Borsa: Campari, Nexi e Technogym sono i tre titoli di oggi
pubblicato:Campari, bene con i dati.
Nexi subisce l'impatto dei conti di Worldline.
Technogym, Banca Akros consiglia di vendere
Campari, i risultati muovono il titolo
Seduta volatile quella di ieri per Campari che ha oscillato all'interno di un ampio range compreso tra 9,416 e 10,28 euro prima di attestarsi in chiusura a quota 9,836. Il gruppo ha presentato i risultati finanziari del 2023 che hanno mostrato una crescita dei ricavi dell'8,2% a 2918,6 milioni di euro circa (consensus IBES 2.929 milioni). L'utile netto rettificato da 390,4 milioni ha mostrato un leggero incremento (+0,7%, -0,7% la crescita organica).
L'ebit rettificato da 618,7 milioni di euro (+8,6%) ha superato le attese degli analisti. Il gruppo ha proposto un dividendo pari a 0,065 euro per azione, in crescita dell'8,3%.
Il grafico del titolo mostra il tentativo di reazione dai minimi di gennaio a 8,876 euro, che per il momento, tuttavia, ha prodotto poco più della copertura del gap down del 10 gennaio a quota 9,856. La linea di tendenza che sale dai citati bottom transita a 9,50 circa e rappresenta un valido sostegno nel breve per la continuità del rialzo ma i prezzi dovranno avere la meglio innanzi tutto sulla resistenza (non solo) psicologica a 10 euro e più in alto su quella a 10,40, oltre la quale assistere ad un cambiamento della struttura tecnica anche di medio periodo, che potrebbe portare ad una estensione del rimbalzo verso 10,90 e 11,40 euro. Sotto 9,50 invece nuovi segnali di cedimento che potrebbero riavvicinare Campari ai bottom di inizio anno in area 8,90.
Nexi, oggi pesano le perdite di Worldline
Avvio di seduta difficile per Nexi che scivola sui minimi da metà novembre. Il titolo è penalizzato dal crollo di Worldline a Parigi. Le azioni del gruppo francese dei pagamenti elettronici cedono oltre il 10% dopo la perdita da 817 milioni di euro accusata nell'esercizio 2023 (da un utile di 211 milioni nel 2022) dopo la contabilizzazione di una svalutazione da 1,15 miliardi di euro dell’avviamento delle attività di Merchant Service (pesano per oltre il 70% dei ricavi).
L'analisi del grafico di Nexi mette in evidenza il rimbalzo dal minimo storico del 25 ottobre a 5,0120 euro (+50% circa) e il movimento laterale in essere da dicembre. La flessione odierna ha spinto il titolo sotto la base del movimento posizionata sui 6,95 euro circa. Una conferma in chiusura di seduta determinerebbe un peggioramento dello scenario tecnico di breve termine, esponendo le quotazioni al rischio di affondo verso 6,25 almeno. Eventuali discese sotto area 5,90 creerebbero poi le condizioni per il ritorno sul minimo autunnale.
Il superamento di 7,1660 preannuncerebbe invece un attacco al massimo dell'8 dicembre a 7,5260: in caso di successo riattivazione del rimbalzo in direzione del massimo della scorsa estate a 7,93.
Technogym, Banca Akros abbassa il rating
Technogym debole ieri. Il titolo ha ceduto il 3,86% a 8,955 euro. I prezzi hanno oscillato tra 8,72 e 9,05. Banca Akros ha abbassato il giudizio sul titolo da "neutrale" a "vendere", aumentando al contempo il prezzo obiettivo da 7 a 8 euro. Gli analisti stanno valutando se ci siano rischi di delusione per i risultati del 2023 del gruppo. Complessivamente, le stime di Banca Akros per il 2023 e il 2024 si collocano circa il 10% al di sotto del consenso sull'Eps. Gli esperti ritengono che l'azienda debba investire di più in termini di spese operative rispetto a quanto attualmente ipotizzato dal mercato: "di qui la nostra visione più prudente sulla traiettoria generale della redditività in termini di Ebitda ed Ebit".
I minimi di seduta si collocano sulla media mobile esponenziale a 100 giorni, un supporto che per adesso ha contenuto il ribasso. Il fatto che si sia realizzata una decisa reazione dai minimi di giornata è un primo indizio incoraggiante, per dare un seguito al rimbalzo servirebbe tuttavia la rottura di area 9,15. Oltre quei livelli possibile la ricopertura del gap ribassista lasciato martedì dai prezzi con lato alto a 9,28 euro. Resistenza successiva a 9,60.
Sotto 8,70 rischio invece di ricopertura di un altro gap, quello del 1° dicembre, con base a 8,045 euro.