Affitti brevi: aumentano le restrizioni. Ecco chi ci rimette
pubblicato:In arrivo nuove restrizioni sugli affitti brevi. Il Governo ha intenzione di mettere una vera e propria stretta a chi decide di dare in locazione temporaneamente i propri immobili.
Anche in Italia scatta una stretta sugli affitti brevi. Il nostro paese si mette sulla scia di quanto deciso a New York: il Governo ha allo studio una proposta di legge, il cui obiettivo è quello di introdurre delle misure più rigide per quanti affittano degli appartamenti per un solo giorno. La richiesta minima, infatti, deve essere di almeno due giorni.
Tra le novità allo studio dell’Esecutivo vi è anche l'obbligo di assegnare un codice identificativo nazionale ad ogni residenza, che verrà utilizzata per gli affitti brevi e che il gestore sarà tenuto ad esporre obbligatoriamente. Ma non basta: la stretta sulle locazioni temporanee passa anche attraverso la riduzione del limite massimo di appartamenti che la stessa persona fisica può adibire a questa attività: due. Superato questo limite, non potrà più beneficiare della cedolare secca. Ma entriamo nel dettaglio.
La stretta sugli affitti brevi
Daniela Santanché, Ministro al Turismo, sta lavorando, insieme agli operatori di settore, per redigere la bozza sul DDL relativo agli affitti brevi. Attraverso questa nuova normativa, il Ministero ha intenzione di andare a regolamentare le strutture con finalità turistiche che risultano essere situate all’interno dei centri storici delle Città Metropolitane.
È inutile girarci intorno. Il Governo, attraverso questo nuovo disegno di legge, ha intenzione di andare ad uniformare la normativa e soprattutto tentare di mettere sotto controllo i soggiorni brevi. Sotto la lente d'ingrandimento ci andranno a finire principalmente quelli diffusi dalle varie piattaforme digitali, come ad esempio Airbnb.
Sicuramente uno degli aspetti più importanti che finiscono sotto l’occhio degli osservatori sono le sanzioni, che diventano più chiare e severe. Le novità che sono state introdotte attraverso la nuova proposta di legge relativa agli affitti brevi possono essere riassunte in sei punti chiave:
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il soggiorno minimo deve essere di almeno due notti consecutive;
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ogni immobile, che verrà destinato a degli scopi turistici, deve essere dotato di un apposito CIN, acronimo di Codice Identificativo Nazionale. Il proprietario sarà tenuto ad esporlo in maniera ben visibile;
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sarà possibile fornire delle prestazioni accessorie, tra le quali possono rientrare la fornitura di biancherie e la pulizia degli ambienti;
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anche gli intermediari immobiliari e chi gestisce dei portali online dovrà versare l’imposta di soggiorno, nel caso in cui abbiano incassato dei pagamenti per eventuali contratti di locazione turistica;
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la cedolare secca è ammessa per un numero massimo di due appartamenti che facciano capo allo stesso proprietario (in precedenza erano quattro);
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qualsiasi struttura che sia adibita ad affitto breve deve sottostare agli obblighi in materia di sicurezza e di prevenzione degli incendi.
I destinatari della norma
Chi risultano essere i principali destinatari della nuova normativa sugli affitti brevi? Fulcro del nuovo testo di legge sono gli immobili destinati alla locazione a scopo turistico. Il legislatore ha intenzione di concentrarsi principalmente sulle unità abitative collocate in una località diversa rispetto alla residenza del proprietario, che possono essere utilizzate per un breve periodo.
Gli affitti brevi possono essere stipulati direttamente dal proprietario dell’immobile - anche definito host - o attraverso degli intermediari immobiliari o delle piattaforme online. Queste due ultime entità possono fungere da tramite tra quanti stiano cercando degli alloggi e chi li mette a disposizione.
Sono quattordici i centri storici delle città metropolitane interessate dalla nuova normativa:
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Roma;
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Milano;
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Napoli;
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Torino;
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Bari;
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Palermo;
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Catania;
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Bologna;
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Firenze;
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Venezia;
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Genova;
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Messina;
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Reggio Calabria;
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Cagliari.
Saranno coinvolti, inoltre, la bellezza di 969 comuni, nei quali è presente un’elevata affluenza turistica. Una parte di questi hanno una popolazione inferiore a 5.000 persone.
Le sanzioni
Attraverso il nuovo DDL vengono rafforzate le sanzioni per chi dovesse violare le disposizioni previste per gli affitti brevi. Lo scopo di questa maggiore severità è quella di scoraggiare i comportamenti non conformi e incentivare un maggiore rispetto delle varie disposizioni di legge.
Le sanzioni previste sono le seguenti:
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è prevista una multa fino a 5.000 euro per chi affitta una casa per una sola notte (il minimo previsto e di due notti);
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quando viene locato un immobile privo del Codice Identificativo Nazionale è prevista una sanzione che può variare da 800 ad 8.000 euro;
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nel caso in cui il CIN non venga esposto è prevista una sanzione che può variare da un minimo di 500 ad un massimo di 5.000 euro.
Affitti Brevi - Domande frequenti
Quali sono le novità più importante degli affitti brevi?
Sono due le novità più importanti introdotte: il numero massimo delle notti in cui si può ospitare, che è scesa ad una; e gli immobili per i quali richiedere la cedolare secca: adesso sono due.
Sono previste delle sanzioni, per chi non rispetta le regole?
Sì, nel caso in cui si dovesse affittare per più di una notte è prevista una sanzione fino a 5.000 euro.