Auto Ue in calo con i dazi, Stellantis guida la retromarcia
pubblicato:I dazi di Trump su Messico e Canada scatenano le vendite sulle quattro ruote europee, in rosso un po' tutti, da Volkswagen a Continental, da Renault a BMW

Seduta difficile per le quattro ruote europee. Le vendite colpiscono i mercati azionari penalizzati dalle nuove strette doganali di Trump e colpiscono con particolare veemenza l'automotive.
Auto UE, le aperture della Commissione passano in secondo piano
Ieri erano giunti importanti segnali di distensione dalla Commissione Europea che ha concesso tre anni di tempo alle case automobilistiche per raggiungere i nuovi standard sulle emissioni di CO2 e la notizia sembrava avere incoraggiato i corsi di diversi protagonisti del settore, da Stellantis a Volkswagen a Renault. In pratica veniva scongiurato il pericolo di multe fino a 15 miliardi di euro che avrebbero colpito un’industria europea dell’automotive già in forte difficoltà su più fronti.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva anche parlato di alleanze di scala europea per l’innovazione tecnologica nell’hardware e nel software per l’auto a guida autonoma e di rafforzamento delle catene di approvvigionamento con nuovi incentivi ai produttori di batterie, per contrastare la forte concorrenza della Cina. Erano arrivati gli apprezzamenti e i distinguo, segnali di nervosismo dall’industria europea alle prese con sfide epocali.
Oggi è un altro film e tornano le vendite che penalizzano tutto il settore automobilistico europeo sui mercati.
Guida la classifica dei ribassi ancora Stellantis, con un pesante -8,44% nel primo pomeriggio. Poi BMW (-5,72%), Mercedes (-4,96%), Volkswagen (-4,46%).
A Parigi Renault cede il 5,05%, Michelin il 2,89%. Molto male anche Pirelli a Milano (-4,9%) e Ferrari (-2,88%).
Auto UE, il caso Continental
Continental segna un ribasso monstre del 10,2% a Francoforte. Questioni generali e particolari si mescolano in questa seduta difficile.
Continental ha registrato nel 2024 vendite in calo del 4,1% a 39,7 miliardi e un utile netto stabile a 1,2 miliardi di euro, ma per il 2025 le vendite sono attese tra 38 e 41 miliardi, in linea sostanzialmente con l’anno appena concluso.
Il CFO Olaf Schick ha dichiarato: “Non ci aspettiamo ancora venti favorevoli dal mercato quest’anno”.
Le previsioni hanno deluso gli investitori che hanno iniziato a vendere pesantemente il titolo, precipitandolo sui livelli di inizio dicembre.
Auto UE, i dazi portano forti vendite su tutto il settore
Ma l’indiziato numero uno dei ribassi di oggi del settore auto UE resta Donald Trump.
Sono scattati i dazi al 25% su Canada e Messico. Quelli sulla Cina sono raddoppiati dal 10 al 20% Il Canada ha già annunciato contro-tariffe del 25% su quasi 100 miliardi di dollari di merci di importazioni dagli Stati Uniti.
Per i giganti dell’auto è comunque uno shock vista la fortissima interconnessione delle produzioni di qua e di là dai confini meridionali e settentrionali degli Stati Uniti.
Secondo Reuters sarebbero Stellantis e Volkswagen i due costruttori di auto europei che maggiormente esportano dal Messico negli Stati Uniti, ma anche Continental nel comunicato di oggi ha detto che bisognerà analizzare più a fondo le conseguenze dei dazi.
In Messico ci sono forti produzioni di Ford e di General Motors, di Toyota e di Michelin per fare solo dei nomi.
Fra gli italiani presenti nel Paese anche Pirelli, Brembo (-2,77%) ed Eurogroup Laminations (-4,6%).
I nuovi dazi di Trump, ancorché annunciati da un po’, spaventano tutte le quattro ruote insomma e sono considerati in queste ore la più importante causa delle vendite diffuse sul settore.
Auto UE, Stellantis in deciso ripiegamento
Il ripiegamento di Stellantis (-8,44% a 11,28 euro dopo un affondo a 11,236 su livelli che non vedeva dal luglio del 2022) è ancora una volta il peggiore.
Ieri sera sono stati diffusi i dati sulle immatricolazioni italiane di febbraio e, a fronte di un -6,3% generale delle vendite, Stellantis ha registrato un calo del 14,7%
Inoltre Citigroup ha tagliato il prezzo obiettivo sul titolo da 13 a 12 euro.
Ma il problema principale restano i dazi di Trump che rischiano di sbarrare la strada a modelli industriali ed economici basati sulle esportazioni, come per la Germania e l’Italia. Modelli che oggi sembrano sempre più lontani.
In pre-market segnano dei cali anche le statunitensi General Motors (-1,75%) e Ford (-1,17%). Anche loro si aspettano degli impatti pesanti, ma in Europa va molto peggio.