Mediobanca, il patto vincola l'11,87% del capitale e boccia l'offerta di MPS
pubblicato:STM in forte recupero, prospettive positive da Jefferies e Morgan Stanley
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Mediobanca, il patto si riconta a boccia l'offerta di MPS
Mediobanca in rosso al termine della seduta di ieri. Nella riunione dell'accordo di consultazione l'Assemblea dei partecipanti, presieduta da Angelo Casò, ha approvato l'ingresso nell'Accordo di AFL Srl, controllata dall'ing. Federico Falck (0,13% del capitale sociale) e del Sig. Alberto Aspesi (0,33% del capitale sociale, direttamente e tramite la controllata Bocca di Rosa Srl) mentre è uscita Aurelia, società del gruppo Gavio, che ha ceduto lo 0,21% del capitale.
Dopo queste operazioni la percentuale dell'Accordo è salita dall'11,62% all'11,87% del capitale sociale.
La stessa assemblea dopo aver confermato il Presidente dott. Angelo Casò, ha preso atto, condividendole, delle valutazioni preliminari del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca in ordine all'inadeguatezza dell'offerta pubblica di scambio promossa da Banca MPS.
Mediobanca, i prossimi ostacoli sono a 17,13 euro
Graficamente i prezzi di Mediobanca hanno accelerato al rialzo a metà gennaio, spazzando via la resistenza a 14,50 euro che ne stava contenendo la ripresa da novembre, e si sono rapidamente avvicinati ai record del 2006 in area 17,40.
La scorsa settimana è stato raggiunto un picco a 17,13 euro mentre nelle ultime sedute i corsi si sono limitati ad oscillare all'interno del range della precedente ottava, riferimento compreso tra 16,225 e 17,13 appunto.
Oltre quota 17,13 via libera al test di area 17,40, ostacolo di grande rilievo non solo nel breve periodo, il cui superamento aprirebbe ad una nuova fase di mercato per il titolo che nella propria storia non si è mai spinto oltre tali livelli.
La violazione di quota 16,22 aprirebbe invece al ritorno sul supporto a 15,40/15,50 circa, baluardo che sarebbe chiamato a scongiurare flessioni più corpose verso 14,50 almeno.
STM in rally, piace l'ottimismo di Jefferies e Morgan Stanley
Forte rialzo per STM ieri. Il titolo ha guadagnato il 7,92% a 24,95 euro. I prezzi hanno oscillato tra 24,04 e 25,24 euro. STMicroelectronics ha ricevuto una doppia promozione da parte di Jefferies e Morgan Stanley, riflettendo un crescente ottimismo sulle prospettive future dell'azienda.
Jefferies ha alzato la raccomandazione sul titolo da "hold" a "buy" e ha rivisto il prezzo obiettivo a 34 euro dai precedenti 23 euro. La decisione si basa sulle aspettative di un re-rating grazie all’accelerazione del ciclo dei semiconduttori nei settori industriale e automobilistico.
Secondo Jefferies, il primo trimestre del 2025 dovrebbe rappresentare il punto più basso della correzione degli inventari in questi settori, con una ripresa prevista a partire dalla seconda metà dell’anno.
Tra i fattori trainanti della crescita ci sono la normalizzazione delle scorte, un maggiore contenuto tecnologico nei futuri iPhone 17 e la ripresa della domanda industriale.
Jefferies ha rivisto al rialzo le prospettive su STMicroelectronics, prevedendo per il 2026 un utile per azione (EPS) superiore del 22% rispetto al consenso di mercato, mentre per il 2025 le stime rimangono in linea con le attese degli analisti.
Anche Morgan Stanley ha migliorato il giudizio sul titolo, passando da "underweight" a "equal-weight" e alzando il target price da 20 a 22 euro. Pur riconoscendo margini ancora deboli rispetto ai concorrenti, gli analisti ritengono che il mercato si concentrerà sempre più sulle prospettive di ripresa per il 2026.
STM, rimbalzo sulla media esponenziale a 100 giorni
La chiusura di STM di ieri, a 24,95, coincide con la media mobile esponenziale a 100 giorni. Se i prezzi riusciranno a lasciarsi alle spalle questo riferimento (anche in chiusura di seduta) il rimbalzo in atto dal minimo del 3 febbraio a 20,66 euro potrebbe dimostrarsi un tentativo credibile.
Target in quel caso, inizialmente, a 27,60 euro. Resistenza successiva a 27,615, lato alto del gap ribassista del 2 agosto scorso.
Solo sotto i 24 euro l'estensione del rimbalzo diverrebbe poco probabile, atteso, invece, il test di 22,375, base del gap del 13 febbraio. Supporto critico a 20,66, minimo del 3 febbraio.