Superbonus, stop a cessione del credito e sconto in fattura: cosa cambia?
pubblicato:I lavori del Superbonus si pagano. Con l'ultimo decreto del Governo è stato approvato lo stop a cessione del credito e sconto in fattura: cosa cambia adesso?
Nella giornata di giovedì 16 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto che va a modificare le regole sul Superbonus. Tale decreto contiene "Misure urgenti in materia di cessione di crediti d'imposta relativi agli incentivi fiscali".
Stando al testo del provvedimento, è previsto lo stop a cessione del credito e sconto in fattura come alternative alla detrazione per ottenere il Superbonus 110% o 90%, a meno che non sia stata presentata la Cilas oppure i lavori siano già cominciati (e sia stato raggiunto il Sal).
Cosa cambia adesso? Ecco quali sono le novità sul Superbonus dopo lo stop a cessioni del credito e sconto in fattura.
D seguito la conferenza stampa del vicepremier Antonio Tajani e del Ministro Giorgetti per presentare le novità dell'ultimo decreto approvato dal Governo, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Superbonus, stop a cessione del credito e sconto in fattura
Non si potranno più ottenere cessioni del credito o sconto in fattura per fruire del Superbonus 110% o 90%: resta valida solo la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi.
Con questa mossa il Governo intende sanare un buco di oltre 110 miliardi di euro causato dall'acquisto dei crediti, una spesa che vale circa 2.000 euro per ogni contribuente.
Come ha spiegato il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, con lo stop alle cessioni del credito si vuole "mettere in sicurezza i conti pubblici".
L'acquisto dei crediti sui lavori edilizi, infatti, "avrebbe impatto diretto sul debito pubblico", ha proseguito il ministro.
Stop alle cessioni del credito: i motivi della scelta del Governo
Addio quindi a cessione del credito e sconto in fattura: cosa ha spinto il Governo ad adottare questa decisione?
Come spiegato dai ministri in conferenza stampa, l'obiettivo dello stop, quindi, è duplice:
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da un lato, per porre fine a "una politica scellerata, usata in campagna elettorale" che "ha imposto a tutti un carico di duemila euro a testa";
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dall'altro lato, per semplificare e rendere "più efficace l’azione della struttura che deve mettere in campo progetti e usare fondi europei".
Ma che cosa cambia adesso? In sostanza, coloro che intendono ancora sfruttare il Superbonus potranno ottenere solo la detrazione fiscale. Non sono più permesse cessioni del credito né sconti in fattura.
Il Superbonus cambia ancora: le reazioni di partiti e associazioni
Ad appellarsi al Governo sono stati diversi esponenti di partito e associazioni di categoria, chiedendo un cambio di marcia.
L'ex ministro Stefano Patuanelli ha pubblicato sui social un appello al Governo affinché si fermi questa azione che va a danneggiare lavoratori e imprese:
Fermate il vostro Governo. Così condannate a morte migliaia d'imprese, volutamente, andando contro anche alle associazioni di categoria e ai lavoratori.
Sullo stop a cessioni del credito e sconto in fattura è intervenuto anche la presidente dell'Ance, Federica Brancaccio.
Se il Governo prosegue nella direzione dello stop alle due alternative alla detrazione fiscale, significa - spiega la presidente in un post su Facebook - che
si è deciso di affossare famiglie e imprese in nomine di un non si sa quale ragion di Stato.
Infine, secondo Confedilizia:
la situazione è critica e a rimetterci sono, ormai da troppo tempo, i cittadini che si sono fidati dello Stato ma hanno avuto come risposta i provvedimenti del precedente esecutivo che hanno mandato in tilt il sistema.