Europa, l'indetikit della nuova Commissione

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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La vicepresidenza di Fitto. Gli incarichi economici, i portafogli e gli obiettivi dell'esecutivo UE targato von der Leyen. Ecco il quadro

Europa, l'indetikit della nuova Commissione

Ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato la nuova squadra di componenti della commissione. Adesso i componenti dovranno passare a un approfondito esame da parte del Parlamento Europeo che deve approvarli singolarmente. Un test che - già i socialisti lo hanno annunciato - sarà particolarmente approfondito per l'italiano Raffaele Fitto che ha ottenuto la vicepresidenza esecutiva alla Coesione e alle Riforme nonostante la sua appartenenza a Fratelli d'Italia, che fa parte del gruppo europeo di opposizione ECR che ha votato contro il bis della von der Leyen stessa.

Le priorità del nuovo esecutivo UE saranno prosperità, sicurezza e democrazia nell’ambito dei ribaditi processi di sviluppo della competitività nella transizione. Tutto collegato insomma e improntato alla direzione strategica emersa anche dal rapporto Draghi.

La von der Leyen ha sottolineato la volontà di rafforzare la sovranità tecnologica europea, la sicurezza e la democrazia nel Vecchio Continente, senza rinuncia all’obiettivo di un’economia circolare e decarbonizzata e promuovendo una transizione giusta per tutti.

Sarà importante la coesione delle regioni, la formazione, la difesa degli interessi europei nel mondo. Gli equilibri regolamentari e politici tra le varie opzioni sono stati assicurati con la presenza di 11 donne nel nuovo esecutivo, il 44% del totale.

Sul tema caldo dei fondi strutturali, che sono ancora un pilastro della spesa europea, è già previsto un intervento forte sulle modalità di assegnazione. Dopo il NextGenerationEU si apre infatti alla modifica dei parametri del passato e questo assegnerà a Fitto compiti essenziale in coordinazione con i portafogli di Agricoltura, Trasporti e Pesca.

Ci sono però anche altre letture, che sottolineano come siano rimasti in pochi i commissari con grande peso politico all'interno della Commissione. Le dimissioni del francese Thierry Breton farebbero parte insomma di un disegno della von der Leyen per rafforzare il proprio ruolo in un consesso popolato di figure minori e quindi fortemente incentrato sul potere della presidenza. Durezza austriaca sull'immigrazione e un portafoglio finanziario molto forte alla portoghese Maria Luís Albuquerque (già ministra dell'economia in patria) che assume la sfida dell’Unione dei Servizi Finanziari, del Risparmio e degli Investimenti, puntellano la squadra.

Ma è chiaro che con questi equilibri von der Leyen vuole liberarsi le mani per promuovere un'azione verosimilmente forte sui tantissimi fronti caldi della transizione, della competitività tecnologica, della difesa, dell'integrazione finanziaria e industriale. Sfide da far tremare i polsi anche a chi è forte dell'esperienza di un primo mandato. Sfide formidabili, forse insormontabili nei numeri del Rapporto Draghi (esplicitamente citato) che chiede uno sforzo senza precedenti per scongiurare una lenta agonia che relegherebbe l'Europa alla periferia delle grandi potenze mondiali altre, come gli Stati Uniti e la Cina.

UE, gli incarichi principali e le reazioni alla nuova Commissione

Come sempre la composizione del nuovo esecutivo, anche per via della difficoltà di bilanciare i requisiti richiesti con le pretese nazionali e le sfide programmatiche, è stata oggetto di ampio dibattito.

Il Financial Times ha sostenuto che von der Leyen abbia affidato le deleghe più importanti ai Paesi più interventisti dell'area mediterranea, Spagna, Francia e Italia. Il riferimento chiaro è alla socialista spagnola Teresa Ribera con la vicepresidenza esecutiva per la Transizione pulita, giusta e competitività; al francese Stéphane Séjourné, vice-presidente esecutivo per la Prosperità e la Strategia Industriale; all'italiano Raffaele Fitto con la vicepresidenza alla Coesione e alle Riforme. Tutti e tre godono di incarichi angolari nella nuova strategia della Commissione e del supporto, ovviamente, dei governi nazionali che li hanno candidati e dalla cui composizione provengono. La transizione ecologica e digitale è infatti al centro della politica europea, del PNRR da 723,8 miliardi di euro. C'è anche il fondo per una transizione giusta JTF da 10,9 miliardi, ma in generale il tema della transizione attraversa tutte le politiche economiche e industriali europee sui quali appunto vigilerà Sejourné. Anche la Coesione è fondamentale: l'area coesione, resilienza e valori vale 426,3 miliardi di euro nell'ambito dei principali settori di spesa del bilancio pluriennale europeo 2021-2027 da 1.270 miliardi di euro.

Ma è tesi contrastata da altri analisti che evidenziano che tutti i portafogli economici forti sono stati affidati a Paesi del Nord Europa. E' impossibile infatti non ricordare l'incarico di Alto Rappresentante affidato alla estone Kaja Kallas cui è stato assegnato il compito chiaro di guidare una geopolitica europea tutta da costruire, integrare, espandere.

