Bonus Bollette, un contributo da 200 euro per 8 milioni di famiglie
pubblicato:La platea si allarga fino alla quota Isee di 25 mila euro. Direttive anche sulla trasparenza e il confronto delle offerte, per le famiglie fragili e per le PMI. Ecco come funziona

Nei prossimi tre mesi fino a 8 milioni di famiglie, una quota rilevante della popolazione italiana, potrebbero ottenere uno sconto sulla bolletta energetica.
Il Decreto Bollette è già in Gazzetta Ufficiale dopo che il governo ha lavorato fino all’ultimo per garantire un aiuto concreto a famiglie e imprese che rischiano un rincaro importante dei costi dell’energia dopo l’altalena recente dei prezzi del gas.
Il problema del costo dell'energia è strutturale e costituisce uno svantaggio storico delle imprese italiane e un fardello rilevante per i consumi, già diverse proposte sono in campo per disaccoppiare il costo della bolletta elettrica e quello del gas, per rilanciare la competitività delle PMI e delle grandi imprese energivore, ma intanto per famiglie e imprese arrivano sostegni importanti.
Decreto Bollette, le novità e come ottenerlo
La prima grossa novità è l’allargamento della platea dei beneficiari.
Vengono confermate le misure per i 3 milioni di famiglie con Isee sotto i 9.530 euro (o 20 mila euro se ci sono almeno 4 figli) e il contributo una tantum di 200 euro si aggiunge al loro bonus sociale che già dà diritto a uno sconto in bolletta.
Ma il nuovo Decreto Bollette allarga enormemente la platea dei potenziali beneficiari alzandola a tutte le famiglie con ISEE fino a 25 mila euro.
“Per l’anno 2025, ai fini del riconoscimento di un contributo straordinario del valore di 200 euro sulle forniture di energia elettrica dei clienti domestici con valori dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) fino a 25.000 euro, si provvede con delibera dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, nel limite delle risorse disponibili, necessarie a garantire la relativa copertura, a qualsiasi titolo sul bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali”.
Il comunicato del governo di venerdì scorso ha chiarito che: “Il contributo sarà riconosciuto nel secondo trimestre 2025 a chi ha già presentato l’ISEE e nel primo trimestre utile in caso di nuova presentazione”.
Servirà dunque ovviamente presentare l’Isee e questo dovrebbe bastare per ottenere il nuovo contributo da 200 euro per tutte le famiglie con ISEE fino a 25 mila euro.
Per le famiglie che godono del bonus sociale sarà un contributo aggiuntivo, ma l’allargamento della platea all’ISEE fino a 25 mila euro porta i beneficiari del bonus da questi circa 3 milioni di famiglie a circa 8 milioni di famiglie, rendendolo un provvedimento diretto a buona parte della popolazione italiana.
Decreto Bollette, famiglie vulnerabili, mercato tutelato e trasparenza
Per le famiglie più vulnerabili, con Isee fino a 9.530 euro (o fino a 15 mila con tre figli o 20 mila con più di 3 figli) oggi i nuovi contributi da 200 euro si aggiungono ai benefici in bolletta del bonus sociale che va sull’elettricità da € 167,90 a € 240,90 euro all'anno e per il gas da € 58,50 a € 93,60 l'anno.
In altre parole per le famiglie che già godono del bonus sociale si può arrivare a un contributo totale fino a 500 euro, come rivendicato dalla premier Giorgia Meloni.
Il sostegno alle famiglie si articola inoltre su più fronti, a partire dalla proroga di due anni del mercato tutelato per i clienti vulnerabili, fino al 2027. Un risultato importante sottolineato anche dal vicepremier Matteo Salvini.
Ma la tutela per tutti i consumatori di energia in Italia cresce anche sul fronte della trasparenza con le nuove “Misure urgenti per la trasparenza e la confrontabilità delle offerte dei mercati al dettaglio di energia elettrica e gas”.
Il governo ha infatti stabilito che entro 30 giorni l’ARERA, ossia l’Autorità per energia, reti e ambiente, dovrà con un provvedimento definire le misure necessarie ad aumentare trasparenza e confrontabilità delle offerte luce e gas.
Per rendere più leggibili le offerte e i contratti alle famiglie, anche con documenti tipo di cui si debbano avvalere gli operatori eventualmente e con la riduzione e semplificazione delle componenti dei corrispettivi applicabili nei contratti per le famiglie, possibilmente razionalizzandone i parametri. Le misure dovranno essere applicate anche ai contratti in essere.
Il governo intende essere deciso su questo fronte e ha già annunciato, in caso di inosservanza, sanzioni amministrative pecuniarie fino a 155 milioni di euro.
Decreto Bollette, i sostegni alle PMI
La misura dura solo tre mesi, contro i sei inizialmente ipotizzati, ma il numero di beneficiari è stato allargato e le risorse dedicate alle famiglie, circa 1,6 miliardi di euro, così come gli 1,4 miliardi di euro per le imprese (su cui torneremo) non creano nuovo debito perché il governo ha chiarito di averle reperite dalla Cassa servizi energetici e ambientali, quindi senza creare nuovo deficit.
Ma il Decreto Bollette cerca anche di venire incontro alle PMI e alle imprese energivore, che da tempo lamentano e denunciano l’esplosione dei costi energetici e il rischio competitività.
Al Piano sociale per il Clima vengono stabilite misure di investimento e sostegno per famiglie e microimprese vulnerabili in misura non superiore al 50% del totale.
Altri 600 milioni sono destinati alle agevolazioni per la fornitura di energia elettrica e gas alle PMI, in particolare all’azzeramento per un semestre della spesa per oneri di sistema relativi al sostegno alle energie ricavate da fonti rinnovabili e alla cogenerazione (cosiddetta componente ASOS) per i clienti finali non domestici in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW.
Per PMI e imprese energivore sono inoltre approntanti 600 milioni di euro, con copertura dalla quota parte dei proventi delle aste di emissioni di CO2 del 2024, per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica nel settore industriale.
Un altro segnale importante per Confindustria, ma né i consumatori, né gli industriali, né in fondo il governo, si illudono che il problema energetico sia risolto così.
Il problema dei costi energetici è globale, comunitario e nazionale. Chiama in causa tanti fattori, ma almeno un cuscinetto è stato approntato, in attesa di proposte e provvedimenti più strutturali che richiederanno senz’altro un tempo maggiore.