Cartelle esattoriali, in arrivo 5 milioni di atti a dicembre

di Miriam Ferrari pubblicato:
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Riparte la riscossione delle cartelle esattoriali: sono almeno 5 milioni gli atti in arrivo ai contribuenti o alle imprese entro dicembre 2022. Ma scattano i ricorsi per l’errato inserimento degli indirizzi Pec: ecco cosa sta succedendo.

Cartelle esattoriali, in arrivo 5 milioni di atti a dicembre

La tregua del periodo di pandemia da Covid-19 è finita: i contribuenti, privati cittadini o imprese, potrebbero ricevere tutti gli atti rimasti “congelati” nell’ultimo periodo. Da quanto emerge dal Fisco, sono in arrivo almeno 5 milioni di cartelle esattoriali entro il mese di dicembre 2022.

Nella bozza di convenzione tra l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia emerge un fitto programma dal 2022 al 2024: al suo interno ci sono anche diversi obiettivi da perseguire. Ma non mancano nemmeno le novità sulla riscossione delle cartelle esattoriali, come previsto dal dl aiuti bis.

Ecco quali sono le cartelle esattoriali in arrivo ai contribuenti entro il mese di dicembre 2022 e perché sono stati registrati migliaia di ricorsi.

Cartelle esattoriali: in arrivo 5 milioni di atti

La tregua del Fisco è terminata: dopo quasi due anni di stop, la riscossione dei debiti riparte. Stando al programma dell’Agenzia delle Entrate, l’obiettivo principale è la ripresa della notifica di almeno 5 milioni di cartelle esattoriali ai cittadini o alle imprese entro il mese di dicembre 2022.

Stando a quanto previsto dal programma, si intende smaltire almeno il 70% degli atti rimasti in archivio durante il periodo di pandemia da Covid-19. Il restante 30% degli atti ancora in archivio, invece, dovrebbe essere smaltito con notifica nel corso del prossimo anno.

Ma ci sarà la possibilità di richiedere la rateizzazione semplificata delle cartelle per i debiti fino a 120 mila euro.

In realtà, la ripartenza delle notifiche è già cominciata lo scorso anno – da settembre 2021 – e, secondo quanto riporta Il Messaggero, fino ad oggi sarebbero stati notificati almeno 10 milioni di atti. Ma in archivio, per tutto il periodo di pandemia, sono rimaste ferme circa 20 milioni di cartelle: è giunto il momento di smaltire gli atti.

Cartelle esattoriali: quanto valgono i debiti degli italiani?

Sempre all’interno della bozza di convenzione tra l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia compare anche una previsione dell’ammontare complessivo dei debiti degli italiani da riscuotere nel corso degli anni seguenti.

Per tutto il 2022 si stima un volume complessivo di riscossione pari a 9,375 miliardi di euro, mentre per il prossimo anno sono previsti almeno 11,414 miliardi di euro complessivi e quasi 12 miliardi di euro sono attesi per il 2024.

Una parte di queste entrate dovrebbe derivare anche dal saldo e stralcio previsto nei decreti emanati nel corso del periodo di pandemia. E parallelamente alla riscossione delle cartelle, prosegue il fitto calendario delle scadenze fiscali di agosto 2022.

Cartelle esattoriali notificate a Pec non valide: cosa è successo?

Negli ultimi giorni è emersa un’ulteriore questione in merito alla notifica delle cartelle esattoriali a indirizzi Pec non validi: ma che cosa è successo?

Per comprendere l’accaduto dobbiamo fare riferimento all’articolo 3 bis della legge numero 53 del 1994, secondo il quale la notifica degli atti in via telematica può avvenire “esclusivamente utilizzando un indirizzo di posta elettronica certificata del notificante che compare negli elenchi pubblici”.

Il problema è che sono stati registrati una valanga di ricorsi a causa dell’errore nell’inserimento degli indirizzi Pec per l’invio delle notifiche: i tribunali e i giudici, quindi, hanno annullato diversi debiti. Altre volte, invece, la ragione è stata data alla Riscossione.

Una confusione che ha portato alla perdita di numerose entrate per il Fisco: di qui la necessità di riformare la riscossione per rendere il meccanismo di recupero dei debiti più efficace ed efficiente.

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