Dopo le trimestrali bene Chevron e Tesla, male IBM
pubblicato:Chevron annuncia piano di buyback, Tesla punta a crescere anche nel 2023. IBM, l'utile cresce ma al mercato non basta.
Chevron annuncia piano di buyback da 75 miliardi di dollari, scatenando l'ira della Casa Bianca per la mancata destinazione degli utili all'aumento della produzione
Il colosso petrolifero statunitense Chevron ha annunciato un piano di buyback (riacquisto di azioni proprie) da 75 miliardi di dollari, con l'obiettivo di spingere al rialzo il valore dei titoli e gli utili per azione. La mossa, che ha visto un aumento del 4% delle azioni in pochi minuti, è finalizzata a distribuire denaro ai soci, tra cui il finanziere statunitense Warren Buffet (8,5%) e le società di investimenti Vanguard (7,8%), State Street (6,7%) e Blackrock (4,7%).
Tuttavia, l'annuncio ha scatenato l'ira della Casa Bianca, poiché Chevron aveva precedentemente promesso di investire in progetti per l'aumento della produzione di petrolio e gas, utilizzando i super profitti ottenuti dall'impennata delle quotazioni.
Il portavoce della Casa Bianca, Abdullah Hasan, ha dichiarato che "distribuire 75 miliardi a manager e azionisti è un modo curioso per dimostrare di voler aumentare la produzione di petrolio" e ha esortato le aziende a utilizzare i loro profitti per aumentare la produzione e ridurre i costi per gli americani.
Analisi Tecnica delle azioni Chevron: prospettive di crescita se superati i massimi storici, attenzione alla violazione della trendline a 175 dollari
Il quadro grafico di Chevron, al momento in rialzo del 4,04% a $186,31, non è sbloccato in maniera definitiva al rialzo. I prezzi sono tornati al di sopra dei 184 dollari e si stanno quindi avvicinando alla resistenza data dal massimo della candela Shooting Star del 14 di novembre a 189,70 circa, ma solo se ci sarà il superamento di quei livelli, coincidenti con i massimi storici, sarebbe lecito ipotizzare una nuova fase di crescita con un obiettivo che potrebbe essere anche collocato in area 200 dollari.
Sopra area 190 ci sarebbe spazio quindi per una crescita di altri 10 dollari circa.
Attenzione, se dovesse realizzarsi invece la violazione della trendline che passa intorno ad area 175 (la linea che parte dai minimi del 16 di dicembre), le oscillazioni viste nelle ultime settimane si dimostrerebbero un “wedge”, una figura a forma di cuneo che rientra nella famiglia di quelle di continuazione.
La violazione della base del wedge, in area 175 dollari, segnalerebbe la ripresa del ribasso che c'è stato dal massimo storico del 14 novembre con un target che potrebbe tranquillamente essere sulla base dell’ipotetico canale ribassista disegnato dai massimi storici e che si posiziona in area 163 dollari.
IBM in difficoltà dopo la trimestrale: il titolo cede il 5,24%, attenzione alla violazione del supporto a 142 dollari
IBM invece è in difficoltà dopo la trimestrale di ieri: il titolo cede il 5,24% a 133,39 dollari. IBM ha registrato un utile netto di $2,71 miliardi, o $2,96 per azione, nel quarto trimestre del 2022, in crescita rispetto ai $2,33 miliardi, o $2,57 per azione, dell'anno precedente. I ricavi sono rimasti stabili a $16,69 miliardi, nonostante l'effetto negativo della forza del dollaro, e l'utile adjusted è stato di $3,60 per azione, superiore alle previsioni degli analisti.
IBM ha annunciato che taglierà circa 3.900 posti di lavoro, derivanti dalla sua divisione IT services Kyndryl Holdings Inc. e dalla sua dismissione del settore sanitario, per la quale subirà una perdita di circa 300 milioni di dollari. Questi tagli rappresentano una riduzione del 1,4% del suo organico di 280.000 dipendenti, secondo il suo ultimo bilancio annuale. L'azienda ha registrato ricavi stabili nel quarto trimestre, colpiti dalla forte apprezzamento del dollaro USA.
I prezzi si sono lasciati alle spalle la linea di supporto che parte dal minimo del 19 di dicembre, una linea che può essere vista come la base di una figura “flat”, il canale rialzista che aveva interrotto la discesa subita dai massimi di metà dicembre.
In dettaglio quello che è stato visto è una discesa dal massimo di metà dicembre a 153 dollari circa, arrivata fino a 137 dollari, un rimbalzo che si è portato a testare il 17 gennaio quota 147, poi la violazione della base del flag che è avvenuta il 18 di gennaio a 142 dollari circa.
La discesa sotto questo supporto potrebbe essere il segnale di ripresa del trend ribassista. In questo caso, fino a che non ci saranno indicazioni contrarie, si rischia il proseguimento della discesa verso area 130 dollari.
Solo se dovessimo vedere le quotazioni che si riportano al di sopra di area 143, rientrando quindi all'interno di quel canale che abbiamo disegnato dai minimi di dicembre, si potrebbe iniziare a pensare che il titolo abbia voglia di mettere nuovamente alla prova i massimi di gennaio toccati a 147 dollari.
Conferme del rimbalzo in vista per Tesla: obiettivo in area 255 dollari se superato il livello di resistenza a 182-183
Tesla, il rialzo delle ultime ore ci ha riportato in area 157,4 (+9%), si sta delineando una fase di rimbalzo molto interessante. C'è da dire che questa reazione segue un movimento ribassista molto esteso, quello subito dai massimi di settembre 2022 intorno area 313, per il momento quindi la reazione è poca cosa se confrontata con il ribasso precedente.
Se guardiamo le medie mobili, quella 50 giorni, che è la prima da superare per avere un'indicazione positiva, passa in area 154 dollari.
Se i prezzi dovessero riuscire oggi a confermarsi in chiusura di seduta di sopra di area 154 avremo una prima conferma del fatto che il rimbalzo partito dai minimi di inizio gennaio a 102 dollari circa ha spazio per continuare.
Se andiamo a disegnare un canale dai massimi di aprile dello scorso anno, con la linea di base che è stata toccata dai minimi tra il 27 dicembre e il 6 gennaio, possiamo immaginare che il titolo abbia la possibilità nelle prossime settimane di riportarci fino in area 255, lato alto del canale.
Una conferma importante verrebbe dal superamento della linea mediana del canale citato, che passa intorno ad area 182-183.
Quindi sopra 182-183 dollari spazio per ulteriori movimenti verso area 255. Se i prezzi non dovessero riuscire a superare in modo convincente area 154 ci sarebbe il rischio di un ritorno fino in area 127 dollari almeno.
Sotto quei livelli diventerebbe poi probabile la ricopertura del gap del 9 di gennaio con una base a 114,40 dollari.