Webuild sui massimi dal 2017, buone notizie dal cda
pubblicato:Il 2024 va in archivio con risultati in crescita e il management alza le stime 2025

Bel progresso ieri per Webuild in una seduta debole per il mercato italiano. L'indice FTSE MIB ha ceduto lo 0,80% mentre il titolo del gruppo attivo nella realizzazione di infrastrutture complesse ha messo a segno un rialzo del 4,36%, spingendosi fin sui massimi da novembre 2017. A scatenare gli acquisti sono stati i risultati 2024 in crescita approvati dal cda e comunicati a inizio pomeriggio.
Risultati 2024 positivi
I ricavi adjusted (rettificati, come per le altre voci, per tener conto dei risultati delle joint venture non controllate e degli ammortamenti collegati alle acquisizioni di Astaldi e Clough) a 11,96 miliardi di euro +20% a/a, EBITDA adjusted a 967 milioni +18% a/a (EBITDA margin dell’8,1%), utile netto adjusted a 247 milioni (236 milioni nel 2023). Proposto un dividendo ordinario di 0,081 euro per azione (0,71 l'anno scorso).
Guidance 2025 rivista al rialzo
E non è tutto: il management ha deciso di migliorare sensibilmente la guidance 2025: previsti ricavi maggiori di 12,5 miliardi (da 10,5-11 miliardi), EBITDA maggiore di 1,1 miliardi (da 990-1.050 milioni), cassa netta superiore a 700 milioni (da una cassa netta positiva). Il book to bill ratio (rapporto tra nuovi ordini e ordini evasi) è atteso a oltre 1,0x, il che porterebbe il totale degli ordini nel triennio 2023-2025 a superare di ben 13 miliardi di euro l'obiettivo del piano.
Rallenta l'acquisizione ordini ma sono ottime le prospettive di breve termine
Il portafoglio ordini al 31 dicembre 2024 ammontava a 63,2 miliardi di euro, in lieve calo dai 63,7 miliardi di un anno prima. Rallenta l'acquisizione di nuovi ordini: nel 2024, comprendendo i variation orders, si è attestata a circa 13 miliardi di euro contro i 22,4 del 2023. A fronte di ciò si registra però una massiccia accelerazione della cosiddetta pipeline commerciale di breve termine che ammonta a circa 126 miliardi (cifra che include gare presentate e in attesa di aggiudicazione per circa 34 miliardi) contro i 76,8 miliardi l'anno prima (13,3 miliardi).