Bisfenolo nei prodotti per bambini, una minaccia concreta: dove si trova la pericolosa sostanza

di Valentina Zappalà pubblicato:
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Il bisfenolo, un elemento dannoso per la salute, è presente in prodotti per bambini. Vediamo quali prodotti richiedono una maggiore attenzione e i rischi associati a essi, sia per adulti che per i più giovani.

Bisfenolo nei prodotti per bambini, una minaccia concreta: dove si trova la pericolosa sostanza

Quello del bisfenolo è un problema concreto, tanto che l’Autorità europea che si occupa di sicurezza alimentare ESFA ha recentemente consigliato di ridurne la dose giornaliera consentita.

La pericolosità di questa sostanza pericolosa, che come scopriremo insieme può avere un ruolo nell’insorgenza di patologie renali e cardiovascolari, riguarda tutti. Ma il rischio maggiore riguarda purtroppo i nostri bambini. Sebbene il bisfenolo sia vietato nei processi produttivi legati alla realizzazione di oggetti che il piccolo porta frequentemente alla bocca, come i biberon, questa sostanza è ancora ampiamente utilizzata.

Bisfenolo nei prodotti per bambini, una minaccia concreta: dove si trova la pericolosa sostanza

Se nelle ultime settimane i riflettori sono stati tutti puntati sui cosmetici contenenti lilial, c’è un’altra sostanza altrettanto tossica di cui doversi preoccupare.

Stando alle indagini più recenti, tra le quali quella a cura dell’associazione dei consumatori UFC Que Choisir che ha sede in Francia, il bisfenolo si trova purtroppo in tantissimi prodotti per bambini.

I vari test hanno messo in luce che la sostanza tossica si può trovare in posate, borracce e altri e prodotti per l’alimentazione del bambino. Tracce di bisfenoli sono state trovate anche in anelli da mordere e altri strumenti per la dentizione, che per loro caratteristica entrano a contatto con la bocca del bambino.

Ma anche in altri oggetti e prodotti, che hanno poco a che fare con alimentazione e dentizione, sono stati riscontrati preoccupanti livelli di bisfenolo. Questo è presente anche in scarpe, collant, bavaglini per neonati, coperte e trapunte.

Senza contare che il bisfenolo viene utilizzato nella produzione di confezioni alimentari quali lattine e scatolame.

In molti casi, si tratta dunque di oggetti che il bambino porta alla bocca per necessità, ed il rischio di migrazione del bisfenolo all’interno del corpo mediante la saliva è dunque elevatissimo.

Gli effetti del bisfenolo sulla salute di bambini e adulti

Di questo elemento ne esistono diverse tipologie: non possiamo infatti parlare di bisfenolo, ma è più corretto parlarne al plurale, dato che esistono diverse tipologie di bisfenoli.

Quello più studiato e, anche per questo, considerato come il più dannoso, è il bisfenolo A.

Gli effetti peggiori di questa sostanza vengono riscontrati nei bambini. Innanzitutto, un recente studio statunitense delle Rowan University e Rutgers University ha concluso che, in bambini con disturbi dello spettro autismo e con ADHD, questa sostanza ha effetti deleteri.

Nel momento in cui l’organismo viene a contatto con il bisfenolo A, infatti, cerca di disintossicarsi. Ma in bambini con disturbi dello spettro autistico e ADHD questo processo di disintossicazione non è efficiente. Gli effetti negativi del bisfenolo sono dunque maggiori.

L’esposizione al bisfenolo A ha inoltre effetti negativi anche nell’adulto. Nelle donne in gravidanza, può purtroppo favorire aborti spontanei. Inoltre, potrebbe comportare disfunzioni a livello degli organi riproduttivi e favorire l’insorgenza non solo di tumori, ma anche di problematiche cardiovascolari e immunitarie.

La sostanza ha dimostrato inoltre elevata tossicità per reni e fegato, sia in adulti che in bambini.

La situazione normativa in Europa

Della presenza dei bisfenoli di varia tipologia all’interno di prodotti per bambini, ma anche nei prodotti alimentari che consumiamo ogni giorno, se ne parla ormai da moltissimo tempo.

Ed è per questo che l’EFSA ha richiesto di recente di revisionare i limiti massimi di bisfenolo, soprattutto quello di tipo A, all’interno di prodotti che potrebbero potenzialmente avere a che fare con l’ingestione alimentare.

Un primo risultato è stato ottenuto ad aprile 2023, quando l’EFSA ha abbassato i livelli di tollerabilità quotidiana di bisfenolo A di 20.000 volte. Ma siamo ancora ben lontani, purtroppo, dai livelli di sicurezza auspicati.