Banca Profilo, proroga della vendita a marzo, ma i termini restano
pubblicato:Operazione da oltre 50 milioni di euro, ma al fondo francese serve anche un altro socio. Potrebbe essere il primo passo di un operatore europeo del private banking e dell'assicurazione. Il quadro del deal sembra comunque definito

La vendita di Banca Profilo guadagna tempo. La Capogruppo Arepo BP e Twenty First Capital (TFC) hanno concordato infatti una proroga al prossimo 20 marzo 2024. La scadenza per le condizioni sospensive dell’operazione era infatti il 30 novembre 2023, ma TFC avrebbe chiesto qualche mese in più e Arepo BP ha acconsentito.
Tutto il quadro viene sostanzialmente confermato, ma il rinvio è l’occasione per fare il punto su un’operazione importante di Piazza Affari.
Banca Profilo, l’operazione di vendita
Lo scorso maggio Arepo BP, che controlla il 62,4% di Banca Profilo, aveva raggiunto un accordo per la vendita del 29% del gruppo di Private & Investment Banking a TFC.
Un’operazione che valorizzava quel pacchetto di azioni 50,4 milioni di euro, ossia 0,2637 euro ad azione. La valutazione di tutta Banca Profilo era quindi posta a circa 180 milioni di euro.
Si consideri che venerdì 1° dicembre Banca Profilo ha chiuso la settimana a un prezzo di 0,206 euro ad azione per una capitalizzazione complessiva di circa 139 milioni di euro.
Arepo BP aveva però già comunicato da tempo la volontà di cedere tutto il pacchetto azionario di Banca Profilo nell’ambito della liquidazione del Fondo Sator Private Equity Fund "A" avviata dal marzo 2022.
Si era parlato della cessione di Banca Profilo già dal 2020 ed erano circolate diverse indiscrezioni: da una lunga trattativa con Banor SIM alla possibilità di una fusione con Banca Finint, fino a un interessamento della famiglia Moratti. Nel febbraio 2022 si era parlato di un’offerta recapitata dal fondo di private equity RiverRock mentre da mesi l’advisor Lazard sondava il mercato.
Alla fine il fondo Sator di Matteo Arpe, cui fa riferimento Arepo BP, ha chiuso con TFC, nonostante sembra fosse arrivata un qualche segnale di interesse anche dalla Banca Popolare di Sondrio.
Twenty First Capital S.a.S. è un private equity francese, un gestore di fondi di investimento alternativi e limited partner e portfolio manager del fondo Fonds Archimedes. Gestisce fondi per oltre 3 miliardi di euro con specializzazioni proprio nel mondo finanziario, assicurativo e bancario.
L’acquisizione di Banca Profilo si inserisce proprio nelle strategie del Fonds Archimedes per la costruzione di un fornitore di servizi finanziari europei di medie dimensioni, con un’attenzione specifica per il private banking e il settore assicurativo.
Banca Profilo, per l'operazione serve però un altro acquirente
L’acquisizione però è vincolata da importanti condizioni sospensive in gioco. La prima e più rilevante è che Arepo venda almeno un altro 22% del capitale di Banca Profilo a un soggetto strategico e finanziario.
Il motivo è chiaro: se Sator vendesse solo il 29%, resterebbe al comando con il 33,4% circa del capitale di Banca Profilo, mentre l’ulteriore cessione a terzi del 22%, lima la sua quota massima all’11,4%
La quota del 29% prenotata da TFC permette inoltre la Fonds Archimedes di non lanciare l’opa sulla banca italiana e infatti l’esclusione di un’offerta è una condizione esplicita dell’operazione.
L’altra condizione dell’esclusione dell’autorizzazione ex art. 19 del TUF si aggiunge alle previsioni usuali come il via libera delle Autorità, a partire dalla Banca centrale europea, che deve autorizzare ogni acquisizione di una banca UE, alla mancanza di eventi pregiudizievoli rilevanti.
Banca Profilo, il piano definisce già il percorso
Nonostante questo rinvio al prossimo marzo, l’operazione sembra comunque bene impostata. Lo scorso 21 novembre il cda di Banca Profilo ha approvato il Piano Industriale 2024-2026 che ha ottenuto già il pieno appoggio del fondo francese:
“Sulla base del Piano industriale 2024-26 recentemente approvato da Banca Profilo, unendo l’esperienza, le competenze e la disponibilità di risorse finanziarie del Gruppo con l’attuale management della Banca, si prevede un importante sviluppo degli aggregati economici e patrimoniali, ordinato e sostenibile nel lungo termine”.
C’è quindi un forte segnale di continuità. D’altronde il piano punta proprio nella direzione che piace a TFC: ulteriore accelerazione sul private banking, componente assicurativa vita e danni, possibili acquisizioni nel private banking e nel wealth management, evoluzione della piattaforma fintech.
Il management della banca milanese intende raggiungere ricavi da 91 milioni di euro nel 2026, con un CAGR del 6% sui nove mesi di questo 2023.
L’utile netto dovrebbe crescere ancora di più: CAGR +11% per un target a fine piano di 18 milioni di euro. Al tempo stesso dovrebbe spendere il cost/income ratio e il dividend payout ratio medio dovrebbe superare l’80%.
I ricavi del private banking dovrebbero raggiungere i 42 milioni di euro, quelli dell’investment banking i 9 milioni di euro, la finanza dovrebbe toccare ricavi da 36 milioni di euro.
Di certo se l’operazione alla fine sarà chiusa e quindi entrerà anche un altro socio nell’azionariato di Banca Profilo, si tratterà soltanto di un passo all’interno del più ambizioso percorso pianificato dal fondo francese. E' altrettanto certo però che la disponibilità, l'identità e la dotazione del nuovo socio al 22% saranno altrettanto importanti per il futuro di Banca Profilo.