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Bonus Ricerca e Sviluppo 2024, chi può richiedere il credito d’imposta?

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

Bonus Ricerca e Sviluppo 2024, credito d'imposta alle imprese per programmi di innovazione. Ecco come funziona e chi può averlo.

Bonus Ricerca e Sviluppo 2024, chi può richiedere il credito d’imposta?

Confermato per l’anno corrente il bonus Ricerca e Sviluppo 2024: le imprese interessate potranno accedere al credito d’imposta con finalità di innovazione dal punto di vista tecnologico.

Le domande si possono già inviare, dato che la piattaforma è attiva dall’8 luglio 2024. Le imprese interessate dovranno far pervenire le apposite certificazioni richieste: scopriamo come, chi può accedere e quanto è possibile ottenere.

Bonus Ricerca e Sviluppo 2024, chi può richiedere il credito d’imposta?

Oltre all’incentivo Transizione Green, che si può richiedere dallo scorso 27 giugno, le imprese potranno accedere al bonus ricerca e sviluppo, conosciuto anche come credito d’imposta Ricerca e Sviluppo 4.0.

In particolare, potranno accedere all’incentivo le imprese italiane. L’accesso viene consentito senza considerare il settore di riferimento, le dimensioni aziendali e le specifiche dell’azienda stessa.

Gli unici requisiti richiesti riguardano:

  • la conformità alle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;

  • il regolare versamento dei contributi a beneficio dei dipendenti.

Tuttavia, segnaliamo che non è possibile accedere al credito d’imposta se l’azienda ha dichiarato il fallimento, o in caso di concordato preventivo senza soluzione di continuità. Inoltre non possono accedere al bonus le aziende in stato di liquidazione.

Bonus Ricerca e Sviluppo 2024, come richiedere il credito d’imposta

Come anticipato in apertura, il bonus Ricerca e Sviluppo 2024 prevede l’invio di apposite certificazioni. Il credito d’imposta viene infatti concesso per sostenere investimenti che hanno a che fare con l’innovazione, che sia tecnologica, produttiva, ma anche estetica e green.

Accedere al bonus presuppone l’intervento di un ente certificatore dotato di apposito accreditamento. Non basta infatti avviare o aver avviato i programmi di innovazione: l’ente certificatore dovrà validare tali attività.

Sono proprio questi enti ad avere il compito di inoltrare le apposite certificazioni. Senza l’adeguata validazione, non si avrà accesso al credito d’imposta.

A quanto ammonta l’agevolazione

Ma a quanto ammonta il credito d’imposta concesso? Le imprese idonee, grazie al bonus Ricerca e Sviluppo 2024, potranno ottenere una percentuale variabile di spesa sostenuta.

La percentuale varia a seconda del tipo di innovazione avviata. Per spese legate a ricerca fondamentale, che abbia cioè a he fare con sviluppo industriale, scientifico o tecnologico, si potrà ottenere il 20% su spese sostenute fino alla data del 31 dicembre 2022. Per spese avvenute nella finestra temporale che va dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2031, invece, la percentuale del credito d’imposta è fissata al 10%.

Nel primo caso, il tetto massimo di spesa è fissato a 4 milioni, che sale a 5 milioni per il periodo 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2031.

Le spese legate all’innovazione tecnologica dei processi produttivi, ma anche i programmi che hanno a che fare con le migliorie estetiche, concedono invece un credito del 10% (spesa massima 2 milioni), per programmi di innovazione avviati entro il 31 dicembre 2023. I programmi avviati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 avranno diritto al 5% (con medesima spesa massima).

I programmi legati alle tecnologie green ed ecologiche, infine, possono ottenere:

  • il 15% se avviati entro il 31/12/2022 (spesa massima 2 milioni)

  • il 10% se avviati nel 2023 (spesa massima 4 milioni)

  • il 5% se avviati nella finestra temporale che va da 01/01/2024 a 31/12/2025 (tetto massimo 4 milioni).

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