Ftse Mib e Dax in crescita, lo SP500 piega la testa
pubblicato:Deciso rialzo martedì per il Ftse Mib, cresciuto dell'1,15%. L'indice Dax ha avvicinato una forte resistenza senza tuttavia superarla. Lo SP500 ha ceduto lo 0,4%, l'economia vacilla.
Deciso rialzo martedì per il Ftse Mib
L'indice è cresciuto dell'1,15% a 24436 punti, i prezzi nell'intraday si sono spinti fino a quota 24612.
A favorire il rialzo delle borse in area euro è il calo del prezzo del gas naturale Usa, del 10% circa, e del Gas Europa, sceso a 72 euro MW/h (-5%).
Il Ftse Mib ha superato nell'intraday la resistenza offerta a 24481 dal top del 15 dicembre ma è poi tornato al di sotto di quei livelli in chiusura di seduta.
Una rinnovata rottura di area 24500 confermerebbe la prospettiva rialzista con target sul massimo della candela "hanging man" del 15 novembre a 24764, candela significativa come resistenza che infatti è già stata testata più volte nelle ultime settimane.
Al superamento anche di area 24760/70 si aprirebbe la strada a movimenti fino in area 25500 almeno.
Sotto il picco del 22 dicembre a 24192 rischio invece di movimenti fino a 23750, media mobile esponenziale a 50 giorni. Per adesso il rialzo dal minimo del 20 dicembre si è realizzato in tre segmenti (2 sedute al rialzo, 6 laterale, altre due di rialzo) evidenziando quindi una struttura correttiva della discesa vista dal picco di novembre.
Fino a che i prezzi rimarranno al di sotto del massimo di metà novembre lo scenario più probabile resta quello di una ripresa del trend ribassista.
Dax, saldo positivo ieri
Dax, saldo positivo ieri (+0,8% a 14182 punti) ma la resistenza tiene. L'indice Dax ha avvicinato il massimo della candela "marubozu" del 15 dicembre a 14363 punti (picco martedì a 14294) allontanandosene tuttavia in chiusura di seduta.
Per adesso quindi il rialzo in atto dal minimo del 20 dicembre a 13792 punti non perde le sue caratteristiche correttive, rischia di dimostrarsi solo una ripresa temporanea. Il contesto macro non è peggiorato, a pesare sulla borsa potrebbero tuttavia essere i timori, ormai radicati, di un ingresso in recessione nel prossimo futuro da parte dell'economia tedesca.
In Germania il tasso di disoccupazione di dicembre è risultato del 5,5%, allineato con il mese precedente.
Il Cpi, l'indice dei prezzi al consumo, è sceso a dicembre oltre le attese, portandosi al +8,6% dal +10% di dicembre e con attese di un +9,1%. I calcoli di Destatis evidenziano un calo su base mensile dello 0,8% dopo il -0,5% di novembre e con un -0,3% atteso.
Il tasso di inflazione a livello armonizzato e cresciuto del 9,6% su base annua mentre è sceso dell'1,2% su base mensile.
I dati sono incoraggianti, l'inflazione tuttavia è superiore di più di tre volte al target della Bce. La prossima riunione della Bce è in calendario per il 2 febbraio, se la banca dovesse alzare i tassi di soli 25 punti base i mercati tirerebbero ovviamente un sospiro di sollievo.
Il Dax dimostrerebbe di volere anticipare un miglioramento delle prospettive per inflazione e tassi di interesse se risalisse al di sopra di area 14400.
In quel caso possibile un nuovo test della resistenza critica dei 14600 punti, 61,8% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal picco di inizio 2022, una resistenza critica anche di medio periodo.
Sotto area 14075 rischio di un nuovo test della media mobile esponenziale a 50 giorni, passante a 13910 circa. Con la violazione di quei livelli rischio di test del picco della candela "long legged doji" del 1° novembre a 13444 punti.
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SP500 in calo martedì
L'indice ha ceduto lo 0,4% andando a chiudere a 3824 punti. L'indice nell'intraday si era spinto fino a 3878 punti, avvicinando quindi il picco del 21 dicembre a 3890, resistenza che non èstata quindi superata.
La situazione economica si conferma in rallentamento, l'indice PMI manifatturiero di S&P Global per il mese di dicembre si è attestato a 46,2 punti, confermando il dato preliminare e in calo rispetto ai 47,7 punti di novembre.
Letture al di sotto dei 50 punti segnalano una situazione di contrazione per il comparto. Il calo della domanda ha determinato una contrazione più rapida della produzione e dei nuovi ordini.
Il superamento di area 3890 sarebbe un primo indizio in favore del rialzo, servirebbe poi il superamento del minimo del 6 dicembre a 3918 punti per prospettare il ritorno sui massimi di dicembre a 4100 punti circa.
Senza la rottura di 3890 e con la violazione a 3790 del 50% di ritracciamento del rialzo dal minimo di ottobre si potrebbe materializzare un ribasso verso i 3630/40 punti.
Semaforo delle borse