Nell'attuale contesto la spinta a una Difesa comune e a una politica integrata dei confini traspare anche dai portafogli sul Mediterraneo (la croata Dubravka Šuica) e sui confini orientali (la slovena Marta Kos). Ma restando sull'economia è finlandese la Sovranità tecnologica (Henna Virkkunen) che sarà una direttiva chiave del nuovo esecutivo europeo, è slovacco l'incarico doppio su Commercio e Sicurezza Economica (Maroš Šefčovič) che significa la politica economica europea nei confronti del resto del mondo e i dazi in tempi di guerra commerciale accesa tra Stati Uniti e Cina, con Bruxelles alle prese con sfide enormi sul fronte della competizione anche tecnologica.

Viene ribadito il ruolo, ormai consolidato, di Valdis Dombrovskis (Repubblica Ceca) che sorveglierà Economia e produttività.
Al Nord Europa, alla Lituania di Andrius Kubilius in particolare, vanno Difesa e Spazio, altro settore industriale e tecnologico basilare tra le nuove sfide europee.

Il Bilancio europeo, che già con il NextGenerationEU diventa sempre di più uno strumento formidabile di integrazione economica europea va al polacco Piotr Serafin. Utile ricordare che il piano pluriennale europeo 2021-2027 a prezzi correnti vale 1.270 miliardi di euro.

Al lussemburghese Christophe Hansen vanno le ricche politiche agricole, con il compito di redigere nei primi 100 giorni una Visione per l'Agricoltura e il Cibo europei.

Se il green deal sarà a sorveglianza spagnola, l'azione europea in questo campo avrà un'influenza forte dell'olandese Wopke Hoekstra (Climate, Net Zero and Clean Growth, ma anche responsabile della tassazione), che darà indicazioni importanti sul clima al quale fa riferimento indirettamente il 30% della spesa totale europea.

UE, chi sono i nuovi commissari

Europa, l'indetikit della nuova Commissione

Sei vicepresidenti esecutivi, quattro donne e due uomini sono al vertice. Si tratta di Teresa Ribera con il portafoglio per la Transizione pulita, giusta e competitiva. Ribera, già ministra socialista spagnola e giurista avrà anche la responsabilità per la Concorrenza e dovrà monitorare il percorso del Green Deal e della decarbonizzazione.

Henna Virkkunen sarà vice-presidente esecutivo alla Sovranità tecnologica, alla sicurezza e alla democrazia. La finlandese Virkkunen è del Partito Popolare Europeo e ha una lunga esperienza politica nazionale ed europea nell’ambito delle normative e delle questioni tecnologiche.

Stéphane Séjourné sarà vice-presidente esecutivo per la Prosperità e la Strategia Industriale. Sarà responsabile anche del portafoglio Industria, PMI e Mercato Unico. Il francese è considerato un uomo di Macron e ha preso il posto di Thierry Breton dimessosi polemicamente nei giorni scorsi. La Francia ottiene comunque un posto forte in Europa come desiderato e Séjourné dovrà vigilare sulle condizioni di business in Europa, dagli investimenti all’innovazione, alla stabilità economica, al commercio e alla sicurezza economica.

L’Alto Rappresentante e vicepresidente sarà Kaja Kallas, che quindi avrà il compito di rappresentare l’Europa nel mondo. La politica estone appartiene al gruppo dei liberali Alde e dovrà coordinare le politiche interne UE con quelle estere garantendo il carattere geopolitico di questa nuova commissione.

Roxana Minzatu sarà invece vicepresidente esecutivo alle Persone, alla Formazione e alla Preparazione. La politica rumena appartiene al Partito Social Democratico e il suo portafoglio si inquadra nella questione demografica e nella sfida chiave di un’Unione dei diritti e delle competenze.

Infine l’italiano Raffaele Fitto ottiene la vicepresidenza alla Coesione e alle Riforme dove porterà la sua “ampia esperienza nella modernizzazione e nel rafforzamento della coesione, degli investimenti e nelle politiche di crescita”. Soddisfazione è stata ovviamente espressa dall’Italia che ha apprezzato il riconoscimento del proprio ruolo di Paese fondatore e la decisione della Commissione di nominare Fitto, già ministro del governo italiano al PNRR, nonostante fosse un membro di Fratelli d’Italia, quindi del gruppo europeo ECR che non ha votato a favore della von der Leyen.

Gli altri commissari sono Maroš Šefčovič, politico slovacco socialdemocratico, già 5 volte commissario e incaricato ora di seguire il Commercio e la Sicurezza Economica, ossia le difficili politiche sui dazi in questi tempi di guerra commerciale globale. Riporterà direttamente alla presidente.

Anche il commissario Valdis Dombrovskis avrà un doppio ruolo: si occuperà di Economia e Produttività da un lato e sarà Commissario  per l’Implementazione e la Semplificazione dall’altro lato. Anche lo storico politico lettone del partito di centro-destra “Unità” riporterà direttamente alla presidente.

