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L’indice dei dividendi, come funziona l’EURO STOXX 30 SELECT DIVIDEND

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
8 min

Dentro Poste Italiane, Generali e Snam, ma anche gli altri colossi europei della cedola. Se si vuole il dividendo meglio evitare i certificate e puntare sui (pochissimi) ETF disponibili. Una strategia alternativa è quella di puntare le società del dividendo non per la cedola stessa, ma perché implicitamente (almeno in teoria) più solide e affidabili. La distinzione tra price e return può comunque fare la differenza

L’indice dei dividendi, come funziona l’EURO STOXX 30 SELECT DIVIDEND

Stoxx è la società, celeberrima in ambito finanziario, che gestisce diversi indici europei settoriali e non e gli stessi indici DAX della borsa tedesca. Nata nel 1997 come parte del gruppo ISS STOXX è uno dei giganti dei benchmark finanziari, come la Ftse Russell che gestisce l’indice Ftse MIB. Oggi STOXX è controllata (in maggioranza) da Deutsche Borse Group e gestisce dati su oltre 550 società quotate, con 3.400 dipendenti su 19 Paesi di riferimento. Fra i vari indici che permettono spesso di monitorare in maniera selettiva settori o ambiti di attività, dalle blue chip alle società attive in ambito ESG fino al nucleare e molto altri, ce n’è uno particolarmente interessante in questa fase di rinnovata attenzione dei mercati europei e globali per i dividendi, l'EURO STOXX Select Dividend 30 che in pratica seleziona i migliori dividendi d'Europa o meglio le società che li distribuiscono. Ecco come funziona

EURO STOXX Select Dividend 30, l'indice dei dividendi europei

L’EURO STOXX Select Dividend 30 è il paniere delle migliori 30 società europee dal punto di vista del dividendo.

Una prima domanda fondamentale da farsi, per quanto banale possa apparire, è questa: ma investendo in questo indice incasso i dividendi?

Non è scontato.

EURO STOXX Select Dividend 30, ma i dividendi si pagano?

Dell’EURO STOXX Select Dividend 30 esiste la versione price (ISIN CH0020751340, Codice SD3P) che i dividendi non li paga. E c’è anche la versione net return (ISIN CH0020751373, Codice SD3R) che reinveste i dividendi netti, quindi al netto dell’imposizione fiscale. La versione gross return reinveste nell’indice i dividendi lordi.

L’indice EURO STOXX Select Dividend 30 price vale in queste ore 1.609 punti e nell’ultimo anno ha registrato un rialzo del 5,916%.

L’indice EURO STOXX Select Dividend 30 net return vale in queste ore 4.414 punti e nell’ultimo anno ha registrato un rialzo dell’11,43%

L’indice EURO STOXX Select Dividend 30 gross return vale 2,378 punti e ha registrato nell’ultimo anno un rendimento del 14,3%

In altre parole, fermo restando che esiste anche la strategia di puntare sulle società che distribuiscono stabilmente dividendi negli anni per la qualità intrinseca di gruppi affidabili nel tempo, non è automatico che investire nelle migliori società da dividendo europee tramite l’EURO STOXX Select Dividend 30 significhi incassarne anche concretamente la cedola. Bisognerà scegliere una versione return dell’indice anche quando si scegli un derivato che lo abbia come benchmark.

Banale? Niente affatto i 25 certificate Cash Collect Protetto che troviamo hanno tutti come benchmark la versione price mentre, anche gli altri 14 certificate Worst of che troviamo hanno come riferimento l’”indice dei dividendi senza dividendi”. In versione “price” anche il certificate Express, il fixed cash collect, il bonus cap, i 5 top bonus. D’altronde tipicamente i certificate non pagano i dividendi delle azioni in cui sono investiti. In versione price anche uno STANDARD LONG DIGITAL CERTIFICATES con EFFETTO MEMORIA su Indice EURO STOXX SELECT DIVIDEND 30 con scadenza nel 2027.
Delusi? Si potrebbe rispondere relativamente: i certificate sono strategie compresse in un singolo strumento e vanno oltre l'investimento nel sottostante. Abbiamo contato decine di certificate di tipo cash collect protetto e poi cash collect worst of, express certicate, bonus cap, top bonus, fixed cash collect e persino un’obbligazione equity linked. Insomma con un certificate su questo paniere, magari con l’aiuto del nostro glossario, ci si può sbizzarrire, ma la strategia del singolo certificato sarà diversa caso per caso e sempre più articolata rispetto a un investimento diretto in società da dividendo.

L’ishares euro dividend UCITS ETF distribuisce invece i dividendi agli azionisti come in genere accade per gli ETF.

Esiste anche l’ETF Deka Euro iSTOXX ex Fin Dividend Plus UCITS ETF (DE000ETFL482) che replica le 50 società dell’EURO STOXX ex Financials col più elevato rendimento da dividendo dell’Eurozona, ossia toglie dai possibili titoli del paniere le società finanziarie (banche, broker, asset manager, assicurazioni…)
Ma come funziona l'EURO STOXX Select Dividend 30? Rispondere è importante perché la costruzione del paniere taglia fuori alcuni grandi gruppi. Vediamo perché.

EURO STOXX Select Dividend 30, il metodo scarta alcune grandi cedole italiane

E' importante appartenere ad alcuni indici come questo perché entrare in un paniere per una società può significare attrarre gli investimenti di tutti quegli istituzionali e operatori professionali che puntano a una strategia ben rispecchiata da quell’indice.

