Snam, la maxi-operazione in Germania

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Con un investimento da 920 milioni di euro il colosso italiano compra un quarto del capitale di OGE. Non cambiano merito di credito e politica dei dividendi e si forgia subito un'altra alleanza con lo storico partner Fluxys. Operazione in linea con gli obiettivi europei e i piani sull’idrogeno

Snam, la maxi-operazione in Germania

 

È difficile parlare di qualcosa di diverso dai dazi i queste sedute convulse di crollo dei mercati (salvo il rimbalzo odierno si vedrà quanto duraturo), ma l’ultima l’operazione di Snam merita sicuramente un approfondimento.

Il gruppo che gestisce la rete nazionale del gas e ha come socio di riferimento CDP Reti al 31,4% ha infatti siglato un accordo per l’acquisizione del 24,99% di Vier Gas Holding S.à r.l. (VGH), la società lussemburghese che controlla per intero Open Grid Europe, il più grande gestore di una rete indipendente di gas in Germania con una dotazione da circa 12 mila chilometri di pipeline.
Condotte strategiche che connettono il mercato tedesco con Russia, Austria, Italia, Francia, Olanda, Regno Unito, Norvegia e Danimarca, soprattutto tramite una dorsale occidentale in Germania (17 interconnessioni con 7 Paesi confinanti).

Snam, la maxi-operazione in Germania

Si tratta in pratica di circa 21 miliardi di metri cubi di gas l’anno consegnati a circa 400 clienti finali. Per avere un ordine di grandezza basti pensare che Snam da sola immette nella rete nazionale circa 64 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

L’operazione è di una portata economica non indifferente, vale infatti 920 milioni di euro in equity value. Questo il valore del 24,99% acquisito da ADIA (Abu Dhabi Investment Authority).

Snam, i numeri dell'operazione in Germania

La nota pubblicata ieri sera a mercato chiuso da Snam specifica che le attività di VGH che passano di mano hanno registrato nel 2024 un ebitda di circa 630 milioni di euro e un debito netto di 3,39 miliardi di euro. Poco meno di un quinto di tutta la Snam insomma, anche se appunto questo investimento è per poco meno del 25%. Oltretutto in realtà il dato dei 630 milioni di ebitda si potrebbe rivedere a 430 milioni di euro se non si tenesse conto di alcuni aggiustamenti regolatori. Snam precisa comunque che l’operazione è stata effettuata (in realtà il closing è previsto per il terzo trimestre di quest’anno) a circa 12x l’ebitda atteso al 2025. Dato che, tenendo conto del debito e delle quote, effettivamente torna, anche alla luce del fatto che è quello il prezzo di Snam ai corsi di oggi (EV/EBITDA 2024 adjusted).

Snam, la maxi-operazione in Germania

Ma il quadro dell’operazione non finisce qui, perché a latere Snam si è accordata con Fluxys, storico alleato olandese in Europa, per cederle lo 0,5% circa del capitale di VGH. Poiché Fluxys ha già il 24,11% di VGH sostanzialmente i due si spartiscono il controllo e, visto che Fluxys e Snam sono già partner in Interconnector (la pipeline di gas bidirezionale tra Belgio e Regno Unito in predicato qualche anno fa di cessione), nel TAP che porta il gas azero in Puglia e in Europa, nel greco DESFA, si comprende subito che si rafforza un protagonista europeo delle reti del gas. A Fluxis si affiancheranno gli altri soci di OGE (o se si vuole della sua holding Viergas) BCI al 31,15% e MEAG al 18,75%.

Snam, metano, idrogeno e CO2, un'acquisizione in linea con i piani italiani

The big picture. Lo scenario quindi è un continente europeo non soltanto sempre più interconnesso tra condotte di gas che trasportano il metano nelle due direzioni per assecondare le richieste di energia e consumi di famiglie e imprese, ma anche un network in rapida evoluzione e trasformazione con due direzioni almeno, l’idrogeno, che è uno dei protagonisti dello scenario strategico di Snam, ma anche nelle reti di CO2.

La prospettiva strategica di OGE da questo punto di vista pare sorprendentemente allineata a quella multi-molecola di Snam e ha già in essere in Germania una rete a idrogeno lungo le principali dorsali del suo network: si annoverano il progetto H2ercules con RWE per la Germania sudoccidentale, la partnership GET HE Nucleus con BP, Evonik, Nowega, OGE ed RWE per la Bassa Sassonia e la Nord Reno Westfalia, il GET H2 TransHyDE.

C’è poi l’anidride carbonica, altro gas da mettere in rete per decarbonizzare le attività economiche o estrarlo direttamente dall’atmosfera con l’obiettivo dello storage e anche di un impiego come materia prima nell’industria chimica.

Naturale quindi la soddisfazione dell’amministratore delegato Stefano Venier per le prospettive che si aprono con il primo ingresso italiano di una simile dimensione nel mercato delle infrastrutture energetiche tedesche.

Si consolida il legame tra l’Italia e la Germania del gas che ha un nodo essenziale a Tarvisio dove la capacità di esportazione dall’Italia di gas è salita a 9 miliardi di metri cubi all’anno con l’obiettivo di 14 miliardi di metri cubi nel 2026. Con l’operazione con VGH Snam punta a 40.400 chilometri di gasdotti gestiti a fine 2025 (+8%) promuovendo anche l’integrazione delle dorsali meridionali dell’idrogeno promosse.

Ma anche gli utili di Snam si dovrebbero rafforzare e dal deal la società italiana prevede un accrescimento dell’utile annuo dell’ordine del 2-3% medio all’anno nell’orizzonte del piano strategico senza impatti sul merito di credito o sulla politica dei dividendi. In termini di eps (utile per azione), l'acquisizione dovrebbe essere accretive dell'1% circa.

OGE-Vier Gas viene da un anno 2024 relativamente difficile in cui i ricavi sono calati di circa mezzo miliardo a 1,13 miliardi a causa del minore giro d'affari collegato alla flessione dei costi dell'energia. Di conseguenza l'EBITDA è passato da 947 a 434 milioni (reported) senza considerare però che circa 155 milioni di euro saranno ricoperti dalle autorità regolatorie nel periodo 2027-2029.
L'utile netto è calato da 472 a 106 milioni di euro. Sono però cresciuti a 428 milioni di euro i capex (investimenti) principalmente per il progetto TENP III, per la connessione dei terminali di gas naturale liquefatto e per i primi investimenti in H2 Core Grid.

Per il 2025 la società si aspetta un EBITDA in forte crescita (tra 500 e 600 milioni di euro) e capex in aumento (in un range tra 650 e 750 milioni).