Inwit, dati in crescita e una politica generosa per i soci

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Cedole generose dal gruppo e target chiari per il futuro dopo un 2024 in crescita. Aumenta anche il debito e il titolo non è a sconto, il grafico cerca una reazione, ma serviranno ben altre conferme

Inwit, dati in crescita e una politica generosa per i soci

Passo indietro a Piazza Affari di Inwit dopo il rally delle ultime sedute che ha anticipato la pubblicazione ieri a mercato chiuso dei risultati del 2024. Il titolo della società delle torri di telecomunicazione segna a metà mattina un calo dello 0,61% a 9,81 euro, dopo un balzo con i massimi di ieri sulla soglia psicologica dei 10,03 euro, del 7,6% in 9 sedute.

Inwit, un 2024 in crescita

Il gruppo guidato dal presidente Oscar Cicchetti e dal direttore generale Diego Galli (questa la figura più assimilabile alla figura dell’amministratore delegato non prevista dall’attuale composizione del consiglio di amministrazione) ha chiuso il 2024 con un balzo dei ricavi del 7,9% a 1,036 miliardi di euro.

L’ebitda del gruppo è cresciuto del 7,7% a 946,7 milioni di euro e rappresenta un fenomenale 91,4% circa dei ricavi.
La voce rilevante per tutti i gruppi che hanno a che fare con le telecomunicazioni dell’EBITDAaL (ossia after lease) segna una crescita più rilevante del 9,4% a 750,3 milioni di euro (il 72,4% dei ricavi).

L’utile operativo, l’EBIT, è cresciuto del 9,9% a 558,9 milioni di euro.
L’utile netto del gruppo cresce del 4,2% a 353,8 milioni di euro.

Al 2025 INWIT si presenta con una posizione finanziaria netta in crescita del 7,4% a 4,517 miliardi di euro, circa 310 milioni di euro in più. Il patrimonio netto dei soci della capogruppo flette invece del 6% circa a 4,07 miliardi euro, quindi il rapporto debt/equity passa da 0,97 a 1,10, ma va anche detto che, grazie alla crescita dell’ebitda la leva finanziaria (PFN/EBITDA) rimane stabile a circa 4,8x (la leva sull’EBITDAaL è di 6,02x in leggero calo dal 6,14x precedente).

Nel 2024 INWIT ha aumentato dell’8,9% a 315,9 milioni di euro gli investimenti.

Il gruppo segnala un “recurring” free cash flow di 621 milioni di euro in crescita dell’1,6% sul 2023 grazie alla crescita dell’ebitda e al miglioramento del capitale circolante netto e nonostante maggiori oneri finanziari (135 mln vs 113 mln) e fiscali (70 mln vs. 56 mln).

L’ebit del gruppo da 558 milioni di euro pari a 4,13 volte gli oneri finanziari (in calo dal 4,48x precedente).

Inwit, politiche generose di remunerazione, ma multipli non a sconto

Per il 2024 il titolo ha indicato un dividendo da 0,5156 euro, in crescita del 7,5% e in linea con la dividend policy. Sono tutte metriche che non tengono conto dei generosi annunci del cda: un piano di buyback da 400 milioni di euro e un dividendo straordinario da 200 milioni di euro. Politiche generosissime. Ai corsi attuali il dividendo ordinario vale circa il 5,23% del titolo (dividend yield ordinario, ammontare totale circa 480 milioni). Il buyback da 400 milioni vale poi il 4,35% del valore attuale dell'azione e un ulteriore 2,17% viene dal dividendo straordinario.

Una politica di remunerazione insomma decisamente solida. Il titolo non è a sconto, il P/E ai corsi attuali sugli utili del 2024 è di 21,63 L’EV/EBITDA è di 14,46x, abbastanza elevato anch’esso. Il P/FCF è a 14,78.

Insomma prezzi cari per un titolo generoso in termini di remunerazione, ma essenziali sono i numeri del piano annunciato, anche perché modificano poi i multipli.

Inwit, l’outlook conferma una crescita attesa delle cedole

Inwit ha fornito al mercato un piano industriale e un outlook straordinariamente dettagliati. Oltre alla cifra di ben 1,5 miliardi di euro di investimenti previsti tra il 2025 e il 2030 cumulativamente, con lo sviluppo di torri, smart infrastructure e quant’altro, la società prevede di crescere ogni anno del 4,5% in media in termini di ricavi, del 4,5% in termini di EBITDA e del 6% in termini di EBITDAaL. Il recurring free cash flow è anch’esso atteso in crescita del 2% l’anno fino al 2030, escludendo i benefici fiscali da 114 milioni nel 2026 c’è una crescita attesa del 5% l’anno per il recurring free cash flow.

Straordinaria la crescita attesa per le cedole, il 7,5% l’anno nel 2025 e nel 2026 e di oltre il 5% nel periodo 2027-2030. In soldoni è prevista una cedola di € 0,55 quest’anno, di 0,60 euro nel 2026, di 0,72 euro nel 2030.

La leva finanziaria dovrebbe scendere costantemente dal 4,8x del 2024 al 4,7x quest’anno, quindi al 4,5x nel 2026 e al 4,4x nel 2030. Se si ipotizza che l’utile netto del gruppo mantenga un margine sui ricavi del 34,17% circa, i prezzi attuali valgono circa 24,87 volte gli utili che si avrebbero nel middle point della forchetta dei ricavi attesi. Sono comunque stime probabilmente conservative e va osservato che la crescita del dividendo superiore a quella attesa dai ricavi consente di ipotizzare un graduale miglioramente dell’investimento in ottica total return. E il titolo?

Inwit serviranno conferme sul grafico

L’azione di Inwit è inserita in un trend ribassista di lungo periodo in forza dai lontani massimi del 5 maggio 2023 a quota 12,64 euro, ma va detto che a quelle cime il titolo era giunto dopo un rally che in sei mesi sette mesi aveva portato i prezzi da circa 8,1 euro ad appunto oltre 12,6.

Ora gli affondi sui recenti minimi del 20 febbraio a 9,32 euro hanno confermato il cedimento degli ultimi mesi dei supporti di area 9,86 euro che ospitavano il 61,8% di ritracciamento di tutto quel rally appena descritto e hanno quindi confermato la debolezza del quadro grafico.

La reazione da quei minimi fino ai top di ieri 10,03 euro è stata veemente, ma già oggi lascia spazio a qualche ripensamento. Se il superamento della media mobile esponenziale a 50 sedute, oggi diventata supporto dinamico proprio a circa 9,8 euro è stato un buon segnale ma servirà bel altro.

La media mobile esponenziale a 100 sedute superata temporaneamente ieri e oggi a circa 9,94 euro è un nuovo ostacolo, fondamentale. Anche perché ospita pure la retta di regressione lineare che accompagna il citato trend ribassista in forza dal maggio 2023; ma è solo sopra i 10,22 euro, che ospitano importanti ostacoli statici (i top di dicembre e di gennaio) che il quadro grafico fornirà indicazioni più positive per il futuro.

Altrimenti sostegni a 9,7 e a 9,5 euro circa potranno sostenere i prezzi, ma senza alcuna certezza.

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