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Chiara Turano
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Assegno di Inclusione, cosa rischi se salti la convocazione ai Servizi Sociali

di Chiara Turano pubblicato:
3 min

La mancata presentazione presso i servizi sociali dei beneficiari dell'Assegno di Inclusione entro i 120 previsti dalla normativa comporta dei rischi. Ecco per chi scatta l'obbligo, chi sono gli esentati e cosa si rischia.

Assegno di Inclusione, cosa rischi se salti la convocazione ai Servizi Sociali

L’Assegno di Inclusione rientra a pieno titolo nell’elenco delle misure introdotte per fornire un aiuto alle famiglie in difficoltà economica. Pensato dal Governo, in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, l’ADI è diventato gradualmente uno dei contributi più attesi dai nuclei familiari, al pari dell’Assegno Unico. 

Tuttavia, bisogna fare molta attenzione alle condizioni da rispettare per rischiare di perderlo.

Molti, beneficiari e no del sussidio, ad esempio, si chiedono cosa accade nel caso in cui entro la scadenza dei 120 giorni non ci si presenta ai Servizi Sociali. 

Scopriamo insieme cosa si rischia secondo la normativa e cosa fare per conservare il beneficio mensile senza andare incontro alla sospensione.

Assegno di Inclusione, perché è obbligatorio presentarsi ai servizi sociali

Presentarsi presso i servizi sociali, per chi non lo sapesse, è un obbligo che i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (titolari della Carta Adi) devono assolvere, come disposto dal decreto-legge 48 del 2023.

La prima convocazione dei Servizi Sociali viene fatta entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD (Patto di Attivazione Digitale). Un passo importante per continuare a ricevere la ricarica sulla Carta Adi.

Ma cosa accade nello specifico se non ti presenti all’appuntamento?

Assegno di Inclusione, cosa rischi se salti la convocazione ai Servizi Sociali

Entriamo ora nel merito dell’articolo, cercando di dare una risposta quando più chiara possibile al seguente quesito: cosa si rischia se si salta la convocazione ai servizi sociali?

La mancata presentazione agli uffici, entro i 120 giorni stabiliti dalla normativa, porta alla sospensione dell’Assegno di Inclusione dal mese successivo alla scadenza. 

In ogni caso, per evitare di incappare in spiacevoli sorprese, è sempre bene consultare il proprio status accedendo al servizio “Assegno di Inclusione (ADI)” dal sito INPS, tramite SPID, CIE (Carta d’identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi), o direttamente dalla piattaforma SIISL.

Quali sono le scadenze da rispettare

Ma quali sono le scadenze da rispettare per non correre il rischio di perdere l’Assegno di Inclusione?

Per essere più chiari, da quando decorrono i 120 giorni stabiliti come termine per la presentazione ai servizi sociali. 

I 120 giorni, per chi ha presentato domanda per la Carta AdI entro lo scorso febbraio, si contano dalla data di inoltro della comunicazione INPS ai servizi sociali

Assegno di Inclusione, chi sono gli esclusi dalla convocazione

Non tutti i membri del nucleo familiare sono tenuti a presentarsi ogni 90 giorni ai Servizi Sociali. 

Ma chi non è obbligato a presentarsi agli appuntamenti trimestrali fissati per l’Assegno di Inclusione? Ecco i soggetti esonerati:

  • le persone sopra i 60 anni;

  • i disabili certificati; 

  • le donne vittime di violenza. 

Queste categorie possono beneficiare di un'esenzione, evitando l'obbligo di aggiornare la propria posizione trimestralmente.

Tuttavia, se sei l'unico adulto in una famiglia con minorenni, dovrai comunque sottoscrivere un Patto di Inclusione Sociale e rispettare l'obbligo di aggiornamento ogni 90 giorni.

Ignorare queste scadenze potrebbe comportare problemi nella continuità del beneficio economico ricevuto.

Per garantire una gestione tranquilla e continuativa del sostegno economico è essenziale essere consapevoli dei propri obblighi e rispettare le tempistiche. Solo in questo modo si possono evitare interruzioni inaspettate del beneficio.

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