Il nuovo ruolo di Commissario al Mediterraneo andrà a Dubravka Šuica, croata del partito Popolare sarà responsabile dei rapporti con il confine meridionale dell’Europa.e lavorerà a stretto contatto con Kaja Kallas (e altri commissari) per sviluppare gli interessi dell’Unione in quest’area.

Olivér Várhelyi sarà Commissario alla Salute: dovrà continuare a costruire un’unione sanitaria europea e rafforzare la lotta al cancro e la medicina preventiva. Várhelyi viene dal partito ungherese di Fidesz.

Il commissario per il Clima, lo “Zero netto” e la crescita pulita (Climate, Net Zero and Clean Growth) sarà l’olandese Wopke Hoekstra del partito cristiano democratico CDA (del Partito Popolare Europeo) lavorerà sul difficile fronte della decarbonizzazione e si occuperà anche della tassazione.

Il lituano Andrius Kubilius sarà il commissario per Difesa e Spazio, lavorerà quindi al tema chiave della Difesa europea rafforzando la capacità industriale e gli investimenti nel settore, che, come visto è una delle priorità di questo nuovo mandato della Commissione.

Marta Kos (Slovenia) sarà Commissaria all’Allargamento e responsabile per il confine orientale dell’Europa. Lavorerà quindi sul dossier dell’Ucraina.

Jozef Síkela (Repubblica Ceca, Partito Popolare Europeo) sarà Commissario per le Partnership Internazionali e guiderà i lavori sul Global Gateway.

Costas Kadis sarà commissario per la Pesca e gli Oceani: dovrà guidare quest’area chiave di intervento e presentare il primo Patto Europeo sugli Oceani.

Maria Luís Albuquerque (già ministro delle finanze del Portogallo con il Partito Social Democratico) sarà commissaria per l’Unione dei Servizi Finanziari, del Risparmio e degli Investimenti. Dovrà quindi rafforzare l’Unione del mercato dei capitali e assicurare gli investimenti privati, la produttività e l’innovazione.

Hadja Lahbib (già ministro belga degli Affari Esteri con il Movimento Riformatore del gruppo politico europeo ALDE) sarà commissario per la Preparazione e la gestione delle Crisi. E’ un altro nuovo portafoglio che punta alla resilienza, alla preparazione e alla protezione civile anche nell’ambito degli aiuti umanitari.

Magnus Brunner (già ministro federale delle Finanze dell’Austria con il Volkspartei del gruppo del Partito Popolare Europeo) sarà il Commissario agli Affari Interni e alla Migrazione. Si occuperà non solo del Patto su Asilo e Migrazione, ma anche di rafforzamento dei confini e sicurezza.

La svedese Jessika Roswall (già ministro all’Europa in patria per il “Partito Moderato” che fa parte del PPE) sarà commissaria all’Ambiente, alla Resilienza Idrica e l’Economica Circolare Competitiva

L’Ambasciatore polacco in Europa Piotr Serafin della Piattaforma Civica guidata in patria da Donald Tusk sarà il commissario al Bilancio, all’Anti-frode e all’Amministrazione Pubblica. Si occuperò ovviamente del budget europeo  e dell’ammodernamento istituzionale europeo. 

Il danese Dan Jørgensen (Social Democratico) sarà commissario a Energia e Casa, punterà ad abbassare i costi dell’energia e a garantire investimenti nell’energia pulita, cercando anche di ridurre le dipendenze europee. Sarà il primo commissario europeo alla Casa con un occhio sulle politiche di efficientamento energetico e degli investimenti nelle costruzioni.

Ekaterina Zaharieva (già ministro agli Esteri della Bulgaria con la lista Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria che appartiene al gruppo del Partito Popolare Europeo) sarà commissaria alla Ricerca e all’Innovazione che dovrà mettere al centro della nostra economia, aiuterà a direzionare la spesa sulle priorità strategiche e sulle innovazioni fondamentali.

Michael McGrath (già ministro irlandese delle finanze) sarà il commissario per Democrazia, Giustizia e Ruolo della Legge.

Il greco Apostolos Tzitzikostas (già governatore della regione della Macedonia Centrale) sarà Commissario per il Trasporto e il Turismo sostenibile. Dovrà guidare il settore essenziale dei trasporti assicurando la competizione e i servizi per di connessione delle persone.

Christophe Hansen, lussemburghese già Questore del Parlamento Europeo, sarà il Commissario all’Agricoltura e al Cibo. Dovrà fornire rapporti e raccomandazioni alla Commissione sul Dialogo Strategico e quindi sviluppare una Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione nei primi 100 giorni del mandato

Glenn Micallef, già a capo dello staff del primo ministro maltese, sarà il commissario per l’Equità Intergenerazionale, la Cultura, i Giovani e lo Sport con l’incarico di studiare un miglior bilanciamento intergenerazionale europeo e un mandato trasversale.