Borsa Oggi, Webuild e Leonardo sotto i riflettori
pubblicato:Il general contractor scenario grafico ancora orientato al rialzo.
La società della Difesa guadagna ancora dalle pressioni sulla Nato, l'azione oltrepassa i massimi di inizio mese
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Con il rialzo visto nell'ultima settimana Webuild è andato a prendere la parte alta dell'ampio canale (apparentemente correttivo rispetto al ribasso dai top del 2013) che sale dai bottom del 2020 e non è riuscito a sopravanzarla, tornando indietro in chiusura di ottava.
La parta alta del canale era il target ipotizzabile alla rottura (avvenuta ad ottobre) della resistenza orizzontale a 2,55 euro ed è stata appena raggiunta.
Lo scenario grafico è ancora orientato al rialzo ma serve il superamento di quota 3,20 in chiusura almeno giornaliera per puntare al target a 3,50 dove troviamo i massimi di inizio 2018 ed il 61,8% di ritracciamento della discesa dai record del 2013.
Oltre 3,50 con conferma al superamento di area 3,80 importante segnale di forza nel lungo periodo per il ritorno proprio sui citati massimi a 5,20 circa (target intermedi a 4,25 e 4,50).
Lo scenario rialzista perderebbe forza sotto 2,90 ma servirebbe poi la violazione della media esponenziale a 20 sedute, ora in area 2,80, per agevolare una correzione più ampia del rialzo partito dai minimi di giugno.
Leonardo proviene da un buon venerdì
Deciso rialzo venerdì per Leonardo: il titolo ha guadagnato il 3,6% a 31,68 euro dopo avere oscillato tra 30,49 e 31,95 euro.
Equita Sim ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo di Leonardo Spa del 21%, portandolo a 35 euro, confermando il rating "buy". Secondo gli analisti, il gruppo è fortemente esposto al settore della difesa (75% del business), con una solida struttura finanziaria che lascia margine per operazioni di M&A e una ridefinizione della strategia di allocazione del capitale.
L’aggiornamento del piano industriale è previsto per marzo.
Leonardo, crescita della spesa militare NATO e impatti sul settore Difesa
Nel 2024, i 31 Paesi NATO hanno speso quasi 1.500 miliardi di dollari in difesa, pari al 2,2% del PIL medio (2,1% escludendo gli USA). La distribuzione è eterogenea: la Polonia ha raggiunto il 4,1%, mentre Spagna e Canada restano sotto il 2%. Il 30% di questa spesa (circa 450 miliardi di dollari) è destinato all’acquisto di equipaggiamenti militari e alla R&S, con differenze significative tra i Paesi (dal 15% del Belgio al 51% della Polonia). Il restante 70% copre costi operativi come personale, pensioni, munizioni e manutenzione.
L'ex presidente Donald Trump ha proposto un aumento della spesa militare NATO fino al 5% del PIL.
Tuttavia, Equita ritiene che un obiettivo più realistico sia un incremento al 2,5-3% nei prossimi sei anni. Se il 50% di questo incremento fosse destinato all’acquisto di equipaggiamenti, la spesa aggiuntiva potrebbe ammontare a 70-130 miliardi di dollari, con un impatto positivo del 3-5% sui ricavi del settore.
Se gli USA riducessero il proprio contributo alla NATO, l’Europa (e le aziende italiane) ne beneficerebbero maggiormente. Implicazioni per Leonardo e il settore Equita prevede un ulteriore re-rating del comparto Difesa, con benefici che emergeranno soprattutto nel medio termine.
Oltre a Leonardo, la società ha rivisto al rialzo anche i target su Fincantieri e Avio, confermando il trend positivo del settore.
Leonardo, superati venerdì i top di inizio mese
Il titolo venerdì ha superato il massimo del 4 febbraio, a 31,15 euro, ora supporto in caso di flessioni. Il prossimo target per il rialzo è ipotizzabile a 32,80 euro, resistenza che potrebbe arrestare, almeno temporaneamente, l'uptrend iniziato dai minimi dello scorso agosto a 18,90 euro. In caso di superamento di 32,80 i prezzi potrebbero invece puntare al test di area 35,00/35,50 euro. Sotto i 30 euro si potrebbe avviare una flessione destinata a ritracciare tutto il precedente rialzo. Supporti a 27 e a 25 euro.