Brembo molla i freni con i preliminari 2024
pubblicato:Ricavi in linea con le attese e margini reddituali meglio della guidance, il mercato tira un sospiro di sollievo
Performance brillante per Brembo che rivede i livelli di inizio novembre dopo essere sceso nelle ultime settimane sui minimi da ottobre 2022. Il titolo approfitta dei risultati preliminari dell'esercizio 2024 comunicati a fine mattinata. In base al report il gruppo leader negli impianti frenanti ha totalizzato ricavi pari a 3.841,2 milioni di euro, in frazionale calo dai 3.849,2 milioni del 2023.
L'EBITDA si è attestato a 661,6 milioni contro i 665,8 dell'anno precedente, con margine sui ricavi a 17,2%. A novembre in occasione dell'approvazione dei conti dei primi nove mesi dell'esercizio il management aveva indicato per il 2024 ricavi in linea con quelli dell'esercizio precedente e margine EBITDA al 17%.
Dati non esaltanti, ma il titolo scatta
A prima vista il set di dati non appare esaltante, anzi. L'analisi deve però tener conto di alcuni elementi fondamentali. Il primo è che il 2024 è stato un anno difficile per il settore automotive, in special modo in Europa. I recenti dati ACEA lo confermano: nell'Unione Europea le immatricolazioni hanno fatto segnare un misero +0,8%, appena meglio a +0,9% includendo Regno Unito e Paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
Il secondo è che i risultati dei primi nove mesi, con utile netto in calo del 14,7% a/a e guidance sul margine EBITDA abbassata al 17% dal 17,3% precedente. Il mercato guardava quindi con grande preoccupazione ai dati preliminari nel timore che questi potessero essere inferiori alle previsioni. Invece il margine EBITDA ha battuto le attese: è probabilmente questo il fattore che ha dato il via agli acquisti.
Scenario grafico attraente con il doppio minimo
Da un punto di vista grafico possiamo osservare che il balzo odierno ha determinato il completamento del doppio minimo formatosi a partire da novembre. Si tratta di una delle figure di inversione più affidabili, è pertanto lecito attendersi ulteriori progressi. Questa ipotesi troverebbe conferme in caso di superamento della linea discendente tracciata dal picco di giugno 2023, attualmente in transito per 10,05 euro circa, e delle resistenze statiche a 10,50-10,60, con obiettivo di breve-medio termine a 12,30-12,40. Discese sotto 9,05, anticipare dalla violazione di area 9,25, creerebbero invece le premesse per il ritorno sul minimo del 21 novembre a 8,5190, ed eventualmente per un test dell'importante sostegno rappresentato dal minimo del settembre 2022 a 8,0050.