Campari accelera dopo i dati 2024, prevede miglioramento trend nel corso del 2025
pubblicato:Campari chiude il 2024 con risultati migliori del consensus, atteso inizio 2025 a rilento ma accelerazione nella seconda metà dell'anno. Unicredit, i molteplici fronti di battaglia aperti

Deciso rialzo ieri per Campari: il titolo ha guadagnato il 7,01% a 6,256 euro. I prezzi hanno oscillato tra 5,718 e 6,256 euro.
I risultati dello scorso esercizio
Nell'esercizio 2024, il Gruppo ha registrato vendite consolidate pari a 3.070 milioni di euro, con una crescita organica del 2,4% e complessiva del 5,2% (contributo perimetro +2,7% e effetto cambio +0,1%). L'EBIT rettificato si è attestato a 605 milioni di euro, in calo rispettivamente del 2,5% (organico) e del 2,2% (complessivo), con un margine del 19,7%, mentre l'EBITDA rettificato ha raggiunto 733 milioni di euro, in lieve aumento (0,1% organico, 0,5% complessivo) con un margine del 23,9%. L'utile rettificato del Gruppo è sceso del 3,7% a 376 milioni, e l'utile netto ha subito una forte contrazione del 39%, attestandosi a 202 milioni.
Sul fronte patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto è aumentato a 2.377 milioni di euro (crescita di 523 milioni rispetto all'anno precedente), principalmente per via delle acquisizioni e degli investimenti straordinari, parzialmente compensati da una solida generazione di cassa. Il multiplo di debito netto/EBITDA rettificato è salito a 3,2 volte, rispetto a 2,5 volte dell'anno precedente e a 3,5 volte a settembre 2024.
Il dividendo annuale proposto rimane invariato a €0,065 per azione.
Le prospettive del management
Per il 2025, il management prevede un anno di transizione, con una crescita organica delle vendite ancora moderata e un trend di miglioramento nella seconda metà dell'anno, mentre l'EBIT rettificato organico dovrebbe rimanere stabile. Il miglioramento della performance dell'EBIT rettificato è atteso a partire dalla seconda parte dell'anno, grazie a un impatto positivo derivante dal phasing del miglioramento del margine lordo, dalla riduzione degli investimenti in pubblicità e promozione e dai benefici sui costi di struttura.
Infine, il potenziale impatto dei dazi al 25% sulle importazioni da Messico, Canada e Europa verso gli Stati Uniti è stimato in circa 90-100 milioni di euro nei prossimi dodici mesi, con un impatto specifico di circa 35 milioni di euro a partire da marzo 2025 per le importazioni dal Messico e dal Canada verso gli USA.
La guidance di medio termine annunciata il 29 ottobre 2024 è confermata.
L'opinione degli analisti
Ecco un riepilogo delle valutazioni degli analisti su Campari:
Equita Sim: BUY – Target price 8,1 € (-9% rispetto al target precedente) Barclays: Equal Weight – Target price 7,6 € (target precedente 7,8 €) Banca Akros: BUY (accumulate) – Target price 7,5 € (target precedente 9,6 €) Goldman Sachs: Neutral – Target price 7,5 € (target precedente 8,5 €) Mediobanca Research: Outperform – Target price 7,1 € (target precedente 7,3 €)
L'analisi del grafico di Campari
Il titolo Campari ha vissuto un deciso ribasso a partire dai massimi di inizio 2024 (area 10,10 euro), toccando un minimo in zona 5,10 euro a inizio del 2025. Da quei livelli si è attivato un tentativo di rimbalzo, ma il trend di medio periodo rimane ancora orientato al ribasso.
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Livelli di Fibonacci e resistenze chiave Fibonacci: Il ribasso compreso tra i massimi in area 10,10 euro e il minimo a 5,10 euro presenta alcuni livelli di ritracciamento rilevanti: 38,2% intorno a 7,00 euro 50% in zona 7,60 euro 61,8% nei pressi di 8,20 euro
Resistenze dinamiche: Ieri i prezzi hanno superato marginalmente la EMA a 100 giorni e una trendline discendente che collega i massimi decrescenti degli ultimi mesi, entrambe passano in prossimità dell’area 6,10 euro.
Segnale di forza: Un superamento deciso di 6,30 (23,6% di ritracciamento del ribasso dal top dello scoro maggio) rappresenterebbe un primo segnale di inversione, aprendo la strada verso il 38,2% di Fibonacci (7 euro) e poi la zona 7,60 euro (50% di Fibonacci). Supporti: In caso di ritracciamento, i primi livelli di difesa si trovano a 6,00 euro e a 5,80; la rottura di questi ultimi potrebbe riportare il titolo verso i minimi recenti in area 5,10 euro. Strategia Operativa:
Impostazione rialzista solo al di sopra di 6,30 euro, con target a 7 e poi 7,60. Scenario ribassista se il titolo dovesse scivolare sotto 5,80 euro, puntando ai minimi di periodo a 5,10. In sintesi, Campari sta tentando un recupero dopo il forte calo degli ultimi mesi. La struttura grafica di medio periodo rimane però fragile, e solo una chiusura oltre i 7 euro – meglio se accompagnata da volumi in crescita – darebbe credibilità a un’inversione rialzista.
Unicredit in rally con il settore
Seduta positiva quella di ieri per i titoli del comparto bancario. Unicredit ha guadagnato più di 7 punti percentuali dopo le indiscrezioni relative ad un possibile incremento della partecipazione in Generali, dall'attuale 5,2% circa a quasi il 10%. Francesco Gaetano Caltagirone avrebbe intanto sottoscritto con Banca Finnat contratti derivati per l'acquisto dell'1% del gruppo assicurativo, portando la propria quota all'8% (secondo il sito Consob al momento la quota è pari 6,5% circa). Ricordiamo che l'8 maggio è in agenda l'assemblea per il rinnovo del cda di Generali.
Nei giorni scorsi intanto Unicredit ha depositato in Consob il documento dell'OPS su Banco BPM. Secondo le ultime indiscrezioni l'ok dovrebbe arrivare entro fine mese dopo il via libera BCE. Intanto l'assemblea di BPM ha approvato il rilancio da 6,20 a 7,00 euro dell'OPA su Anima Holding.
Unicredit, scenario grafico rialzista
Graficamente Unicredit sta proseguendo il cammino di crescita intrapreso dai minimi del 2022, con i prezzi che hanno toccato ieri nuovi record dal lontano 2011. Il trend rialzista appare solido e potenzialmente orientato verso gli obiettivi a 63,00 e 67,00 euro. Prossima resistenza nel breve 56,50 circa, ultimo dei ritracciamenti (61,8%) della discesa dai top del 2009.
Dopo 9 settimane consecutive di rialzo, tuttavia, potremmo essere ormai prossimi ad un consolidamento che permetta di allentare le tensioni sui principali oscillatori, ormai tutti saldamente in ipercomprato. In tale ottica discese fino a 47,00 euro resterebbero compatibili con lo scenario rialzista di lungo corso. Sotto tale riferimento invece via libera al test a quota 44,00, livello da monitorare con attenzione in ottica di lungo periodo.