Credito d’imposta alle aziende del Sud, arriva il “commissariamento” da parte del Governo
pubblicato:Tutto il Mezzogiorno potrebbe diventare Zes, sotto la supervisione dei tecnici del Governo. Per l'opposizione, un commissariamento per il credito d'imposta e altri sgravi fiscali.
Il Decreto Sud è in discussione alla Camera, in queste ore. Il Mezzogiorno potrebbe rientrare interamente nelle zone economiche speciali, nessuno escluso. E il Governo centrale decide di "commissariarlo" secondo le forze di opposizione.
La proposta, al voto di fiducia, è che il credito d’imposta per qualsiasi attività imprenditoriale passi obbligatoriamente dal ministero, per valutare il via libera da parte del Governo centrale.
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Decreto Sud al voto di fiducia: la proposta
A capo della proposta ci sono Fitto e la Meloni ma Pd e Azione si schierano contro, tacciando le norme come incostituzionali.
Cosa prevede? In sostanza, qualsiasi tipo di attività, dal B&B al nuovo cinema da inaugurare dovrà ottenere l'approvazione dal ministero centrale, quello con delega al Sud che vede alla guida Fitto di Fratelli d’Italia.
Non solo la fase iniziale verrà commissariata ma anche successivamente, per spendere i soldi sarà necessaria comunque un’intesa con lo Stato, da parte dei singoli comuni e delle regioni, da Napoli in giù.
Il Mezzogiorno d’Italia viaggia dunque verso un "commissariamento" da parte del Governo mentre il Nord procede dritto nella direzione di un’autonomia differenziata.
Entrambe, non piacciono all'opposizione e l'accentramento dei poteri a capo del ministero di Fitto è a un passo da diventare reale.
Zes, cosa sono le zone economiche speciali
Fino a questo momento, le Zes ovvero le zone economiche speciali si limitavano alle aree portuali o ad alcune zone industriali delimitate del Sud Italia.
Ricordiamo che già sotto il Governo Draghi si lavorava per creare le Zes, quali aree finalizzate ad attrarre investimenti al Sud grazie ad esempio al credito d’imposta o altri sgravi fiscali.
Previsti anche uffici delegati e creati allo scopo di avere un unico sportello di riferimento, per l’apertura delle attività.
Fino allo scorso anno 2022, le Zes comprese tra Napoli e Palermo erano otto e comprendevano 20 mila ettari di terreno con aiuti rivolti nella fattispecie al settore dell’industria.
Ora il Governo estende le Zes praticamente all’intero Meridione, passando a 10 milioni di ettari e comprendendo tutte le attività, incluse quelle del commercio, del turismo e quelle ludiche, come ad esempio la nuova apertura di un cinema o di un negozio.
Sessanta tecnici saranno responsabili del rilascio delle autorizzazioni e il Dl Sud avrà anche competenze in deroga per quanto concerne i limiti urbanistici e la pianificazione paesaggistica.
In altri termini, 60 dipendenti che gestiranno una mole variabile di 15-30 mila pratiche all’anno. In media, 5 autorizzazioni ogni ora.
Credito d'imposta, Mezzogiorno "commissariato": quanti soldi in bilancio
Le critiche continuano nella direzione contabile. Infatti, le forze di opposizione mettono in evidenza il fatto che, nonostante l’allargamento delle aree Zes, il budget a disposizione in bilancio sia rimasto sempre identico, a oggi aggirandosi intorno a 1,8 miliardi di euro circa.
De Luca, presidente della Regione Campania, dichiara:
Con questa cifra significa prendere in giro il Meridione perché solo la Campania ha impegnato un miliardo di fondi per credito d’imposta con le vecchie Zes limitate alle aree industriali portuali. E adesso che tutta la Campania, come la Sicilia, la Calabria e le altre regioni meridionali diventano Zes?
Secondo il Partito democratico di Elly Schlein, si tratta di un decreto contro il Sud e sono già state presentate eccezioni di incostituzionalità.
Fratelli d’Italia, dal canto suo, incalza e chiede di estendere le Zes anche ai comuni di Latina e Frosinone.