Se per esempio un fondo vede un buon periodo per le società che pagano cedole, ma vuole rimanere sui gruppi maggiori e più affidabili, magari nell’Eurozona, potrà scegliere l’indice EURO STOXX Select Dividend 30. Ma questo potrebbe valere anche per il piccolo risparmiatore che potrebbe comprare strumenti basati (derivati) su quell’indice, per esempio un ETF come visto, o in caso di strategie più sofisticate un certificate.

I principali parametri del Select Dividend Index sono:

1)   Il dividendo annualizzato dichiarato: si parte da un anno prima della data di stacco e si considerano i dividendi ordinari su base annualizzata, comprese le distribuzione di capitale e i dividendi variabili, purché non siano esplicitamente definiti come dividendi straordinari (special dividends). Questi ultimi, come d’uso nel mondo dei bechmark sono esclusi.

2)   Si considerano soltanto le società che hanno registrato una crescita del dividendo non negativa negli ultimi 5 anni. Con questo si intende che l’ultimo dividendo annunciato viene confrontato con quello di 5 anni prima, se il saldo non è negativo ossia se i due dividendi sono almeno pari, il parametro è rispettato

3)   Devono essere stati pagati almeno 4 dividendi negli ultimi 5 anni di calendario.

4)   Il payout ratio non deve essere negativo. Il payout ratio è la quota percentuale di utili destinata al dividendo. Matematicamente questo parametro esclude le società – e ne esistono diverse – che pagano dei dividendi anche se chiudono degli esercizi in perdita, redistribuendo quindi patrimonio e risorse non derivanti da utili. Sono casi esclusi dal nostro indice.

5)   Payout ratio minore o uguale al 60%. È un criterio molto importante in questo periodo grandi società italiane hanno payout ratio superiori: Unicredit di recente è volata al 90%, Enel è al 70% Va detto che le società non sempre indicano questo parametro per la distribuzione del dividendo e scelgono a volte strategie diverse, come una quota dei flussi di cassa dopo i capex o altro ancora.

6)   Liquidità. Le azioni elegibili per l’Euro Stoxx Select Dividend 30 devono essere molto liquide. Per l’Eurozona è fissata la soglia di un miliardo di euro sul volume medio di scambi in tre giorni di trading sul titolo (la media è trimestrale).

7)   L’azione a dividendo maggiore. Alcune società hanno titoli di varie categorie, in Italia, per esempio, ci sono qualche volta sia azioni ordinarie, che azioni di risparmio. Queste ultime pagano un dividendo tendenzialmente maggiore. Ecco quando esistono diverse categorie, l’indice sceglie quella a dividendo maggiore.

Il fattore di outperformance. Siccome lo scopo primario di questi indici è selezionare, c’è anche un fattore di outperformance: in poche parole il dividend yield netto di ogni titolo elegibile, ossia il rendimento netto del dividendo rispetto al valore dell’azione, viene confrontato con il dividend yield dell’indice azionario del mercato di riferimento.

Alla fine si ottiene il paniere delle società con il dividendo più interessante entro i parametri e il benchmark viene aggiornato ogni tre mesi. Se una società cancella un dividendo viene cancellata però entro un paio di giorni, se lo abbassa bisogna aspettare la review trimestrale.

Ma passiamo alla classifica finale

EURO STOXX Select Dividend 30, ecco i migliori titoli UE da cedola

Indice dei dividendi, quali sono le migliori società europee per dividendo in ordine di peso nell’indice EURO STOXX SELECT DIVIDEND 30.

Ecco in calce la lista finale dei re del dividendo europeo: a ogni società è affiancato il peso percentuale sull’indice. Notasi subito che le italiane sono fra i big della cedola europea sono Poste Italiane, Generali e Snam e si fanno notare diverse società francesi e tedesche di vari settori. Un caso indiretto potrebbe essere Endesa, che - come noto - è controllata dalla nostra Enel. Nota finale è presente un cap del 15%, ossia nessun titolo può superare questo peso percentuale sul paniere complessivo. Abbiamo reperito i dati dei componenti su Morningstar, che parte dall’ETF di iShares di cui abbiamo parlato più su.

 

Società

% su indice

ABN AMRO BANK NV

5.96

ING GROEP NV

5.81

BANKINTER SA

5.38

NN GROUP NV

4.65

AGEAS SA

4.37

BNP PARIBAS SA

4.33

ASR NEDERLAND NV

4.04

POSTE ITALIANE

3.80

K S N AG

3.64

ENDESA SA

3.62

COLE SA

3.50

OMV AG

3.45

BMW AG

3.18

MERCEDES-BENZ GROUP N AG

3.13

VOLKSWAGEN NON-VOTING PREF AG

3.11

ORANGE SA

3.07

SNAM

2.95

KBC GROEP

2.94

AXA SA

2.79

ASSICURAZIONI GENERALI

2.78

ALLIANZ

2.70

KESKO CLASS B

2.46

EDP ENERGIAS DE PORTUGAL SA

2.41

KONINKLIJKE AHOLD DELHAIZE NV

2.27

RANDSTAD HOLDING

2.25

SANOFI SA

2.18

PUBLICIS GROUPE SA

2.09

DEUTSCHE POST AG

2.04

MUENCHENER RUECKVERSICHERUNGS-GESE

1.82

SAMPO

1.70