati di Edison: ricavi in calo anche significativo con la normalizzazione dei prezzi, ma balzo della redditività, principalmente grazie alle rinnovabili, ottimizzazioni di portafoglio e taglio del debito.

Enel, nel semestre le rinnovabili fanno il pieno

Nella prima metà del 2024 infatti il colosso energetico guidato dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo ha registrato una flessione del giro d’affari del 17,8% a 38,7 miliardi di euro.

Dentro c’è un -44% di generazione termoelettrica e trading (ossia centrali a gas e carbone) che toglie più di 8 miliardi e mezzo ai ricavi, ma c’è anche il balzo di Enel Green Power (quindi l’eccellenza delle rinnovabili) a 6,18 miliardi (+21%, ossia un miliardo in più) e delle reti di Enel Grids (+13,9%, circa 1,4 miliardi in più).
I Mercati Finali (ossia le bollette di famiglie e imprese) cedono 5,2 miliardi e si riportano a 21,19 miliardi di euro.

La generazione elettrica totale di Enel è calata nei sei mesi del 5,2% a 96,74 TWh. È cresciuta molto la produzione da rinnovabili (+7,2 TWh a 67,65 TWh totali) ed è stata tagliata quella da termoelettrica (-12,3 TWh a 16,85 TWh).

In altre parole più di due terzi della generazione elettrica di Enel sono green, anche se hanno influito anche alcuni cambiamenti di perimetro, ossia cessioni.

In particolare a maggio Enel ha completato la vendita delle società di generazione elettrica in Perù per circa 1,2 miliardi di euro, seguita a giugno dalla cessione della distribuzione per circa 2,9 miliardi di euro.
Il 26 giugno Sosteneo ha comprato il 49% di progetti italiani di stoccaggio e rifacimento di impianti a gas per 1,1 miliardi di euro.

L’efficientamento della struttura e la riallocazione del capitale sono tra i pilastri portanti del piano industriale al 2026 firmato Cattaneo.

Il giro d’affari di Enel spiega anche altro. Enel ha trasportato nel semestre 236,8 TWh di energia elettrica, di cui 104,7 TWh in Italia (+2%) e il resto all’estero (-3,2%).

Enel, la redditività cresce

È la voce successiva del conto economico, però, la redditività della gestione caratteristica, che spiega la solidità dei risultati mostrati oggi al mercato. L’EBITDA ordinario del gruppo è cresciuto dell’8,8% a 11,68 miliardi e quello complessivo è balzato del 32,9% a 12,86 miliardi. A livello di EBITDA insomma Enel Green Power ci mette un miliardo e mezzo in più (+69,4%) e risolleva il saldo complessivo.

Facile quindi chiudere il conto economico con un balzo del 64,9% dell’utile netto complessivo a 4,14 miliardi di euro con un risultato netto ordinario in aumento del 20,6% a 3,956 miliardi.

I numeri vanno insomma dove Cattaneo li voleva portare:

“Le azioni manageriali intraprese ci hanno già permesso di ripristinare una solida generazione di flussi di cassa operativi e di ridurre l’indebitamento finanziario a circa 55 miliardi di euro se consideriamo anche le operazioni in fase di finalizzazione già annunciate al mercato, raggiungendo così un livello di leverage tra i più bassi dell’intero settore”.

Enel, questioni di debito, cassa e dividendo

Già il debito, il problema storico di Enel e di gran parte delle utility. Grazie alla generazione di cassa e alle cessioni c’è stato un taglio da 60,16 a 57,4 mld (-4,6%) a fine giugno, il rapporto debt to equity scende a 1,18.

Con i dati semestrali Enel ha poi annunciato anche la cessione per 817 milioni di euro del 49,99% di EGPE Solar, attività fotovoltaiche spagnole con capacità da 2 GW. Il modello delle partnership va avanti.

Forte generazione di cassa e introiti da cessione insomma e per la fine dell’anno il gruppo ora si aspetta di raggiungere la parte alta della guidance.

Gli obiettivi sono un ebitda 2024 nella forchetta tra 22,1-22,8 miliardi di euro e un utile netto tra 6,6 e 6,8 miliardi. Il dividendo minimo è di 0,43 euro.

La cedola potrà salire fino a un payout massimo del 70% dell’utile netto in caso di neutralità dei flussi di cassa, ossia se i flussi dalla gestione operativa (FFO) copriranno interamente gli investimenti netti e il dividendo già previsto.

I flussi operativi sono già cresciuti a 5,5 miliardi nella prima metà dell’anno, ma Cattaneo per ora conferma i target già annunciati.

Se nella seconda parte dell’anno i risultati di Enel continueranno ad essere solidi, forse ci sarà spazio per un ritocco al rialzo della cedola.

 

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